domenica
20 Luglio 2025

«Il nuovo museo di Classe costerà oltre mezzo milione di euro l’anno»

Il Piano economico del 2013 (ora in fase di aggiornamento) mostra le spese, le previsioni di incasso e la ricaduta sul tessuto delle imprese turistiche. Qualche numero: lo studio prevede 66mila visitatori annui con un biglietto a 2,70 euro. Il personale costerebbe 338.500 euro all’anno (non è considerata la direzione)

Museo Di ClasseUn passivo di 380mila euro per una ricaduta complessiva di quasi 2,3milioni in più in termini di spesa diffusa nell’indotto turistico l’anno. Sono queste le due cifre chiave del rapposto intitolato “Strategia, Piano economico finanziazio e Analisi di impatto” per il nascituro Museo del Territorio a Classe che RavennAntica ha affidato al Cles S.r.l. (centro Richerche e Studi per i problemi del Lavoro, dell’Economia e dello Sviluppo), realizzato sotto la consulenza scientifica di Paolo Leon e curato da un gruppo di lavoro composto da Elena Alessandrini, Alessandro F. Leon e Valerio Tuccini ormai anni fa.

E infatti la premessa è d’obbligo: il documento è datato 2013 e immagina l’apertura del Museo nel 2015. Ci è stato possibile visionarlo grazie al consigliere comunale di Ravenna in Comune Massimo Manzoli che ne ha fatto formale rischiesta prima all’Amministrazione e poi alla Fondazione, da cui ha ricevuto pronta ed esaustiva risposta. Alla stampa invece non era mai stato fornito perché, ci era stato più volte ripetuto che il documento era in fase di aggiornamento. E certamente quando sarà resa pubblica la versione aggiornata, sicuramente a breve, ne daremo ampia informazione, potendo confrontarlo con quello originario.

Il museo del territorio di Classe è un investimento importante per la comunità ravennate in termini di risorse e cruciale, secondo gli Amministratori, per lo sviluppo turistico della città. In queste ultime settimane è stato peraltro al centro del dibattito per il trasferimento dell’elmo di Negau dal Centro didattico di San Pietro in Campiano in vista dell’apertura più volte, come noto, rinviata e ora indicata genericamente come tardo autunno del 2018. E già su questo, alcuni discostamenti da quanto prevedeva il piano li si possono osservare, e non solo semplicemente per lo slittamento delle date. Ma andiamo con ordine. Si tratta di un documento di una novantina di pagine e quindi molto articolato che parte da un’analisi dell’esistente, elabora un piano (anzi due) economico, indica alcune strategie per la valorizzazione e restituisce una previsione sull’indotto economico complessivo che il museo potrebbe attivare concludendo dunque che si tratta certamente di un investimento conveniente in termini di redditività. Tanto più conveniente, quanto più ci si investirà.

Il museo archeologico di ClasseLa situazione di partenza
Oltre all’analisi dei flussi e dei numeri, il Piano rileva come criticità esistenti la dispersione dell’enorme offerta culturale cittadina sopratutto in termini di promozione e anche di bigliettazione e considera il museo motore di una maggiore sinergia. Rispetto ad allora, se la situazione non è cambiata per quanto riguarda l’accordo con la Curia proprietaria dei monumenti di maggior richiamo, RavennAntica gestisce ora invece i bookshop e la biglietteria dei siti nazionali tra cui, fondamentale, quello della basilica di Sant’Apollinare in Classe. Nel frattempo peraltro ha inaugurato il Porto Antico di Classe nel 2015.

I due anni precedenti l’apertura
Il Piano immagina un importante investimento in termini di comunicazione e preparazione all’evento, prevedendo un importo di 600mila euro per il lancio. Al momento, a circa sei o sette mesi dall’inaugurazione per la verità non è ancora noto il nome. Va però ricordato che nel 2015 fu realizzata un’opera di grande impatto e che portò molti ravennati sul sito: l’onda di Mosaico.

I costi previsti a regime
Nell’analisi dei costi, nel documento, si specifica innanzitutto che non sono computati tra quelli di gestione le funzioni di direzione e programmazione strategica perché di fatto già esistenti e funzionanti in RavennAntica. Un vantaggio economico quantificato grosso modo in 140mila euro l’anno, pari a un terzo del complessivo che già oggi RavennAntica spende per questi ruoli. Sul breve periodo sono quindi contati i costi aggiuntivi di 8 addetti ai servizi, 1 conservatore, 4 addetti alle attività didattiche (non full time), 3 addetti alle pulizie, 2 responsabili sorveglianza notturna, 1 responsabile tecnico per la manutenzione per un totale di 338.500 euro l’anno (cifra che curiosamente rimane costante nella previsione fino al 2022, senza quindi immaginare, par di capire, aumenti salariali). A questi vanno aggiunti 91.954 euro di utenze, verde, illuminazione, ascensori, acqua e riscaldamento. Inoltre, vanno calcolati 71.296 euro per il costo complessivo di gestione dei laboratori e 100mila euro l’anno (a regime) di spese di promozione ed eventi temporanei. Un totale di 530mila euro che diventa 601mila con i laboratori e arriva a 701mila negli anni delle mostre. Va specificato che nelle ultime interviste il presidente di RavennAntica non ha al momento confermato nuove assunzioni ad hoc, avendo la Fondazione assorbito anche il personale che prima gestiva bookshop e biglietterie dei siti statali.

Museo Di Classe SignorinoGli introiti previsti a regime e il numero di visitatori
Biglietti, guide, affitto dei locali, laboratori, ecco le tre voci di entrata su cui secondo lo studio potrà contare il museo. La tariffa era fissata ad appena 2,70 euro, per restare in linea con quelle cittadine e per incoraggiare l’affluenza. La stima a regime di circa 66mila ingressi l’anno (cifra più alta nei due anni di avvio) potrebbe portare a 171mila euro circa di incassi che salirebbe a quota 246mila circa se sommati ai 12mila di affitto locali (per eventi privati, feste, convegni), ai poco meno di 50mila del bookshop, a 8.623 euro di audioguide e 5.412 di visite guidate a due anni dall’avvio (nei primi due anni si dovrebbero invece superare i 290mila euro).

Il passivo previsto
A regime, quindi, il fabbisogno di risorse pubbliche per coprire il passivo, cioé lo scarto tra i costi di funzionamento e gli introiti, si aggirerebbe intorno ai 350mila (e fino a 450mila in alcuni esercizi per le necessarie attività culturali quali le mostre e i convegni). I ricavi infatti coprirerebbero circa il 40% della spesa con un performance definita molto buona per questo tipo di attività, che in genere si attestano tra il 15 e il 30 percento. Inoltre, Il Piano immagina anche una proiezione in un orizzonte di 15 anni per cui si stima un passivo complessivo di 4,8 milioni di euro. Del resto,

Rendering Museo Classe
Un rendering del nuovo museo di Classe

Le ricadute economiche  in termini positivi
Partendo dal presupposto che il museo anche nella forma detta di “mantenimento” allungherà la permanenza dei turisti di una mezza giornata e porterà comunque più visitatatori, calcolando la ricaduta della spesa sulla base della tipologia del turista (dai 51 euro del crocierista ai 32 dello studente delle scolaresche fino ai 10,86 euro dei turisti residenti nelle zone limitrofe), il Piano calcola una ricaduta totale complessiva annua pari a 2,3 milioni euro per attività connesse al turismo a cominciare dai servizi come bar e ristorazione. Nei quindici anni i benifici arriverebbero a 35milioni di euro di spesa aggiuntive per consumi, cifra che secondo gli estensori del piano giustificherebbe quindi non solo l’esborso annuo per il passivo del museo, ma anche gli 20milioni spesi prima della sua apertura.

Lo scenario di sviluppo
Accanto allo scenario di “mantenimento”, inoltre, il Piano immagina uno scenario di “sviluppo” con eventi biennali in grado di far aumentare il numero dei visitatori. In questo scenario calcolando maggiori costi e anche maggiori ricavi, il passivo aumenterebbe di circa 114mila euro l’anno sul medio lungo periodo. Il passivo complessivo nei 15 anni in questo caso salirebbe a 6,3milioni. Ma salirebbe anche l’indotto arrivando a toccare i 4milioni di euro di spesa aggiuntiva all’anno, in totale circa 60milioni nell’arco dei quindici anni.

Turisti, crocieristi, scolaresche: chi (e quanti) saranno i visitatori
In una tabella elaborata tenendo conto della domanda potenziale, dei flussi turistici, delle presenze registrate, degli ingressi ai monumenti di Ravenna e a quelli in particolare di RavennAntica, emerge la seguente ipotesi di domanda potenziale del Museo Archeologico di Classe nel breve e medio periodo (anno “a regime”, 2022): 24mila turisti culturali; 10 mila scolaresche; 8mila residenti; 20mila escursionisti (cioé turisti che alloggiano altrove per le vacanze, soprattutto in riviera), 2.500 crocieristi (su una previsione però di un flusso previsto per il 2013 di 180mila arrivi l’anno che in realtà non si è mai verificato). In totale 66mila visitatori l’anno.

Discesa dei Fiumi Uniti il 20 maggio: tre percorsi per tutti i tipi di preparazione

Ormai è conto alla rovesciata per la quarta edizione dell’evento. Quest’anno è stato pensato anche un progetto parallelo per seguire l’iniziativa a piedi o in bicicletta

AttachmentConto alla rovescia per la discesa dei Fiumi Uniti. Il 20 maggio Trail Romagna porterà in acqua canoe, kayak e sup (stand-up paddle) con la formula che ha decretato il successo delle passate edizioni, tre punti di partenza che corrisponderanno ad altrettante lunghezze e gradi di preparazione dei partecipanti: 13 km dalla Chiusa San Marco (partenza ore 9), 9 km da Ponte Nuovo (dalle 10) e circa 4 km dalla Chiusa Rasponi di Porto Fuori (start 10.30 per la canoa family). Unico per tutti l’approdo finale, la spiaggia di Lido di Dante o, in caso di moto ondoso rilevante, la sponda Sud della foce.

 

Grande attenzione è riservata alla sicurezza che sarà garantita dalla Società Nazionale di Salvamento con quattro bagnini su motoscooter, un dottore e 2 equipaggi Opsa della Croce Rossa con un mezzo d’ausilio sugli argini, la Guardia Costiera ausiliaria, personale ANMI, e istruttori del Gruppo Canoa Uisp Ravenna.

Quest’anno sarà possibile seguire amici e parenti iscrivendosi alla “Discesa a piedi e in bici”, un modo per partecipare a un evento collettivo e condividere i passaggi più emozionanti con i canoisti. Nessun obiettivo cronometrico per gli oltre 100 equipaggi già iscritti, ma l’occasione per osservare il fiume da una prospettiva unica, l’acqua, la visuale più corretta per fotografare il nostro territorio e l’ecosistema fluviale che ne rappresenta la più sincera testimonianza.

discesa dei fiumi unitiPer questo motivo, la Delegazione Fai di Ravenna e Cestha in collaborazione con Legambiente accompagneranno la discesa con lo slogan “No littering”, un urlo per fermare le plastiche in spiaggia e al mare. I canoisti saranno i primi osservatori delle plastiche galleggianti e i più volenterosi riceveranno un sacco per la raccolta, attività che sarà promossa anche alla foce.

Anche i più piccoli saranno ecologici grazie alle attività promosse dall’Associazione Tra le Nuvole a Lido di Dante. “Un fiume per amico” stimolerà la creatività dei bambini con un laboratorio di economia circolare: una vecchia maglietta diventerà una comoda shopper che riprodurrà il logo “Fiumi Uniti per tutti”.

Dalle ore 10 nella spiaggia libera il Surf casting Romagna e Un Mare di Mosaico faranno dimostrazione di pesca dalla spiaggia e daranno a tutti la possibilità di lanciare con le lunghissime canne. Il finale dell’evento sarà nel lungomare di Lido di Dante (piazzale Mastin Vecchio-Viale Matelda), dove la musica e i microfoni di Radio Bruno coordineranno le varie attività in collaborazione con i ragazzi di Camelot. Nel piazzale sarà allestita l’esposizione curata da Classe Archeologia e Cultura “Tra Fiumi, Valli e pinete”. Una raccolta di immagini e documenti storici, che mostra, tra l’altro, com’era il paesaggio attraversato dalla discesa: la diversione dei fiumi Ronco e Montone, le chiaviche per la derivazione delle acque, le opere di bonifica, la risicoltura e le chiuse di S. Bartolo e Fiumi Uniti.

Nello stesso scenario del lungomare alle 14.30 Vittorio Bonetti, Eliseo Dalla Vecchia e Rudy Gatta saranno protagonisti di “Fiumana” un recital musicale tra storia e poesia, un modo piacevole e divertente che fa comunque riflettere sulle nostre tradizioni e sul rapporto che la nostra gente ha sempre avuto con l’acqua.

Tradizione e acqua saranno anche gli ingredienti di sabato 19 maggio, la giornata che ci prepara alla discesa: i canali di Ravenna e il suo ‘naviglio’ principale, “la Lama”, saranno i protagonisti delle due escursioni in bici e a piedi. Il percorso bike partirà significativamente alle ore 9 dalla Biblioteca Classense con la visita guidata di “Mulini a Ravenna dall’età Veneziana al XIX secolo” . La camminata per gli sportivi partirà dalla Chiusa San Marco alle 9.30 e raggiungerà dopo 10 km la Darsena Pop Up costeggiando tutto l’argine della Lama. Per le famiglie il luogo di ritrovo sarà Kirecò (tappa ristoro per la lunga) dove alle 10.30 partirà la passeggiata di 4 km.

La tradizione per antonomasia, gastronomica, linguistica e culturale in genere si potrà assaporare in “Capanni Aperti”, l’iniziativa promossa da Co.Fu.Se che ristorerà a pranzo e a cena tutti gli amici della discesa dei Fiumi Uniti. Nei nove capanni che aderiscono all’iniziativa si potranno ascoltare i poeti Nevio Spadoni e Mirta Contessi, Gianluigi Tartaul voce e chitarra di Bandeandre, il cantautore Valentino Bettini, le zirudelle di Villanova di Daniele Morelli, i sonetti di Raoul Lolli, la fisarmonica di Ivan Corbari e gli attori Marco Grilli e Vitaliana Pantini, quest’ultima accompagnata dalla chitarra di Susy Bezzi.

 

Colpisce con un pugno in faccia la donna che aveva rifiutato il suo corteggiamento

Vittima dell’aggressione una 46enne che rimediò una prognosi di 72 giorni. Un trentatreenne è stato denunciato insieme all’amico che gli aveva dato manforte

CarabinieriPrima le avances, poi un pugno in faccia. Non era finita nel migliore dei modi la serata di un 33enne lughese che era andato con un amico in una nota discoteca di C per “rimorchiare”. Era finita però peggio per una 46enne: 72 giorni di prognosi a causa dell’aggressione subita. Tutto è successo lo scorso anno ma in questi giorni i carabinieri hanno notificato, dopo una lunga fase di indagini, la denuncia per lesioni personali aggravate al 33enne e al suo amico di 36 anni.

Vittima la 46enne. Era arrivata da Marradi insieme al compagno e a un’altra coppia per passare una serata nel locale. Le due amiche si sono poi allontanate per fare una passeggiata e qui si sono imbattute nel 33enne che, complice un tasso alcolico piuttosto elevato, aveva cominciato a riferire ad entrambe complimenti pesanti. Poi ha puntato la 46enne, cominciando un corteggiamento insistente e – a detta delle due – del tutto sgradito. L’uomo ha insistito anche quando era stato informato della presenza del compagno. Lui stesso aveva intimato al corteggiatore di smettere, senza ottenere nulla.

Per evitare che la situazione degeneresse, le due coppie hanno deciso di andarsene dalla discoteca e a quel punto è accaduta l’aggressione. Il 33enne ha preso per il collo la donna e le ha sferrato un pugno. Tramortita, la donna è finita contro la vetrata del locale. I due compagni sono intervenuti per difendere la donna ma in aiuto del lughese è arrivato un amico, di 36 anni, che ha strattonato ulteriormente la 46enne. Gli addetti alla sicurezza hanno trascinato i due aggressori fuori dal locale, poi i carabinieri hanno identificato i due prima che si allontanassero. Nei giorni scorsi la chiusura delle indagini, dopo aver ascoltato una serie di testimonianze.

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Il commercio continua a perdere aziende: nel primo trimestre 93 società in meno

Il dato rispetto al 2017  vede un calo delle imprese attive nel settore. Allarme Confesercenti: «Numeri preoccupanti»

SerrandeRipresina o no, non sembra fermarsi la perdita di imprese del commercio a Ravenna. Secondo quanto segnala Confesercenti, la situazione di criticità corrisponde con l’andamento dei consumi del primo trimestre 2018, «prevalentemente fiacco». L’associazione confronta i dati del registro imprese tra il primo trimestre 2018 e la fine dello scorso anno. «Numeri sempre più impietosi e indicativi e che non dovrebbero e non devono preoccupare solo noi»

Nel primo trimestre 2018 nel commercio ci sono 93 aziende registrate in meno rispetto a dicembre 2017 (-111 rispetto allo stesso periodo del 2017).  Anche nel turismo si registrano 37 aziende in meno rispetto a dicembre 2017 (qui +21 rispetto allo stesso periodo del 2017). «Se esaminiamo l’andamento del registro imprese dell’ultimo decennio commercio all’ingrosso e al dettaglio hanno 823 aziende (quasi l’11% del totale) registrate in meno, mentre il commercio di autoveicoli registra ben 296 aziende in più per il noto fenomeno delle vendite di auto usate».

Il turismo sempre in 10 anni invece registra 260 aziende più. Confesercenti oltre agli alberghi (+17), mette anche bar e ristoranti (+233) tra le aziende del settore.  . Per completare il dato di andamento in dieci anni nel solo commercio al dettaglio hanno cessato 3.590 aziende mentre se ne sono iscritte 2.082. Nel 2009 erano 52 le aziende registrate di commercio via internet oggi sono 115.

«Se a questi dati numerici che peraltro sono solo una parte dell’andamento complessivo del settore si accompagnano i dati diffusi dall’Istat sulle vendite al dettaglio a fine marzo i sintomi di difficoltà del quadro congiunturale si confermano insieme all’indebolimento della lieve ripresa di altri settori e alle previsioni di rallentamento dei consumi per questi tre anni e senza dimenticare l’impatto sempre più forte delle vendite on line. Rinnoviamo  – concluse l’associazione – il nostro forte appello alle istituzioni, ai partiti, agli stessi cittadini. Non è un problema solo dei commercianti. Non si può solo assistere e inermi a questi andamenti». Oltre alle richieste al governo nazionale, si può fare di più – secondo Confesercenti – anche a livello locale, con un aiuto che vada dal «blocco della grande distribuzione» alla «valorizzazione dei centri».

Dà in escandescenze in un appartamento, poi si scaglia contro la polizia

Gli agenti lo hanno trovato a terra con un coltello da cucina. Quando ha visto gli agenti si è scagliato contro di loro

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La Polizia di Stato nel pomeriggio di ieri ha proceduto all’arresto di un 56enne barese, residente a Ravenna per resistenza a pubblico ufficiale. Ieri pomeriggio le Volanti della Questura sono intervenute in zona Gulli dove era stata segnalata una persona, all’interno di un appartamento. L’uomo ha dato in escandescenze.  Gli agenti intervenuti hanno trovato un uomo sdraiato a terra sul pavimento della cucina in forte stato di agitazione che brandiva con la mano destra un grosso coltello da cucina della lama di 20 centimetro.

L’uomo, alla vista dei poliziotti iniziava ad urlare ed a minacciarli ed a nulla sono servite  le trattative finalizzate a fargli gettare l’arma;  l’uomo quindi, sempre armato del coltello, si è scagliato  contro gli operatori che, per contenerlo, si sono visti costretti a fare uso dello spray urticante in dotazione che faceva interrompere l’azione delittuosa. Prontamente bloccato ed ammanettato  il 56enne è stato trasportato al locale Pronto Soccorso, mentre il coltello è stato recuperato e sequestrato.

Considerate la gravità del fatto e la pericolosità sociale del soggetto, alle ore 18:30 è stato dichiarato in stato d’arresto per il reato di resistenza a p.u. e sottoposto, come disposto dal pm di turno presso agli arresti domiciliari in ospedale, nel reparto psichiatrico,  in attesa della udienza di convalida fissata per la mattinata odierna.

Ausl, contratti stabili in calo. La Uil: «Concorso da bandire entro il 2018»

Nonostante il personale cresca, le persone a tempo determinato contano un saldo negativo di 53 unità. Allarme del sindacato: «Il precariato non va alimentato»

Infermieri 2Assunzioni in aumento, ma ancora una volta facendo ricorso ai contratti a tempo determinato. Se da una parte i numeri dell’Ausl Romagna sono passati da 14.440 a 15.066, con un aumento di 626 unità, dall’altra i contratti a tempo determinato sono in calo. Infermieri, tecnici, operatori socio sanitari sono stati assunti in pianta stabile in 372, contro i 425 che invece sono usciti dall’azienda. Saldo negativo di 53 unità.

I dati sono forniti dalla Uil Fpl provinciale. Paolo Palmarini, segretario provinciale, rileva come «l’occupazione, soprattutto in contesti dove è necessaria una continuità assistenziale, debba prioritariamente basarsi sull’occupazione stabile e quindi a tempo indeterminato», principio peraltro cindiviso con la Regione. Allo stato attuale, però, «non si sia ridotto, anzi sia sensibilmente aumentato il personale precario all’interno dell’Azienda Sanitaria».

Per questo «nel corso del 2018 andranno quindi portati a termine i processi di stabilizzazione e sin da subito banditi i concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato, a partire dal concorso per infermieri. Non vorremmo infatti constatare che, al di la dei buoni principi, si continuasse ad alimentare quel precariato che politicamente la nostra Regione ha deciso di contrarre per garantire la migliore risposta ai cittadini».

 

Cannabis legale, battaglia con Facebook. Il titolare del negozio: «Profilo bloccato»

Molto spesso i social network oscurano la pubblicità del negozio CbWeed di Ravenna. «Ma c’è diffidenza anche nei media tradizionali»

Cannabis LegaleI negozi di cannabis legale hanno un problema: i social network. Perché per quanto intelligente, l’algoritmo che tutto governa su internet non ha ancora la capacità di distinguere la marijuana legale da quella che non lo è. Anche dopo le segnalazioni da parte dei gestori, però, non ci sono riscontri e la situazione non si sblocca: fare la pubblicità su Facebook, canale fondamentale per la comunicazione odierna, per questa attività è difficile.Lo testimonia anche Michelangelo Pasini, titolare di CbWeed Shop Ravenna di via di Faentina, 85: “Al nostro negozio – racconta – è stato bloccato più volte il profilo Facebook”. Questo non è l’unico problema: “Non possiamo fare post sponsorizzati su Facebook, come invece possono fare tutte le altre aziende del mondo”.

Il problema non riguarda soltanto i social network: Anche al di fuori del mondo on line rimane un certo tabù sull’argomento: “Ci hanno rifiutato pubblicità su televisioni, radio e quotidiani. L’argomento era troppo sensibile, questa la giustificazione. Cosa significhi sensibile non si sa; la giustificazione potrebbe essere la paura che la Cannabis Light non sia davvero legale”.

Insomma, un bel problema per aziende che devono farsi conoscere e che sono gestite spesso da giovani titolari per i quali esiste un “vuoto legale che non accenna ad essere colmato” come se ad alcuni nonpiacesse che “la cannabis light sia legale in Italia”. Riprende il titolare del negozio ravennate: “e è vero, come è vero, che la cannabis light è legale in Italia, perché Facebook censura le nostre pagine? Ignoranza? Perbenismo? Più che cambiare la legge bisognerebbe fare una campagna pubblicitaria, anche a livello istituzionale, che contribuisca a cambiare la percezione delle nostre aziende”.

Il problema insomma si potrebbe risolvere con informazioni su questi nuovi negozi che stanno aprendo sempre più numerosi. “Le aziende che vendono e producono cannabis light – ricorda Pasini – danno lavoro a centinaia di persone in tutta Italia, se non migliaia, fatturano milioni di euro, e lavorano nella piena legalità. Dovrebbero quindi poter promuoversi come fanno tutte le altre aziende”.

Il Socjale diventerà il terzo teatro del comune: addio alla formula del circolo

La Fondazione consoliderà il debito, così da permettere alla struttura di avere la certificazione di pubblico spettacolo e aprirsi al pubblico non tesserato

1735 Teatro SocjaleUscire dalla formula del circolo Arci per diventare, il terzo teatro del territorio dopo l’Alighieri e il Rasi. Questo è l’obiettivo del teatro Socjale di Piangipane. Oggi il Socjale è un circolo Arci: ci si può trascorrere la serata solo se soci (1.600 i tesserati) ma la nuova gestione, inaugurata da Christian Ravaglioli, mira ora ad ottenere la licenza di pubblico spettacolo. In questo modo il Socjale sarà un teatro che potrà ospitare il pubblico anche tra i non tesserati. L’idea piace al Comune che avrebbe una  terza struttura a disposizione, l’unica fuori dal centro storico, in cui Ravenna Teatro potrebbe svolgere parte della programmazione.

In sostanza la Fondazione che ha ristrutturato il teatro nel 2000 (partecipata dal Comune di Ravenna, dalla Federazione delle Cooperative, dalla Cab Terra, dal Circolo Arci che gestisce il teatro, dalla Coop Nuova Unità), ha sostenuto sin qui il debito residuo (la ristrutturazione è costata più del previsto) ed ha comunque impegnato ulteriori risorse per realizzare l’adeguamento del locale alla normativa relativa ai locali di pubblico spettacolo. Ovviamente anche ora il teatro rispetta tutti i crismi di sicurezza di un locale di spettacolo, ma non ne è ancora stata formalmente certificata l’agibilità.

Questa situazione oggi cambia radicalmente. I principali azionisti della Fondazione, la Federazione delle Cooperative e la Cab Terra, hanno deciso di consolidare il debito, trasformandolo in patrimonio della Fondazione. In questo modo la Fondazione stessa non dovrà cercare più risorse esterne per assicurare la gestione del teatro.

L’obbiettivo di questo consolidamento è, innanzi tutto, l’ottenimento della certificazione di pubblico spettacolo. In questo modo la fruizione del teatro non sarà più riservata al circolo Arci, ma sarà possibile programmare nella struttura anche spettacoli aperti al pubblico. Con la conseguente possibilità di affittare il teatro anche ad altri soggetti che vorranno programmare spettacoli pubblici.

Il Comune di Ravenna, da parte sua, già contribuisce alla copertura dei costi di gestione (la Fondazione ha ottenuto l’accesso ai contributi stabiliti dal bando 2017). Inoltre, una volta ottenuta la certificazione di agibilità pubblica potrà programmare una parte delle proprie proposte culturali (o di altri enti quali Ravenna Teatro), al Teatro Socjale che diventerà a tutti gli effetti il terzo teatro del comune.

«Un teatro che mobilita risorse di volontariato così rilevanti – ha dichiarato l’assessora alla Cultura Elsa Signorino – e che, grazie all’impegno che si assumono la Federazione delle cooperative e la Cab Terra, si appresta a compiere un importante salto di qualità, merita un investimento nuovo da parte dell’Amministrazione comunale che avverrà in concomitanza con l’ottenimento dell’agibilità a pubblico spettacolo. Penso ad un ampliamento dell’offerta culturale diffusa sul territorio, ad un allargamento della programmazione, ad esempio con l’inserimento di attività teatrali in collaborazione con soggetti già attivi nell’offerta culturale. Un impegno riconosciuto ad un soggetto originale, con un progetto inedito che si basa su valori di condivisione e forte responsabilità».

Mille Miglia: mercoledì il via, il passaggio da Ravenna e l’arrivo a Brescia

Il passaggio dal centro del capoluogo attorno alle 19.30, l’approdo sotto la Torre di San Michele dalle 21 alle 24

Mille Miglia Ravenna

Domani è il giorno dell’arrivo della Mille Miglia a a Cervia, con passaggio da Ravenna. Il percorso prevede la partenza da Brescia alle 14.30. Dovrebbero essere a Ravenna attorno alle 19.30, con arrivo a Cervia dalle 21 in poi. Le auto,  provenienti dalla statale Romea Nord, entrano nel centro di Ravenna passando per via Faentina, aggirando Porta Adriana si dirigono poi in via Cavour per poi raggiungere piazza del Popolo. Escono poi da piazza Garibaldi e, attraverso via Guidone e piazza dei Caduti, si allontanano dal centro storico. Di qui proseguono su via Nullo Baldini e quindi viale Randi, per poi prendere la ss 16 Adriatica in direzione sud in direzione della città del Sale.

A Cervia, le vetture attraverseranno Desenzano e Sirmione del Garda, entreranno nel Parco Giardino Sigurtà e, passando per Mantova e Ferrara, raggiungeranno Comacchio per dirigersi a Ravenna e terminare la prima giornata di gara a Cervia-Milano Marittima.

Seconda tappa da Cervia-Milano Marittima a Roma, giovedì 17 maggio. Al via di prima mattina verso Roma, le auto della 1000 Miglia incontreranno Pesaro, la Repubblica di San Marino, San Sepolcro e Arezzo, dove è prevista la breve sosta per il pranzo; ripartenza verso Cortona, Orvieto e Amelia per giungere a Roma concludendo la tappa in parata lungo via Veneto, prima di raggiungere gli hotel.

Gli orari: arrivo a Cervia dalle ore 21.00 alle ore 24.00 sotto la Torre San Michele; dalle 20.00 alle 21.00 in piazza Garibaldi la sfilata delle super car; eventi ed animazione in piazza Andrea Costa. Si riparte giovedì dalle 7 alle 9 circa da Milano Marittima – Anello del pino

 

725 equipaggi iscritti alla gara provengono da 44 Paesi distribuiti in tutti i 5 continenti. 1.450 le persone che si fermeranno nella nostra città.

 

Le invasioni poetiche Durante il passaggio a Ravenna, le studentesse e gli studenti saranno i protagonisti di una “Invasione Poetica”. Mercoledì sera dalle 19.30 circa, durante il passaggio delle vetture, provenienti da Comacchio, i loro pensieri e le loro parole, ideati e decorati secondo la personale creatività di ciascuno, tanti “pezzi unici”, verranno regalati a tutti i partecipanti alla manifestazione, con l’aiuto delle volontarie di Linea Rosa e dei volontari Aclisti di Ravenna.

Insieme all’Invasione poetica delle studentesse e degli studenti, il Comune di Ravenna ha voluto ricordare questo evento donando agli equipaggi in transito in piazza del Popolo una pergamena artistica con l’opera “1934” gentilmente concessa da Luca Mandorlini, pittore e disegnatore autodidatta, ravennate.

Hanno aderito al progetto dell’Invasione Poetica la scuola secondaria di primo grado Don Minzoni, con i partecipanti al progetto pomeridiano Liberiamo i libri, corso di potenziamento sulla lettoscrittura condotto dalla professoressa e poetessa Livia Santini e coordinato dalla professoressa Rossana Valla; l’istituto comprensivo statale Ricci Muratori, con alcune classi seguite dalle docenti di arte Angela Corelli e di inglese Livia Santini; il liceo artistico Nervi – Severini con la classe 1 C, modulo interdisciplinare inglese-pittura, con i docenti Maria Rita Servadei di inglese e Massimiliano Pradarelli di pittura; la classe 2 M del corso Turismo e alcuni studenti della sezione E dell’istituto tecnico commerciale Ginanni coordinati dalla professoressa Ilaria Cerioli.

Il lavoro ė il risultato di un modulo interdisciplinare di inglese. Gli alunni hanno scelto o scritto testi poetici o canzoni in inglese, che poi sono stati illustrati durante le ore di laboratorio di pittura, creando composizioni in cui testo e disegno si fondono l’uno nell’altro.

 

Toccata e fuga del Giro d’Italia a Faenza. In attesa del prossimo anno a Ravenna

Ciclismo / Domani, giovedì 17 maggio, la dodicesima tappa della corsa rosa farà un veloce passaggio nella provincia ravennate, transitando sulla via Emilia. Arrivo all’autodromo di Imola

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La planimetria della tappa che terminerà a Imola dopo il passaggio a Faenza e Castel Bolognese

Per gli amanti del ciclismo, ma non solo, quello di domani, giovedì 17 maggio, sarà ricordato come uno dei passaggi più veloci del Giro d’Italia nella provincia ravennate. La dodicesima tappa, con partenza a Osimo (nelle Marche) e arrivo a Imola, porterà la carovana rosa sulla via Emilia attraversando in particolare Faenza e Castel Bolognese, chiudendo il suo tragitto all’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” con un epilogo indirizzato a una volatona di gruppo o una “imboscata” di qualche corridore in cerca di gloria.

Nemmeno venti chilometri nel nostro territorio che rappresentano una sorta di augurale antipasto in vista del prossimo Giro d’Italia, che con ogni probabilità vedrà il grande ritorno di Ravenna dopo otto anni. L’ultimo sbarco è infatti datato 2011, quando in via di Roma si registrò la vittoria di Mark Cavendish. La candidatura è stata da tempo presentata e l’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di ospitare la corsa per due giorni, ospitando sia l’arrivo, sia la partenza di tappa, con l’ufficialità prevista verso fine anno, quando gli organizzatori presenteranno l’edizione 2019 della più importante competizione ciclistica tricolore.

La “Ravenna Top Cup” allarga i suoi confini: a settembre avrà gli occhi a mandorla

Calcio giovanile / La prossima edizione della manifestazione fiore all’occhiello di Futuri campioni, in programma dal 7 all’11 settembre prossimi, è la partecipazione di due club del Giappone

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Nella prossima “Ravenna Top Cup” parteciperanno anche due squadre giapponesi

Juventus, Inter e Milan: basta guardare l’albo d’oro delle prime tre edizioni per avere l’idea del livello tecnico e del valore raggiunto in soli tre anni dalla Ravenna Top Cup, fiore all’occhiello dell’attività organizzativa dell’associazione ravennate Futuri Campioni. E a poco meno di quattro mesi dalla disputa della prossima edizione (dal 7 all’11 settembre in tredici impianti sportivi del territorio comunale) la manifestazione riservata alla categoria Giovanissimi 2005, per quanto riguarda i club dilettantistici, e agli Esordienti 2006, per quanto concerne i sodalizi professionistici, è destinata a entrare nella storia per l’allargamento dei suoi confini calcistici.

Tra le 47 squadre che hanno già fatto pervenire la loro adesione (il numero massimo previsto di partecipanti è di 78) ci sono, infatti, anche due club del Giappone Kumamoto che si presenteranno con il nome di West Japan Blue e West Japan Yellow. Il Paese del Sol Levante si aggiunge alle altre nazioni estere – Cipro, Turchia, Ungheria, Rep. Ceca, Inghilterra – che comporranno il mosaico delle partecipanti, illuminato dai maggiori top club italiani: Roma, Lazio, Torino, Atalanta, Fiorentina, Genoa e Sampdoria, Chievo e Verona. Tra le romagnole c’è già il sì di Cesena, Santarcangelo e Imolese.

Ma questa edizione sarà caratterizzata anche da una serie di novità, la prima delle quali riguarda l’attenzione alle tematiche della solidarietà: Futuri Campioni si apre ad alcune importanti e significative collaborazioni, che verranno presentate a fine mese in un apposito incontro, occasione anche per fare il punto sullo stato organizzativo di un evento che fin da subito si è caratterizzato per essere la più grande manifestazione di calcio giovanile in Europa.

Droga: tra spaccio e uso personale, i paletti fissati dalla legge

Quantità e circostanze fanno la differenza per chi viene trovato con stupefacenti: dall’arresto al semplice illecito amministrativo. La pena minima per chi è accusato di detenzione ai fini della cessione è sei mesi se rientra tra i casi di “lieve entità”. Le coltivazioni fai da te di canapa sono un reato solo se le piante sono femmine e quando matura il principio attivo

RAVENNA 20/11/2017. CARABINIERI, CONFERENZA PER MAXI SEQUESTRO DI DROGADa una parte c’è il possesso per uso personale che corrisponde a un illecito amministrativo, dall’altra c’è la detenzione ai fini di spaccio che è un reato punito con pene da sei mesi a vent’anni: se si viene trovati con droghe nella propria disponibilità, leggere o pesanti che siano, a fare la differenza tra uno scenario e l’altro sono sostanzialmente due cose, la quantità e le circostanze. Discorso a parte se si viene colti nell’atto della cessione: è sempre un reato che prevede l’arresto a prescindere dalla quantità.

«Quando qualcuno viene trovato in un controllo di polizia con della droga addosso, in auto o in casa – spiega l’avvocato Luca Donelli – la prima variabile che viene presa in considerazione è certamente la quantità ma non c’è una soglia fissata per legge. Diciamo che fino a 8-10 grammi si può evitare l’apertura del procedimento per spaccio e si resta nell’ambito dell’uso personale. C’è la segnalazione alla prefettura come assuntore con la sospensione della patente e una serie di procedure da seguire per dimostrare l’idoneità alla guida». A far scattare l’accusa di detenzione per spaccio concorre la quantità ma anche il contesto: i precedenti del soggetto, l’eventuale suddivisione in dosi, il possesso di strumenti per la pesatura e il confezionamento, il luogo e la situazione. «Per le droghe leggere sono previste pene da due a sei anni a meno che non venga ritenuto un fatto di lieve entità e allora si resta fra sei mesi e quattro anni. Per le droghe pesanti la pena va da otto a vent’anni».

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Unità cinofila antidroga all’opera

La quantità non sempre però determina il penale: «Può subentrare anche un discorso legato al reddito e alle disponibilità del soggetto in questione. Se ha le risorse per potersi permettere una certà quantità non è detto che vada considerato uno spacciatore».

Per la sentenza nel caso della detenzione incide la quantità di principio attivo presente nella partita sequestrata. La misurazione avviene con le analisi di laboratorio: «La legge punisce il traffico di sostanze stupefacenti. L’arresto scatta sulla base del peso lordo della sostanza con cui si viene trovati ma poi si è chiamati a rispondere per quanto principio attivo risulta dai test che si fanno abitualmente solo in presenza di grossi quantitativi». Per le droghe leggere la percentuale sta abitualmente fra due e sette, per la cocaina si arriva anche all’80-90.

In concreto l’esperienza delle aule di tribunale restituisce questo scenario: «Diciamo che ipotizzando di venire trovati con un etto di marijuana con un principio attivo basso e quindi ricadendo nel fatto di lieve entità si può prendere di solito non più di un anno».

DrogaTutt’altra storia quando si parla di coltivazione: «Su questo fronte la giurisprudenza ha detto tutto e il contrario di tutto. Ci sono due linee: da una parte quella per cui la coltivazione è reato senza se e senza ma, a prescindere dal numero di piante o dal soggetto, e dall’altra invece c’è chi valuta la quantità considerando che due-tre piantine possono essere per uso personale». Da cosa dipende? «Dal giudice, dalla sua interpretazione. In tribunale a Ravenna ho visto entrambi gli approcci». C’è poi un dettaglio di tipo botanico: «La pianta della canapa sviluppa il principio attivo a un certo punto della maturazione. Prima di quel momento di fatto non è così diversa da un’altra pianta ornamentale e non può essere illegale». Così come non è reato il possesso dei semi: il principio attivo è contenuto solo nelle piante femmine, quindi non si può stabilire a priori.

E parlando di semi è inevitabile addentrarsi nel vasto mondo della cosiddetta cannabis light o cannabis legale, quella che viene venduta nei negozi perché ha un Thc inferiore allo 0,6 percento, o degli usi terapeutici più o meno farmacologici: «Non ci sono solo i farmaci veri e propri, c’è anche un uso a scopo medico. Mi è capitato il caso di una persona che fumava marijuana per alleviare un mal di schiena. Solo grazie alla certificazione di un medico della sanità pubblica è stato possibile dimostrare il reale utilizzo della cannabis. Su questo fronte però forse c’è ancora poco coraggio da parte dei medici».

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