Investimento da 315mila euro. Il Cardello riaprirà regolarmente in maggio. «Saranno fruibili l’intero immobile e il mausoleo»
Inizieranno entro il mese di novembre i lavori di restauro della casa museo Il Cardello di Casola Valsenio, dove Alfredo Oriani trascorse gran parte della sua vita e scrisse tutte le sue opere.
Il progetto presentato dall’Amministrazione comunale di Casola Valsenio è stato finanziato dalla regione per il 70 percento della spesa prevista, che ammonta a 315mila euro. Al contributo regionale, per consentire l’intera copertura dell’investimento, si è poi aggiunto uno stanziamento della Fondazione Casa di Oriani, per un importo di 95.000 euro.
Completata la procedura per l’appalto, con i lavori assegnati all’impresa generale di costruzione Zini Elio di Imola.
I lavori termineranno in primavera, come da programma, in modo da riaprire il complesso monumentale al pubblico e alle attività turistico/culturali a maggio. “Si realizzerà così – si legge in una nota del Comune di Casola Valsenio – la piena fruibilità dell’immobile e dell’annesso Mausoleo e la salvaguardia e valorizzazione di uno straordinario patrimonio storico e architettonico che è elemento fondamentale dell’offerta turistico-culturale di Casola Valsenio e della Romagna Faentina».
È in corso di progettazione inoltre un intervento di manutenzione sul parco della villa del Cardello.
Il caso durante la partita tra gli Under 17. Anche il giocatore offeso, che ha reagito alla provocazione, salterà ora quattro partite
Un giovane calciatore del Fornace Zarattini è stato squalificato dalla Figc per un totale di dieci giornate a causa di offese razziste rivolte durante la partita a uno di due fratelli di colore del Low Ponte.
Il caso è accaduto nell’ultima giornata del campionato Allievi (dove giocano ragazzi nati tra il 2003 e il 2004) nelle gare dello scorso 9 novembre.
Il giovane calciatore del Fornace, dopo l’insulto, è stato aggredito dall’avversario offeso che – secondo quanto si legge nel comunicato della Figc – lo ha preso a pugni ed è stato squalificato a sua volta per quattro giornate.
Gli animi di una partita ormai incasellata verso la netta vittoria del Fornace si sono così scaldati, tanto che l’arbitro avrebbe fischiato la fine con qualche minuto di anticipo.
Non solo, il referto del direttore di gara registra anche uno spintone all’arbitro da parte di un altro calciatore del Low Ponte che era stato espulso in seguito al parapiglia che si era scatenato in campo. In questo caso squalifica per tre giornate.
Le società sono state da noi contattate ma al momento non intendono rilasciare dichiarazioni.
Dal 15 al 17 novembre al Mar anche una basilica di San Vitale da 130mila mattoncini. E dall’Olanda arriva lo scuolabus per giocare con la realtà aumentata
La Basilica di San Vitale realizzata in Lego dall’artista Luca Petraglia
Torna anche quest’anno il Ravenna Brick Festival, la mostra-evento dedicata al mattoncino più famoso del mondo. Dal 15 al 17 novembre il Mar ospiterà Mattoncini al museo, un’esposizione di vere e proprie opere d’arte in Lego che spaziano dall’architettura al fumetto, passando per il patrimonio culturale della città. Il taglio del nastro è previsto per questo venerdì alle 18 e per l’occasione saranno presenti anche gli ideatori ravennati della Piqabrick, startup che ha realizzato uno scanner che identifica e cataloga i mattoncini colorati. Il Brick Festival si trova così a dialogare con la mostra di Riccardo Zangelmi Forever Young, allestita anch’essa al Mar, che solo per il weekend sarà visitabile gratuitamente.
Si tratta di un salto di qualità per il gruppo Romagna Lug (Lego User Group), organizzatore della mostra, che può contare quest’anno sullo spazio espositivo della suggestivo museo di via di Roma. All’interno della mostra saranno presenti, oltre al grande diorama City, un diorama Space anni ’80/’90, un’ambientazione in stile medievale, i Brickheadz e creazioni a tema Peter Pan e Batman. Anche i fan della saga di Star Wars troveranno soddisfazione, mentre nell’area Architecture si potranno ammirare le riproduzioni in scala dei più famosi edifici esistenti al mondo.
Una delle novità più interessanti sono le creazioni a tema ravennate, realizzate in occasione della sesta edizione della Biennale Mosaico Contemporaneo. La Galleria dei Mosaici ospiterà la riproduzione de Le colombe abbeveranti, simbolo della città, e il mosaico bifronte di Teodora e Giustiniano costruito da Marco Mezzina con 42.000 mattoncini, un’opera che cambia la sua immagine a seconda del lato da cui la si osserva.
Occhi puntati sulla nuova creazione di Luca Petraglia, che con ben 130mila pezzi ha ricostruito la Basilica di San Vitale in tutta la sua straordinaria varietà di colori. La struttura, illuminata a led, è stata ritratta nei suoi particolari dall’occhio del fotografo Pietro Zini, i cui ingrandimenti saranno esposti contestualmente all’opera. Il pubblico avrà poi la possibilità, in determinate fasce orarie, di vedere l’interno della basilica, il vero tesoro che si cela dietro il guscio monocromo esterno. Dello stesso Petraglia saranno esposte anche altre famose realizzazioni, come la Cappella Cornaro, il Campanile di Giotto e la Torre di Pisa.
Infine, spazio all’innovazione con lo scuolabus giallo lungo 12 metri proveniente dall’Olanda che sarà parcheggiato di fronte al Mar: al suo interno si potrà fare esperienza del Lego Hidden Side, un nuovo modo di approcciarsi al gioco dei Lego in cui il modellino fisico prende vita attraverso un’app di realtà aumentata.
Il Comitato esecutivo ha votato una modifica allo statuto che permette la rielezione del numero uno della Cassa di Ravenna
Antonio Patuelli, presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna e dell’Abi
Il Comitato esecutivo dell’Abi che si è riunito il 13 novembre e ha approvato all’unanimità la modifica dello Statuto che consente un quarto mandato alla presidenza dell’associazione bancaria, indicando poi l’attuale presidente – il ravennate Antonio Patuelli, presidente del gruppo Cassa – come presidente. Sarà, appunto, il suo quarto mandato e arriverà alla fine del 2022.
Lo ha annunciato il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro in una pausa dei lavori del Comitato Esecutivo in corso a Roma. Si tratta di un ritorno all’origine: infatti, erano già previsti, al massimo, quattro mandati biennali, come e’ stato per Maurizio Sella che ha guidato l’Abi per 8 anni. Quella di oggi è la seconda modifica allo Statuto in due anni, in quanto nel gennaio 2018 l’Esecutivo Abi nell’indicarlo per il terzo mandato aveva provveduto alla modifica. Lo statuto vigente, prima dell’ultima modifica, prevedeva sempre due mandati biennali con la possibilità di un terzo in casi eccezionali per il quale era richiesto un quorum qualificato del 75% dei voti.
Nel gennaio 2018 nel conteggio dei mandati di Patuelli non era pero’ stato considerato il primo, incompleto, per la sostituzione del suo predecessore Giuseppe Mussari dimessosi dopo sei mesi per le note vicende del Monte dei Paschi.
In soli 5 giorni raccolti 2.348 pezzi di plastica Pet da inviare a riciclo. Ecco come trasformare il proprio rifiuto in buoni
I nuovi compattatori di plastica installati al Superstore Conad Galilei di via Newton e Conad La Fontana di vicolo Tacchini in cinque giorni di attività hanno già raccolto 2.348 pezzi di plastica da riciclare distribuendo 782 euro di risparmi. Grazie al nuovo innovativo meccanismo, infatti, la plastica si trasforma in buoni da utilizzare nella spesa (ne avevamo parlato qui).
I macchinari sono stati installati lo scorso quattro novembre alla presenza dell’assessore all’Ambiente Gianandrea Baroncini. I punti di raccolta plastica Pet Green Money, ubicati all’ingresso dei due punti vendita Conad di Via Newton e Vicolo Tacchini , permettono in altre agli utenti di trasformare il proprio rifiuto un risparmio da poter spendere nel circuito Green Money, del quale faranno parte, oltre ai Conad di Via Newton e Vicolo Tacchini, vari esercizi commerciali, ristoranti, eccellenze artigianali ed enogastronomiche del territorio.
Il materiale raccolto viene destinato a recupero, e quindi riciclato correttamente, in collaborazione con il gruppo Hera Spa, assieme alla quale già dal 2012 Green Money ha un contratto di collaborazione in merito alla gestione del materiale raccolto.
La Camera di commercio: «Sono stati due fenomeni concomitanti: uno è stato l’aumento delle cessazioni volontarie, sia rispetto al 2018 che al 2017»
Al 30 settembre 2019 sono state registrate 38.722 imprese in provincia di Ravenna e sonorisultate 504 in meno rispetto alla stessa data dell’anno passato. Il tessuto produttivo della provincia è stato dunque interessato da una ulteriore riduzione della consistenza numerica del sistema imprenditoriale, proseguendo un trend in atto da tempo. Lo scrive la Camera di commercio nel suo report provinciale. Analizzando i flussi di nati-mortalità al Registro Imprese di Ravenna, negli ultimi 12 mesi (settembre 2018 – settembre 2019) sono state rilevate 1.929 nuove iscrizioni, a fronte di 2.208 cancellazioni volontarie e di 225 cancellazioni d’ufficio (cioè amministrative), determinando un saldo netto negativo di 279 unità.
«A originare questo risultato negativo – scrive la Camera di commercio – sono stati due fenomeni concomitanti: uno è stato l’aumento delle cessazioni volontarie, sia rispetto al 2018 che al 2017; l’altro è stato il fenomeno concernente il calo delle iscrizioni, che raggiungono il nuovo minimo storico. Le nuove aperture di attività hanno mostrato una graduale e costante flessione e sulla minor propensione a creare ed avviare una attività imprenditoriale agiscono diversi fattori, tra cui l’aumento della percezione del rischio di impresa che sicuramente la crisi ha acuito. Il tasso di variazione rimane pertanto negativo e pari a -0,71%; anche il tasso regionale rimane negativo, confermando la specificità della difficile condizione anche dell’imprenditoria regionale, però risulta più contenuto rispetto al dato provinciale, attestandosi negli ultimi dodici mesi a -0,28%. All’opposto, a livello nazionale trova ulteriore conferma la crescita del numero delle imprese, in atto dal 2013, con un tasso di variazione positivo nei dodici mesi, pari a +0,40%». Inoltre, in dieci anni nella nostra provincia si sono perse 3.634 imprese attive, valore assoluto corrispondente ad un calo del -9,5%.
Prendendo in considerazione solo il terzo trimestre del 2019, si rileva una tendenza improntata sostanzialmente alla stabilità: nel corso del trimestre in esame, infatti, al Registro Imprese della provincia di Ravenna si sono verificate 317 iscrizioni e 316 cancellazione volontarie che hanno generato un piccolo saldo netto positivo, pari a +1 unità. Il bilancio tra aperture e chiusure di imprese da luogo quindi ad un tasso trimestrale pari a 0%; a determinare questo risultato di stabilità è stato, da un parte l’arretramento delle nuove aperture (317 contro le 368 del terzo trimestre del 2018) ma, dall’altra, emerge anche una diminuzione, seppure modesta, delle cancellazioni volontarie (316 contro le 330 dello stesso trimestre dell’anno prima). A livello medio regionale e nazionale il tasso di crescita registrato su base trimestrale è positivo, pari al +0,17% e +0,23% rispettivamente.
Rispetto al 30 settembre 2018, i settori che vedono un incremento delle imprese registrate sono quelli dei servizi alla persona (+30 unità, con variazione percentuale pari a +1%) e dei servizi alle imprese (+57, +1,1%); stabile il comparto creditizio ed assicurativo. In flessione gli altri settori. In termini assoluti, il settore più sofferente nel trimestre in esame è quello del commercio che perde -182 esercizi (-2,2% in termini di variazione percentuale); l’altro settore che ha maggiormente contribuito a determinare la riduzione della base imprenditoriale provinciale è quello delle attività agricole che si riducono di 124 unità (-1,8% in termini relativi).
Nel frattempo è stata attivata una nuova allerta meteo nel territorio che sarà valida fino a mezzanotte di giovedì 14 novembre
Il mare ha lasciato i suoi detriti sull’asfalto in diga a Marina di Ravenna
A causa di una eccezionale alta marea e della concomitanza di venti forti che hanno interessato l’alto Adriatico, anche se la situazione è già in fase di miglioramento, si sono verificate situazioni di ingressione marina a Lido Adriano, Marina di Ravenna, Porto Corsini, mentre a Ravenna, all’altezza del tiro a segno di via Trieste, c’è stato un allagamento causato dallo scolo Lama. Sono stati chiusi alcuni tratti di strade e sul posto ci sono le pattuglie della Polizia locale nei seguenti punti: a Lido Adriano in corrispondenza del bagno Sabbia d’oro tra viale Petrarca e viale Orazio; a Marina di Ravenna in via Molo Dalmazia all’altezza delle pescherie; a Porto Corsini in via Molo Sanfilippo; a Ravenna nel tratto della pista ciclabile in corrispondenza del tiro a segno. In questi punti sono stati posizionati anche sacchi di sabbia.
A Marina di Ravenna è già in fase di ricostruzione parte della duna nel tratto di spiaggia accanto alla diga foranea. Non ci sono situazioni problematiche riguardanti i fiumi, mentre è costantemente monitorata dalla Protezione civile la rete scolante: fossi, canali e scoli.
Nuova allerta meteo
Nel frattempo è stata emessa l’allerta meteo numero 101 per criticità costiera dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna, valida dalle 12 di oggi, mercoledì 13 novembre, alla mezzanotte di domani, giovedì 14, attiva nel territorio del comune di Ravenna. L’allerta è gialla.
Ancora non c’è nulla di ufficiale ma sono in corso le discussioni per trovare la quadra. Confermati Bessi e (quasi certamente) Rontini
Andrea Corsini
Non ci saranno solo riconferme nelle candidature per la Regione Emilia-Romagna in casa Pd. Il 26 gennaio, infatti, gli elettori dem ravennati potranno come sempre esprimere la propria preferenza scegliendo uno o due candidati (ma nel caso in cui l’elettore esprima due preferenze la seconda deve essere riferita a un candidato di genere diverso dal primo). Cinque anni fa ne furono eletti tre e rimase esclusa Ouidad Bakkali, cosa succederà quest’anno dove più di un pronostico dà peraltro per favorita l’opposizione leghista?
A contendersi l’ambito seggio ci sarà di nuovo Gianni Bessi, al termine del primo mandato, e molto probabilmente anche Manuela Rontini, dopo che è tramontata l’ipotesi di una sua candidatura alle elezioni faentine della primavera 2020.
Pare ormai certo che non sia disponibile all’eventuale bis invece Mirko Bagnari, che cinque anni fa fu eletto raccogliendo consensi nella Bassa Romagna (che ha sempre avuto esponenti di rilievo in Regione) ma anche a Ravenna, dove fu votato dall’ala diciamo più a sinistra del partito. Al suo posto, però, ha dato la propria disponibilità a scendere in campo un big della politica locale: Andrea Corsini. Già assessore al Turismo del Comune di Ravenna, da cinque anni assessore al turismo della Regione nella giunta Bonaccini, Corsini sarebbe pronto alla sfida più difficile: quella dell’elezione in una partita non facile tramite il meccanismo delle preferenze.
Per comporre il puzzle completo manca il nome di una quarta candidata.
È successo nella notte a Lugo. Bottino da oltre 20mila euro. Indagano i carabinieri
Colpo nella notte all’Unieuro di Lugo, in via Piratello. Alcuni malviventi, a bordo di un’auto rubata, hanno sfondato la saracinesca blindata dell’ingresso del negozio attorno alle 3.30.
In pochi minuti hanno fatto razzia di smartphone, computer e altro materiale tecnologico, per un valore complessivo del bottino che supera i 20mila euro.
Sul posto i carabinieri di Lugo, che stanno analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza.
Ingenti danni alla struttura, come ben visibile dalla foto qui sopra.
Presentate al sindaco De Pascale le quattro start up vincitrici del bando 2019 del progetto “Colabora”
L’ex magazzino della dogana in zona Darsena, riqualificato dal Comune, ospita le start up selezionate dal progetto Colabora
Hanno iniziato la propria attività il 2 settembre e ieri, 12 novembre, si sono presentate al sindaco di Ravenna le quattro start up della terza edizione di “Colabora”, il progetto avviato nel 2016 dal Comune di Ravenna in collaborazione con la Fondazione Eni Enrico Mattei per sostenere idee imprenditoriali in diversi settori.
I vincitori del Bando 2019 hanno così la possibilità di sviluppare le loro idee all’interno dell’edificio dell’ex magazzino della dogana di Ravenna, riqualficato dal Comune, e di accedere alle risorse e ai servizi messi a disposizione da Feem.
I progetti, che hanno l’ambizione di espandersi a livello nazionale e internazionale, presentano un forte legame con il territorio ravennate e le sue peculiarità: dpA Nautical Wind Turbine, ad esempio, intende integrare due modelli differenti di turbina eolica già presenti sul mercato per realizzarne una nuova in grado di produrre energia sfruttando la forza del vento a diverse intensità. Il dispositivo è stato ideato pensando all’ambito della navigazione, ma essendo scalabile potrà essere esteso, ad esempio, anche all’illuminazione pubblica, alle piattaforme e al mondo camperistico.
Le ragazze di AIRitage, invece, hanno messo in campo la loro competenza nella conservazione dei beni culturali per creare una serie di servizi taylor made finalizzati a preservare e conservare nel tempo le opere d’arte. L’idea è quella di portare la scienza fuori dal laboratorio e inserire nel mercato una nuova disciplina che consiste nel prendersi cura dei manufatti artistici, principalmente di proprietà di privati. Secondo le sviluppatrici dell’idea, infatti, non tutti sono consapevoli del fatto che i beni artistici possono subire dei deterioramenti senza che ce ne accorgiamo, e coloro che ne hanno consapevolezza spesso e volentieri non hanno il tempo per individuare il restauratore adatto. Airitage agisce sia sul fronte della conservazione preventiva, sia sul fronte della diagnostica e della riparazione dell’eventuale danno.
Ci sono poi Touripp e Togovan, entrambe operanti nel settore turistico. Touripp, sviluppata da due fratelli lughesi, è un aggregatore specifico per la ricerca e il confronto di tour organizzati che consente al cliente di scegliere l’offerta che desidera al miglior prezzo possibile. Basterà selezionare la destinazione, confrontare i vari tour e scegliere il viaggio più adatto alle proprie esigenze. I tour operator , d’altra parte, godranno della soluzione “chiavi in mano”, ossia potranno affidarsi in tutto e per tutto a Touripp per la gestione dei viaggi in essere.
L’idea di Togovan nasce invece dalla passione degli sviluppatori per i viaggi slow, lontani dalle mete turistiche più affollate. Si tratta di un progetto di sharing economy che mette in contatto i vanner, ossia i proprietari di van, con i van lover, gli amanti del furgoncino, per creare esperienze turistiche uniche e alternative in grado di valorizzare il territorio italiano anche nel settore artigianale e enogastronomico.
Tutte le start up, attualmente in fase di sviluppo, hanno un tempo di dodici mesi per mettere a punto il progetto e inserirlo sul mercato.
Giovedì ci sarà la commissione consiliare. «Il Comune e il Parco hanno lasciato che l’acqua marcisse. Non assolti i compiti previsti dai regolamenti»
«Dal 2013 quando è cessata la gestione della valle da parte dell’ associazione “L’ Arca”, non si è avuta alcuna efficiente gestione idraulica della valle, lasciando così che le acque letteralmente marcissero, con la morte conseguente di tonnellate di piante acquatiche e pesci. Ma che la situazione degenerasse si deve anche all’ inadeguata vigilanza da parte di chi ha avuto in carico la gestione della valle: Parco del Delta e Comune». Questa è l’accusa del centrodestra (LpRa, FI e Lega) che in mattinata ha organizzato una conferenza stampa per fare il punto sulla moria di uccelli nella valle della canna. Il 14 novembre è in programma una commissione consiliare in cui si farà un primo punto sul tema.
La carenza d’acqua «non ha consentito di limitare al massimo i danni, immettendo tempestivamente nella valle acqua non contaminata. I primi decessi di uccelli avrebbero dovuto far scattare immediatamente gli allarmi. Basti dire che il 5 settembre sette carcasse di anatre erano arrivate all’Istituto Zooprofilattico, dalle cui analisi di competenza sono risultate positive ai clostrìdi, produttori di tossine botuliniche. Tutto questo è avvenuto senza rispettare il Piano di gestione del sito di Rete Natura 2000 Punte Alberete-Valle Mandriole, approvato dall’ente Parco, in cui sono puntualmente indicate le criticità del sito e dettate le soluzioni. Ignorate anche le direttive del Piano di Stazione del Parco “Pineta di San Vitale e Pialasse di Ravenna”, approvato il 18 giugno 2019; mentre largamente non assolti sono stati i compiti di gestione e di esercizio delle attività e delle opere necessarie alla tutela della valle, quasi totalmente assegnati al Comune tramite una convenzione stipulata il 12 giugno 2018 tra la giunta comunale e l’ente Parco».
Per l’opposizione si deve soprattutto delle associazioni dei cacciatori se sono stati raccolti 2.200 uccelli morti e 200 vivi, di cui 160 restituiti al volo. «Ma l’emergenza non è finita. L’innalzamento del livello idrico è stato operato prima che le carcasse fossero tutte asportate, dimodoché moltissime sono rimaste nel fondale. In tal modo, la tossina botulinica, presente nelle larve delle mosche sugli uccelli morti, è rimasta copiosamente sul posto. Esiste dunque un’alta probabilità che il botulismo si ridiffonda nel prossimo periodo estivo, quando i livelli dell’acqua ridiscenderanno, se non si provvederà a gestire finalmente in modo tecnicamente adeguato i flussi e i livelli idrici della valle. Occorre che il Parco certifichi formalmente, col supporto di Arpae, assumendosene la responsabilità, che il rischio di infezione dal botulino è terminato, o da quando lo sarà; ma soprattutto che Regione, Parco e Comune di Ravenna diano risposte certe su come intendono risolvere il rischio che uccelli giunti da altre zone umide ne allunghino la moria».
L’opposizione ritiene che «sarebbe di importanza strategica: sbarrare il fiume Lamone a valle del sistema paludoso, per interrompere così la risalita del cuneo salino e creare un ulteriore bacino di accumulo di acque dolci disponibili; acquisire i diritti di presa delle acque del fiume Lamone dallo sbarramento del Carrarino; realizzare una presa d’acqua da tale fiume, preferibilmente sull’argine sinistro, a monte dello sbarramento, con la quale, tramite la savanella o un tubo, la valle verrebbe alimentata dall’angolo sud/ovest, in perfetta contrapposizione con lo scarico verso lo scolo Rivalone».