Perché la gente comune va in aula a seguire il processo Cagnoni? Seguici su Telegram e resta aggiornato Caro Dottore, ogni settimana leggo sul sito di Ravenna&Dintorni i resoconti delle udienze del processo Cagnoni che va avanti ormai da mesi e viene ribadito spesso, come mostrato anche dalle foto pubblicate, che l’aula è piena di gente comune che segue il dibattimento. Mi pare quasi di aver notato gli stessi volti che si ripetono a sedere sempre negli stessi posti, quasi fosse un abbonamento a teatro. Ma chi sono queste persone che passano le loro giornate ad assistere a una vicenda così tragica? Perché lo fanno? Vincenzo, Ravenna Ogni venerdì assisto alle udienze. Accanto a me sento sempre dalle mie vicine di posto, signore del pubblico, continui commenti. Io cerco di stare concentrato ma il loro chiacchiericcio lo trovo fastidioso. Non avrei immaginato che proprio i loro continui commenti mi ispirassero questa risposta. Uno psicanalista di nome Bion invitava ad «ascoltare senza memoria e senza desiderio». Cosa voleva dire? Che per capire davvero, perché ci sia vero ascolto non dovremmo essere condizionati dalla storia già conosciuta, dai fatti che fino allora abbiamo ascoltato, dalla nostra memoria appunto. Ma soprattutto non dovremmo avere il desiderio di confermare le nostre ipotesi. In tribunale riconosco che l’assenza di memoria non è praticabile, dato che è proprio la somma degli elementi emersi a determinare un giudizio finale da parte della Corte. Sarebbe però apprezzabile, utile ad un vero ascolto, se si riuscisse comunque ad isolare temporaneamente, soprattutto da un punto di vista affettivo non tanto concreto e fattuale, quanto appreso fino a quel momento. Per il tema dell’assenza di desiderio tiro in ballo le mie vicine del pubblico. Capisco (fino ad un certo punto) le parti: di fatto il “sistema giuridico” funziona per ruoli. Chi sostiene l’accusa e chi difende, a prescindere. L’assenza di desiderio bioniana qui è proprio incompatibile per come è strutturato il nostro ordinamento giudiziario. Ma il pubblico? Per fare un esempio cito un virgolettato, ma gli esempi potrebbero essere molti. Mi riferisco all’udienza dove testimoniava il padre dell’imputato. Il pm pone una domanda. Il padre di Cagnoni risponde. Il pm replica con un capace sarcasmo allusivo, «Questa non l’ho capita». Il pubblico ridacchia. Manifesta così la propria vicinanza al pm. Sicuramente gli elementi a carico dell’imputato sono tanti e gravi ma il pubblico non ne vuole sapere di rinunciare al proprio desiderio. Total0 0 0 0 Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri post di: Lo sguardo dello psicologo