lunedì
21 Luglio 2025

Frammenti di Bisanzio al Museo Nazionale con i “panneggi” di Umberto Mariani

Il maestro milanese espone 50 opere a Ravenna

2017, La Forma Celata, Vinilico E Sabbia Su Lamina Di Piombo, Cm. 120x90Si chiama “Frammenti di Bisanzio” la mostra dell’81enne artista milanese Umberto Mariani che è stata inaugurata al Museo Nazionale di Ravenna.

Curata da Giovanni Granzotto e organizzata da “Il Vittoriale degli Italiani” di Giordano Bruno Guerri con la collaborazione della Galleria dell’Accademia di Torino, resterà allestita fino al 17 giugno.

Saranno 50 le opere “panneggiate” del maestro Mariani esposte al Museo. «Ho trovato il mio panneggio assimilabile a quello bizantino – sono le sue parole –. Per questo ho intitolato la mostra così. È un panneggio stilizzato, geometrizzato ma allo stesso tempo plastico. Le mie pieghe non hanno nulla di veristico e di reale, si avvolgono di forme e significati simbolici. Il panneggio è parte integrante della storia dell’arte, è sempre stato presente. Dai Greci fino alla fine del ‘700 e poi con me. Chi non ricorda il panneggio mosso dal vento della Nike di Samotracia?».

La vita dell’artista, che per un lungo periodo si è avvicinato alla Pop Art, diventando un esponente di rilievo, è stata condizionata da un senso di ribellione nei confronti della tradizione americana. Per questo, con le sue opere aspira a ripresentare nel panorama artistico quei valori spirituali che sono stati cancellati. «Con orgoglio mi reputo partecipe e co-protagonista del “Made in Italy”. Adesso nei lavori che faccio voglio accomunare bellezza e bontà. Siamo purtroppo arrivati ad una celebrazione semplicistica del consumismo, a scimmiottare altre culture. Non avendo un passato, gli americani, adorano il presente e noi europei ci siamo adeguati a questa regressione di civiltà. Un fatto che fa ridere e anche piangere. Ci siamo adeguati alla cultura americana. Senza storia, senza passato».

«Ospitare al Museo Nazionale di Ravenna Umberto Mariani attraverso una scelta appropriata di sue opere – commenta la direttrice del museo Emanuela Fiori –, rappresenta un ulteriore passo di approfondimento delle profonde connessioni, non solo estetiche, che legano l’età Tardoantica all’Arte Contemporanea. Costante fonte d’ispirazione per il presente, archetipi ai quali rivolgersi, le forme simboliche a-prospettiche dei mosaici bizantini rivivono con una ritrovata volumetria nei drappeggi geometrici di Umberto Mariani  che, come in antico “celano le forme” e divengono protagonisti assoluti dello spazio circostante. Drappeggi geometrici, declinati in materiali diversi assumono nelle creazioni del maestro una valenza d’infinito. Essi racchiudono nella propria eleganza l’idea del bello, che è tensione costante verso l’armonia e la dignità, valori fondamentali per l’uomo che la società contemporanea troppo spesso tende a dimenticare».

Surgital, si sfila il Fondo Italiano e ora è di nuovo tutta della famiglia Bacchini

Il capitale del gruppo di Lavezzola torna in mano ai fondatori dopo l’investimento finalizzato al progetto di espansione all’estero: 75 milioni di fatturato annuo, 330 addetti, due filiali estere

Surgital Famiglia Bacchini
La famiglia Bacchini

La Surgital di Lavezzola, la prima azienda italiana produttrice di pasta fresca surgelata con un fatturato annuo di 75 milioni di euro e oltre trecento addetti con due filiali all’estero, è di nuovo interamente di proprietà della famiglia Bacchini che ha acquistato il 16 percento del capitale societario passato nel 2013 al Fondo italiano d’investimento – gestito da Neuberger Berman Aifm Limited – che aveva investito nel gruppo per sostenere un importante progetto di crescita organica in previsione anche dello sviluppo all’estero. La nota ufficiale diffusa da Surgital non riporta la cifre dell’operazione.

Edoardo Bacchini, amministratore delegato, dichiara: «Nel 2013 l’entrata del Fondo Italiano fu dettata da una precisa scelta strategica volta a tutelare gli investimenti che l’azienda aveva messo in atto e consentirne così l’effettivo realizzo, mantenendo fermo l’obiettivo, una volta trascorsa la naturale decorrenza quinquennale del contratto, di procedere al riacquisto delle azioni cedute al Fondo Italiano d’Investimento, cui va il nostro vivo ringraziamento per la fiducia e la collaborazione che hanno contribuito nel rendere possibile il raggiungimento di questo importante e gratificante traguardo».

Fondata dalla famiglia Bacchini nel 1980 come piccolo laboratorio artigianale, la Surgital ha saputo portare i suoi prodotti su scala industriale, «arrivando a produrre ogni giorno 135 tonnellate di pasta fresca, 60mila piatti pronti monoporzione e 8 tonnellate di sughi in pepite, impegnando oltre 320 dipendenti». Alla sede produttiva di Lavezzola si aggiungono poi due filiali commerciali in Francia, a Lione, e negli Stati Uniti, nello stato della Florida. Surgital è guidata da Romana Tamburini, fondatrice e attuale presidente, dai figli Massimiliano, Elena ed Enrica; amministratore delegato Edoardo Bacchini. «Il fatturato consolidato del gruppo è passato da 55 milioni nel 2013 a 75 nel 2017. L’organico è cresciuto dal 2013 con 213 unità a fine 2017 con 329, crescita dovuta anche all’ingresso del gruppo nel mondo della ristorazione retail attraverso la Ca’ Pelletti Retail».

Squadra dei rifugiati ritirata dopo rissa in campo, question time della Lega Nord

La segretaria provinciale: «Non è con iniziative così che si può imporre uno stile di vita a stranieri che hanno altre abitudini»

Voetbalveld CornerLa Lega Nord presenterà un question time in consiglio comunale sulla vicenda della squadra di calcio di rifugiati, del progetto Sprar affidato dal Comune di Ravenna a una cooperativa, che si è ritirata dal campionato amatoriale Uisp dopo una rissa scoppiata in campo a Marina di Ravenna. Lo rende noto Samanta Gardin, segretaria provinciale e consigliera comunale del Carroccio.

Gardin critica la linea di Valentina Morigi, assessore comunale all’Immigrazione: «Sostenere che lo sport è uno strumento di inclusione, di superamento di disuguaglianze e di costruzione di nuovi modelli di integrazione significa travisare la realtà, trincerarsi dietro enunciazioni teoriche, valide solo a determinate condizioni. Al contrario, bisognerebbe valutare con pragmatismo che questi stranieri provengono da contesti culturali, sociali e di abitudini diversi o addirittura antitetici al nostro. E che, di conseguenza, non è con una partita di calcio o iniziative similari che si può imporre uno stile di vita a stranieri che hanno tutt’altre abitudini consolidate».

L’episodio induce la leghista a una riflessione più ampia sulla gestione dei richiedenti asilo e dei rifugiati inseriti in un progetto di tipo nazionale coordinato dal ministero dell’Interno e affidato sul territorio alle amministrazione locali: «Se non si è in grado di gestire gli undici aspiranti richiedenti asilo di una squadra di calcio, come possiamo sperare che il Comune sia capace di gestirne delle centinaia sul territorio senza che accadano fatti gravi quando non illegali? Si rimane infatti senza parole di fronte ad alcune dichiarazioni, apparse sulla stampa, rilasciate dall’assessore a margine dell’episodio in questione».

Per due giorni si può volare su un biplano dei tempi di Francesco Baracca

Nel weekend del 12-13 maggio all’aeroporto di Villa San Martino una decina di velivoli in esposizione e anche per voli turistici. All’insegna del Cavallino rampante anche un gran galà di supercar e auto storiche

BiplaniUn grande raduno di biplani e un galà di supercar e auto storiche della scuderia Red Passion nel nome del Cavallino rampante: sono questi gli ingredienti del fine settimana 12-13 maggio a cui si prepara l’aeroporto di Villa San Martino di Lugo, nel centesimo anniversario della morte di Baracca e nel 130esimo anniversario della sua nascita (Francesco Baracca nacque a Lugo il 9 maggio 1888).

Fin dalla mattina appariranno nel cielo gli inconfondibili biplani, aerei simili per struttura alare a quelli su cui volava l’asso dei cieli lughese. Gli aerei, circa una decina provenienti da tutta Italia, sosteranno all’aeroporto per tutto il weekend e nella giornata di domenica 13 maggio alle 10.30 sorvoleranno in formazione il monumento dedicato a Francesco Baracca. Per il pubblico sarà possibile effettuare voli turistici sia sui biplani, sia sugli aerei dell’Aeroclub “Francesco Baracca” sabato dalle 15 alle 19 e domenica dalle 15 alle 17.

Dal Cavallino dei cieli a quello su strada: sempre nel weekend ci sarà infatti anche il raduno delle supercar e auto storiche della scuderia Rad Passion. Sabato 12 maggio a partire dalle 9.30 in piazza Baracca arriveranno le auto per dare il via al “Gran galà dei Cavallini”. A mezzogiorno le vetture si trasferiranno poi all’aeroporto di Villa San Martino, dove resteranno per tutta la giornata. Le auto torneranno infine in piazza Baracca la domenica mattina e si trasferiranno poi a Bagnara di Romagna.

L’aeroporto sarà aperto al pubblico in entrambe le giornate; per l’occasione saranno funzionanti sia il bar, sia il ristorante.

Marinara, il nuovo ristorante panoramico è pronto: 170 coperti, staff di 12 persone

Prima esperienza nel settore per tre imprenditori che aspettano l’ultima firma dal Comune: «Questione di giorni. Il porto turistico è rinato e il posto è bellissimo»

La sala del ristorante La Terrazza con vista panoramica sul porto Marinara

Questione di giorni, o forse addirittura solo di ore, e poi il porto turistico Marinara avrà di nuovo un ristorante affacciato sull’acqua: «È tutto pronto da aprile, manca solo l’ultima firma dei funzionari del Comune di Ravenna – dice Elisabetta Mola, una dei tre soci titolari –, mi hanno già anticipato che tutti i documenti sono in loro possesso e quindi dovremmo finalmente esserci». Si chiamerà La Terrazza e occuperà i locali che una volta erano dell’Hook (come già avevamo raccontato qui). Le ambizioni non mancano: 170 coperti, uno staff di dodici persone, pizzeria e ristorante con menù di carne e pesce, aperto tutti i giorni anche in inverno.

Mola è bolognese mentre gli altri due soci sono ravennati, per tutti si tratta della prima esperienza nel campo della ristorazione: «Personalmente mi occupo di noleggio veicoli elettrici con una ditta a Bologna. Conosco le vicende di Marinara dall’inizio, l’ho frequentata come utente anche con la barca e ho vissuto un periodo a Marina. Quel ristorante ha una vista bellissima e ha delle potenzialità. Per questo siamo convinti della nostra avventura». A incoraggiare gli imprenditori ha contribuito il cambio di gestione del marina avvenuto nel 2015: «Ha portato attenzione ai costi e il ritorno delle attività di manutenzione e conservazione. Abbiamo capito che con questo management si poteva dialogare seriamente, che le cose venivano fatte bene e che quindi valeva la pena investire». Ma ha avuto un ruolo importante anche l’atteggiamento riscontrato nei funzionari pubblici: «Le persone con cui abbiamo parlato in Comune sono serie e ci aspettiamo la firma definitiva in pochi giorni se non in poche ore».

La neo ristoratrice non nasconde il suo entusiasmo per Marinara: «Non è la cattedrale nel deserto che qualcuno racconta. Non è un posto disabitato con questa foresta di alberi da vela e i giardini e le aiuole non sono quelle di un posto mal gestito». E visto che l’attività era pronta a salpare da metà aprile, Mola non risparmia qualche frecciatina velenosa: «Forse qualche polemica in meno sui giornali ci avrebbe aiutato. Ma siamo ottimisti, abbiamo investito veramente tanti soldi perché abbiamo avuto fiducia in una gestione del luogo che, negli ultimi anni, ha riportato gente e dialogo positivo con tutto il territorio».

Il Comune dà vita al Comitato Antifascista e l’opposizione attacca il sindaco

Forza Italia, Lista per Ravenna e Lega Nord in coro: «Le priorità sono altre»

Fascismo 640Lunedì 14 maggio alle 20.30 alla sala D’Attorre di Casa Melandri è in programma un incontro e confronto pubblico finalizzato alla costituzione del Comitato Antifascista di Ravenna, a cui il Comune invita (in una nota inviata alla stampa) tutta la cittadinanza.

I capigruppo consiliari di Forza Italia, Lista per Ravenna e Lega Nord che hanno sostenuto Massimiliano Alberghini come candidato sindaco esprimono sconcerto nell’apprendere «che il sindaco in persona e gli uffici comunali stanno impegnando tempo e risorse nella costruzione di un impalpabile “Comitato Antifascista di Ravenna”».

«Che non ne sappia niente il consiglio comunale – continua la nota dei membri dell’opposizione –, di cui, nella Costituzione post fascismo, il sindaco è organo esecutivo non già podestà assoluto, conferma come il sindaco predichi in un modo e razzoli al contrario. Ma cosa può interessare ai cittadini, in una città dove sono iperattive, sostenute generosamente dal Comune, una Consulta provinciale Antifascista e una onnipresente Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani, che il sindaco istituisca, sotto l’egida del Comune, un Comitato Antifascista? I cittadini – continuano i capigruppo – chiedono al sindaco di occuparsi piuttosto dei reali problemi della città, a cui appare dedicarsi con troppa distrazione. Solo per citare quelli che l’opposizione ha messo recentemente sul tappeto: il gravissimo stato del reparto di medicina generale dell’Ospedale di Ravenna, la salute e il rispetto degli anziani ospitati nelle case famiglia e degli animali domestici ospitati nelle strutture comunali, la continua sequela dei furti nelle abitazioni e nei negozi, lo stato vergognoso delle strade comunali, l’infinito cantiere del mercato coperto di Ravenna, l’inesistente o scarsa manutenzione del verde pubblico in città e nei lidi, il forese abbandonato a se stesso».

Nuovi 17 vigili in fase di addestramento. «Entro l’anno Ravenna avrà 200 agenti»

Il vicesindaco «Con i nuovi assunti l’organico arriva a quota 190»

18 05 10 Saluto Ai Nuovi Agenti Della Pm

Stanno completando le attività di addestramento i nuovi 17 agenti della Polizia municipale di Ravenna, assunti a tempo indeterminato, e in occasione di una lezione ha portato loro i saluti dell’Amministrazione comunale il vicesindaco con delega a Sicurezza e Polizia municipale, Eugenio Fusignani.

«Il nostro impegno – ha sottolineato – in merito all’aumento dell’organico è il segno tangibile per garantire presidio e sicurezza; Il controllo di un territorio comunale così vasto da parte della Municipale, in ausilio e collaborazione con le Forze di polizia dello Stato, si fa partendo dalle risorse umane impiegate; con i nuovi 17 assunti l’organico diventa di 190 agenti ed entro il 2018 raggiungerà quota 200 con l’arrivo di ulteriori unità».

Ravenna fa i conti con l’ambiente. Per l’undicesima volta

Dal 16 al 18 maggio torna il festival formativo, tra sostenibilità e buone prassi

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Un momento della presentazione in Comune

Tutto pronto a Ravenna per l’edizione numero 11 di “Fare i conti con l’ambiente”, festival formativo ambientale in programma dal 16 al 18 maggio. #Ravenna2018 (questo l’hashtag ufficiale per seguire sui social in tempo reale l’evento) conferma il proprio carattere “open” con oltre 60 momenti di incontro gratuiti distribuiti su tre giorni: al centro l’informazione, gli approfondimenti e la condivisione della conoscenza sulle nuove tecnologie e sui processi industriali, coniugando cultura e solidarietà ed offrendo eventi d’arte e spettacolo.

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Uno scatto dall’edizione dell’anno scorso

Approfondimenti tematici sviluppati in collaborazione con reti esterne (associazioni, enti ed aziende), con il contributo del mondo delle università, dei ricercatori, dell’impresa, dei mass-media e del no-profit dedicati sia al mondo tecnico amministrativo sia ai cittadini.

Si parte con le 7 conferenze dedicate a gestione e protezione dell’ambiente costiero, inquinamento atmosferico, intelligenza artificiale, aziende “sostenibili”, decommissioning, buone pratiche “energetiche”.

Si prosegue con i workshop, che spaziano sui temi più diversi in ambito “green”: edilizia sostenibile, biometano, qualità dell’aria, innovazione tecnologica, end of waste, trattamento acque, rifiuti inerti, economia circolare, novità normative, bonifica di siti contaminati, solare, compostaggio, rifiuti urbani. Uno sguardo sfaccettato sul presente, con le buone pratiche aziendali e degli enti locali, e sul futuro, con la proposizione di scenari tecnici, normativi e sociali basati su un approccio circolare all’economia e alla vita in genere.

E poi ancora labmeeting (ossia momenti formativi gratuiti, nel solco della tradizione “open content” di “Fare i conti con l’Ambiente”).
La manifestazione, che interessa tutto il centro storico pedonale di Ravenna, è davvero un evento a “kilometri zero”, e prevede anche la presenza di operatori e aziende in alcune delle principali piazze della città ravennate, tra cui Piazza del Popolo.

“Fare i conti con l’Ambiente” ospiterà l’undicesima edizione di Emergenze Creative, rassegna annuale d’arte contemporanea su tematiche ambientali, che si esplicherà ancora tramite gli strumenti della “public art” in chiave performativa, invitando quindi i cittadini a partecipare attivamente all’intervento artistico, diventando da semplici fruitori a importanti ed indispensabili protagonisti.

Fortissimo resta inoltre il carattere formativo dell’evento di Ravenna, che ospiterà infatti ben 4 Scuole di Alta Formazione: la sesta edizione del Corso Residenziale di Alta Formazione sulla Bonifica dei siti contaminati; la Scuola di Alta Formazione sulla Gestione dei Rifiuti (4^ Ed.); la Scuola di Alta Formazione sulla Gestione dei Sistemi Idrici (secondo anno); la novità 2018 con la Scuola sui Servizi Pubblici Locali dove saranno affrontate le rilevanti novità che sono intervenute nel corso del 2016 e 2017, tra cui la riforma dei Contratti Pubblici (DLgs. 50/2016, integrato da Correttivo 2017) e la riforma delle Società a partecipazione pubblica (DLgs.175/2016, integrato da Correttivo 2017).

Il grande valore formativo dell’evento non si ferma, però, alle Scuole: Labelab, organizzatore dell’evento, ha lanciato infatti il Progetto G100 – Formazione senza barriere, per offrire opportunità di formazione e relazione per 100 giovani neo-laureati nel corso dei prossimi 5 anni. Alla prima selezione si sono candidati 50 neolaureati.

Fare i Conti con l’Ambiente offre ai professionisti la possibilità di ricevere Crediti Formativi Professionali (in fase di definizione con l’Ordine degli Ingegneri, Geometri, Avvocati, Chimici, Geologi e molti altri). (tutte le info qui: http://www.labelab.it/ravenna2018/cfp/).

Sono già aperte le iscrizioni, direttamente nelle pagine web contenenti i programmi delle singole iniziative http://www.labelab.it/ravenna2018/, la mail di riferimento è ravenna2018@labelab.it.

La manifestazione avrà un’anteprima nei giorni 14 e 15 maggio con La scuola delle energie, grazie alla collaborazione con l’Its, corso di Tecnico Superiore per la gestione e la verifica di impianti energetici, che consente l’avvio di un percorso di carriera con prospettiva e opportunità di successo occupazionale. Il corso è destinato agli studenti delle Scuole Superiori del territorio del IV e V anno, che desiderano acquisire maggiori informazioni in riferimento alla scelta del percorso di studi post diploma; sono invitate le realtà imprenditoriali e di rappresentanza e le Istituzioni che collaborano con la Fondazione Its Tec per lo sviluppo della Scuola Its per l’Efficienza Energetica. Info su http://www.labelab.it/ravenna2018/its-energia/

«Durante la manifestazione – affermano Giovanni Montresori e Mario Sunseri, direttori dell’evento – avremo modo di confrontarci sullo sviluppo del settore coinvolgendo in maniera sinergica istituzioni, imprese ed università, superando l’approccio puramente teorico e mono settoriale. Allo stesso tempo daremo opportunità di formazione per i professionisti e per i giovani che rappresentano il capitale umano del futuro».

«Insistere è l’unico modo per non ammazzare Giulio ogni giorno»

Il giornalista di Repubblica Giuliano Foschini autore del documentario in proiezione al Dock 61. «Il caso Regeni è stato un esempio di buon giornalismo in Italia»

Regeni«A un certo punto, a fine 2017 dopo quasi due anni di inchiesta permanente, ci siamo posti il problema di come far conoscere la storia ancora a più persone possibili. E ci siamo detti, ci vorrebbe un film o un documentario…». Giuliano Foschini, firma di La Repubblica, racconta così la nascita di “Nove giorni al Cairo”, 52 minuti che condensano gli ultimi giorni di Giulio Regeni prima che venisse trovato morto nella capitale d’Egitto il 3 febbraio 2016. Il film, che oltre a Foschini vede tra gli autori il collega Carlo Bonini della stessa testata, sarà proiettato a Ravenna al circolo Arci Dock oggi, 10 maggio, dopo l’incontro alle 19 con Paolo Pignocchi di Amnesty International.
Quanto lavoro c’è stato per arrivare al prodotto finale che vediamo ora sugli schermi?
«Avevamo molte informazioni ma non avevamo mai raccolto immagini quindi da quando abbiamo deciso di fare il documentario sono stati mesi molto impegnativi. È un progetto che ha coinvolto decine di persone, non è solo mio o di Bonini, ma c’è tutta la redazione di Repubblica a partire dal direttore Calabresi al vice Di Feo».
In tempi di multimedialità il prodotto video è un passaggio obbligato per il giornalismo d’inchiesta?
«Il giornalismo deve sfruttare tutte le piattaforme che trova, sono declinazioni diverse ma alla fine c’è sempre il giornalismo. Se il documentario può portare la storia a più persone allora è un risultato positivo».
Che riscontri avete? La storia è ancora seguita?
«Abbiamo ampliato il pubblico ma non ancora abbastanza. La vera scommessa è stata quella di farne un’inchiesta permanente e purtroppo bisogna dire che, anche per via della politica, la società civile sta cominciando a dimenticare. Insistere è l’unico modo per non ammazzarre Giulio ogni giorno».
Con un’inchiesta così importante in cui un giornale si è impegnato con grandi sforzi, si rischia di perdere la giusta distanza e finire per essere coinvolti?
«Io mi sento coinvolto ma coscientemente coinvolto. In un caso come questo il giornalista deve avere chiaro da che parte stare, credo sia una delle poche occasioni in cui il giornalismo deve essere partigiano. La storia di Giulio non attiene al dolore di una famiglia ma alla democrazia di un Paese, è doveroso prendere parte».
I media italiani l’hanno fatto?
«Il caso Regeni è stato un esempio di buon giornalismo in Italia. Nessuno l’ha infangato, non ci sono state speculazioni, i giornalisti hanno fatto bene il proprio mestiere, tutti compatti, e questo non ha permesso alla politica di sbandare almeno nella prima parte».
E invece lo Stato italiano come si sta comportando?
«Il ritorno dell’ambasciatore in Egitto è stato spacciato dal nostro Governo come la conseguenza di un passo avanti nell’inchiesta e invece il passo avanti non c’è stato. Se è tornato per altri motivi bastava essere onesti e dirlo. Ora c’è il rischio di arrendersi perché l’Egitto non sta rispondendo. La procura di Roma sta facendo un lavoro ottimo, anche più di quello che le era possibile, ma non è un organo politico».
C’è stato un momento in cui siamo stati vicini ad avere delle risposte?
«Sì, quando Giulio era diventato un simbolo anche per i Fratelli Musulmani scesi in piazza. In quel momento c’era la percezione che si potesse avere il nome di qualcuno dei responsabili. Però poi è arrivato Trump».
Andrea Alberizia

La Canottieri Ravenna conquista due medaglie nel Secondo meeting nazionale

Canottaggio / A Piediluco Alexandra Kushnir vince l’argento del singolo Junior, Federico Vannini il bronzo nel quattro di coppia Under 23 Pesi Leggeri. Tutti i risultati degli atleti ravennati

Alexandra Kushnir
La giovane della Canottieri Ravenna Alexandra Kushnir

La Canottieri Ravenna vince un argento e un bronzo al Secondo Meeting Nazionale, svoltosi sabato 5 e domenica 6 maggio nelle acque umbre del lago di Piediluco. Ottimi risultati quelli ottenuti dalla squadra agonistica allenata da Valeria Catescu in una due giorni di regate in cui sono scesi in barca più di 1200 atleti.

L’argento arriva da Alexandra Kushnir che lo conquista nel singolo Junior, bissando così il risultato ottenuto nel primo meeting. Dopo il primo posto in batteria e il secondo in semifinale, Alexandra conduce una finale all’arrembaggio: prima fino ai 250 metri finali, viene rimontata e superata dalla più esperta Martinelli, chiudendo con il tempo di 7’59”58, a due secondi dalla vittoria. Kushnir non riesce invece a ripetersi nel doppio Junior:  l’equipaggio composto dalla giovane ravennate e da Chiara Giurisato del Padova, dopo essere giunto secondo in batteria si ferma al quarto posto, a un soffio dal podio.

È Federico Vannini a vincere il bronzo nel quattro di coppia Under 23 Pesi Leggeri. L’atleta della Canottieri Ravenna, capovoga dell’armo composto anche da Agliastro e Corradetti del Cus Ferrara e da Gnassi del D’Aloja, conduce la sua barca al terzo posto dietro a Retica e Canottieri Lauria. Quinto posto, invece, per il quattro di coppia Senior con a bordo lo stesso Vannini, Riccardo Pozzi e Nicola Catenelli, oltre ad Angeloni dei VVF Maggi di Ancona. Il quartetto si piazza a cinque secondi dal podio. Non riesce invece a superare le batterie del singolo Senior Nicola Catenelli: il suo 7’53”92, valido per il quarto posto nella sua eliminatoria, non è sufficiente per passare in semifinale.

Fantin Shtepa Kushnir Prestigiovanni
Il quattro di coppia Ragazzi della Canottieri Ravenna composto da Valerio Prestigiovanni, Lavr Sthepa, Victor Kushnir e Gabriele Fantin

Giunge settimo il quattro di coppia Ragazzi della Canottieri: la barca composta da Valerio Prestigiovanni, Lavr Sthepa, Victor Kushnir e Gabriele Fantin migliora la performance del primo meeting, dove non era riuscita a entrare nella finalissima. Dopo il secondo posto in batteria e il terzo in semifinale, l’equipaggio ravennate si piazza in settima posizione, a sette secondi di distanza dal podio. Settima anche la ravennate Alice Casadei, quest’anno in forza alla Vittorino da Feltre, nel quattro senza Ragazzi femminile.

La Canottieri Ravenna tornerà in acqua il 3 giugno nel bacino di casa della Standiana per la terza regata regionale. Sarà presente anche Gergo Cziraki, ancora fermo ai box per un lieve infortunio.

Anche Fiore all’inaugurazione della nuova sede di Foza Nuova in provincia di Ravenna

Ma l’Anpi non ci sta e chiede alle istituzioni di intervenire: «Ai movimenti che si richiamano al fascismo non va concesso alcuno spazio»

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Forza Nuova apre una nuova sede a Solarolo. Ad annunciarlo nei giorni scorsi la responsabile provinciale del movimento nazionalista di estrema destra, Desideria Raggi. Si tratta dell’unica sede in provincia dopo la chiusura del 2016 di quella di Faenza, intitolata a Ettore Muti, quando i proprietari dell’immobile decisero di metterlo in vendita. «Ce l’hanno dipinta, imbrattata – ricorda non senza polemica la Raggi –, hanno tentato di incendiaria ben due volte, ma seppe sempre resistere ad ogni attacco meschino degli antagonisti».

«Oggi – continua la responsabile provinciale –, passato un periodo di transizione senza una sede adeguata, finalmente con emozione possiamo annunciare che la provincia di Ravenna ha di nuovo un ‘covo’, un luogo non solo per le riunioni settimanali, ma una vera e propria ‘Casa dei Patrioti’ che già trasuda di idee, di politica, di formazione, di comunità».

Sabato 12 maggio, alla presenza dei vertici romagnoli, dei dirigenti nazionali e con la partecipazione del segretario nazionale Roberto Fiore, verrà inaugurata la nuova sede, «intitolata ai militanti scomparsi prematuramente “Lele, Daniele e Franco”».

A protestare è, ancor prima dell’inaugurazione, la sezione Anpi “Teodosio Toni” di Solarolo. «A oltre 70 anni dalla caduta del fascismo, ogni giorno continuiamo ad assistere al suo ritorno in diverse forme, più o meno subdole, più o meno nascoste – si legge in una nota inviata alla stampa dall’associazione dei partigiani –. A Solarolo, il fascismo ha significato più di 200 vittime civili (più di 30 dei quali erano appena bambini), oltre ad un paese raso al suolo e da ricostruire. La nostra Costituzione e le leggi del nostro stato vietano non solo la ricostituzione del Partito Fascista, ma anche ogni forma di apologia del fascismo. Per noi le leggi Scelba e Mancino sono una conquista democratica e non possiamo in alcun modo avvallare la presenza di un movimento (Forza Nuova) che intende abolirle. Chiediamo pertanto alle Istituzioni democratiche di intervenire con ogni azione possibile per far fronte a questa situazione e di vigilare insieme alle forze antifasciste e democratiche. Ai movimenti che, come Forza Nuova, si richiamano apertamente al periodo più violento e vergognoso della nostra storia, e si fondano su elementi di violenza e di razzismo, non va concesso alcuno spazio: sono le nostre indimenticate vittime che ce lo chiedono.E ci teniamo a sottolineare con forza che questo non significa limitare la libertà di pensiero e di espressione: significa applicare i principi di democrazia sanciti dalla nostra Costituzione antifascista. Come il Presidente Sandro Pertini amava ripetere, il fascismo non è un’ideologia, è un crimine».

A Faenza si cambia: dopo sette anni Regazzi non sarà più il coach dei Raggisolaris

Basket B / Si chiude un pezzo di storia della società manfreda, con i saluti di un tecnico che ha guidato la squadra dalla Promozione fino ai playoff di B in pochissimo tempo. Raggi: «Vogliamo dare nuovi stimoli alla piazza e all’ambiente»

Marco Regazzi
Dopo sette anni si separano le strade del tecnico Marco Regazzi e dei Raggisolaris

I Raggisolaris cambiano guida tecnica dopo sette stagioni: Marco Regazzi non sarà infatti l’allenatore della Rekico nel campionato di Serie B 2018/19. Si chiude così un pezzo di storia della società manfreda, con i saluti di un tecnico che ha guidato la squadra dalla Promozione fino ai playoff di B in pochissimo tempo, per un ruolino di marcia da record che ha permesso a Faenza di costruirsi un ruolo importante nella pallacanestro italiana.

Arrivato sulla panchina manfreda nell’estate del 2011, il coach imolese ha vinto in successione il campionato di Promozione, quello di D e ha raggiunto due finali play off in C Silver, permettendo al club di entrare da testa di serie numero 1 nella C Gold dell’Emilia Romagna, nata nella stagione 2014/15. Ennesimo campionato vinto in una annata da incorniciare dove spicca anche la partecipazione alla Final Eight di Coppa Italia. Nelle tre stagioni in B Regazzi ha portato i Raggisolaris alla salvezza diretta da neopromossa e a due quinti posti consecutivi con il raggiungimento dei playoff.

Ora le strade dell’allenatore e dei Raggisolaris si dividono. Regazzi resterà per sempre uno degli artefici della grande crescita della società, che l’ha portata ad essere un esempio in tutto il panorama italiano. «La decisione è stata presa durante la riunione di martedì 8 maggio – spiega il presidente Filippo Raggi – e abbiamo voluto concludere il rapporto con tempestività e anticipo. Abbiamo ritenuto la necessità di dare nuovi stimoli alla piazza e all’ambiente, rimuovendo i possibili sedimenti di giudizi e pregiudizi, mai del tutto risolti anche dopo tanti successi. Come società vogliamo essere valutata e criticata per un nuovo operato senza paura di sbagliare, ma con l’obiettivo di continuare a crescere. Inoltre vogliamo valorizzare, e se possibile migliorare, la nuova collegialità dei nuovi membri del board e rendere ancora più forte la sinergia tra l’attività del settore giovanile e la prima squadra. Per ultima ragione c’è la voglia di sorprendermi, perché di questo ciclo bellissimo credo di conoscere in anticipo ora le conclusioni».

Il massimo dirigente dei Raggisolaris conclude dicendo che «Marco rimarrà un amico e un serio professionista a cui non posso non augurare il meglio. Mi mancheranno personalmente moltissimo lui e la sua famiglia, ma ora sono felice per entrambi per le nuove opportunità con cui ci misureremo. In certi momenti si sente la necessità di cambiamento, di lasciare la strada conosciuta per percorrere nuovi sentieri inesplorati, ma con nuove possibilità di scoperta e crescita personale e professionale. Chissà in futuro cosa accadrà…».

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