Per gli adolescenti oggi c’è l’iPhone al posto del motorino Seguici su Telegram e resta aggiornato Caro Dottore, le scuole superiori che ho frequentato ormai trenta anni fa si trovano in centro città vicino a un incrocio. Spesso ci passo davanti. L’altro giorno ero in auto c’era fila per la strada, ho quindi avuto tempo per riguardarle. Ho cercato con lo sguardo il posto dove la mattina parcheggiavo il motorino. Una piccola piazzola allora straripante di ciclomotori. Ho riconosciuto subito lo spazio che presentava una grande differenza rispetto ad allora quanto si contavano file su file di motorini, oggi non ce n’erano che cinque o sei. Come sono cambiati i tempi. Ho raccontato di un dettaglio, ma fotografa i giovani di oggi. Lettera firmata La sua lettera mi ha riportato con il pensiero a quando andavo a scuola. Come lei, e come quelli di un’intera generazione utilizzavo il motorino. Le cose sono cambiate. Non solo nei parcheggi delle scuole, anche per strada oggi sono rari i ciclomotori. Di nuovi non c’è pressoché traccia. Ogni tanto ne vedo qualcuno guidato da persone di colore. La grande maggioranza dei ciclomotori di allora credo si trovino oggi impolverati nelle cantine. Qualcuno ha continuato la propria vita cambiando il guidatore. Se negli anni ottanta o novanta era il quattordicenne, oggi è l’immigrato a riutilizzarlo. Un po’ come nel caso di Riace, dove le case vuote e disabitate riacquistano una nuova vita una volta assegnate agli immigrati giunti da noi. Ma oltre a questa considerazione, mi ponga una domanda. Gli adolescenti di oggi con cosa hanno sostituito il motorino di allora? E, parallelamente, perché non gli serve più? Oggi per il compleanno dei quattordici anni è richiesto un I-Phone di ultima generazione. È questo il motorino di oggi. Lo spostarsi è cambiato, è diventato più virtuale, e i confini sono sfumati. I posti fisici di ritrovo, come potevano essere i bar, le piazze, le strade, oggi sono le piattaforme social. Le chat ospitano i dialoghi, le relazioni. Instagram permette di guardare ed essere guardata. Entrambi con una sufficiente distanza di sicurezza che fa da filtro. E fa sentire più al sicuro. Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Lo sguardo dello psicologo