Il sindaco: «Allo studio misure per vietare simboli fascisti nelle manifestazioni»

L’amministrazione guidata da De Pascale sta pensando a uno strumento applicabile in casi di eventi su suolo pubblico. Si valuta anche di modificare il regolamento del cimitero

Manifestazione Simboli Fascisti

La manifestazione del movimento di estrema destra Forza Nuova autorizzata in piazza del Popolo nell’aprile del 2015. Nessun regolamento comunale potrà impedire manifestazioni di questo tipo, di una forza che si definisce “nazionalrivoluzionaria” e si candida alle elezioni, se non vi saranno gesti o simboli che si richiamano al fascismo

Mentre a livello nazionale infuria il dibattito sulla proposta di legge, presentata dal parlamentare del Pd Emanuele Fiano, che vuole un pugno più duro contro il reato di apologia del fascismo, anche a livello locale in Comune non si esclude di introdurre una misura utile a negare l’autorizzazione a qualsiasi tipo di manifestazione che possa configurare durante il proprio svolgimento appunto l’apologia del fascismo. «Confermo che c’è questa intenzione – ci dice il sindaco Michele de Pascale -. In giro per l’Italia ci sono esperienze analoghe e credo che per una città come Ravenna che è Medaglia d’Oro al valore militare nella Liberazione e dove l’antifascismo ha avuto in passato la capacità di unire chi normalmente era diviso, debba essere una strada da perseguire. Il tema è allo studio, potrebbe essere uno strumento utile per prevenire alcuni tipi di manifestazione per esempio quando si tratta di concedere il suolo pubblico. Sicuramente c’è la nostra volontà politica in questa direzione, soprattutto in un momento di recrudescenza come quello attuale». Dunque una proposta di legge nazionale sul tema non può che essere bene accolta dall’amministrazione a guida Pd.

Le esperienze di cui parla de Pascale sono ad esempio quello di Pavia. Nella città lombarda, ad esempio, è vietato sfilare a braccio teso o con bandiere o simboli che in qualche modo richiamino all’ideologia neofascista, sono vietate le occupazioni di suolo pubblico che abbiano lo stesso significato. Inoltre, è vietato anche  utilizzare (sfilando o in manifestazioni “fisse”) anche simboli che incitino a qualsiasi tipo di discriminazione. Si tratta di un provvedimento che a Ravenna, tuttavia, non arriverà a breve, perché appunto allo studio e potrebbe contenere più di un’insidia. L’obiettivo naturalmente è arrivare a una formulazione “a prova di ricorso”.

Più a breve termine invece sarà rivisto il regolamento cimiteriale rispetto al quale sarà precisato che si vieta ogni forma di manifestazione politica. Una misura che chiaramente, nelle intenzioni, sarebbe dovuta servire anche a impedire le manifestazioni che ogni anno si svolgono sulla tomba del gerarca Ettore Muti (basti dire che alla festa del Pd di Marina si raccoglievano firme per chiedere che venisse vietata quella in programma il prossimo agosto), ma che già da quest’anno non dovrebbero più avere ragione di essere in alcun modo dopo che la famiglia, con il riserbo che l’ha caratterizzata in questi anni, ha nelle scorse settimane deciso di fare cremare le spoglie e portarle via dal cimitero monumentale. Un gesto che ha tra le conseguenze quella di far decadere la motivazione della “commemorazione religiosa” che vi si svolgeva ogni anno. Ma le modifiche al regolamento cimiteriale potrebbero comunque tornare utili in futuro precisando appunto che si vieta qualsiasi tipo di manifestazione politica, di qualsiasi parte. «Il cimitero deve essere un luogo di rispetto per tutti – dice il sindaco – e credo che chi vi si reca abbia il diritto di non trovarsi coinvolto in manifestazioni di alcun tipo».

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