domenica
20 Luglio 2025

L’ultimo saluto a Liverani in piazza tra lacrime e il coro di Bella Ciao

Presenti due ministri e molti amministratori Pd. Pensando al futuro,
il sindaco elogia De Pascale e giura: «Resteremo uniti». LE FOTO

Lacrime, applausi, musica e una profonda commozione mista a una sensazione ancora di incredulità, di incapacità a rendersi del tutto conto che davvero si fosse lì, tutti, a piangere quel lutto.

Solo un mese fa, la piazza accanto era stata il teatro del suo primo discorso pubblico da candidato sindaco. E quelle bandiere del Pd che oggi numerose sventolavano in piazza del Popolo nel desiderio dei presenti sarebbero dovute sventolare per accompagnare la sua corsa a sindaco e la sperata vittoria. E invece, secondo un copione davvero tragico, oggi circondavano il feretro di Enrico Liverani, assessore da pochi mesi, candidato sindaco per le elezioni del 2016, morto a soli 39 anni per un improvviso malore mentre era al volante della sua auto.

In piazza, per l’ultimo saluto, sindaci delle città vicine compreso Virginio Merola, due ministri, Maria Elena Boschi e Giuliano Poletti, figure di spicco del partito nazionale come Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini, Pierluigi Bersani, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, e poi i ravennati, Vasco Errani, Sefi Idem, Alberto Pagani insieme a tutto il partito locale, consiglieri regionali, consiglieri comunali, segretari, semplici militanti. A rendergli onore ovviamente anche la Cgil, per cui Liverani aveva lavorato dieci anni prima di passare alla politica, ma anche i dirigenti della Confindustria cittadina e naturalmente gli esponenti di maggioranza e opposizione di Palazzo Merlato, con gli assessori.  Sono stati loro, al termine della cerimonia civile, i primi ad avvicinarsi al feretro dove è stata intonata, dai suoi compagni di partito, un improvvisata Bella Ciao.

Prima, l’unico a prendere la parola è il sindaco Fabrizio Matteucci, dopo aver deposto sulla bara ricoperto da un drappo giallo e rosso, lo zainetto che Liverani portava con sé con gli immancabili libri e gli appunti per il lavoro. Un gesto irrituale, un “colpo basso”, sul sottofondo di “Essere Umani” di Mengoni (a cui è seguita Dolce Enrico di Venditti e La storia siamo noi di De Gregori, mentre prima erano risunate le note di Méditation de Thais), che ha commosso tutti i presenti. Così come commovente sono stati gli annunci da parte del Primo cittadino, che ha promesso di dedicare a Liverani una biblioteca, a lui che amava leggere ed era solito consigliare letture, e un angolo della piazza Kennedy su cui il giovane assessore stava lavorando.

Un’orazione per un collaboratore, un amico, un compagno di partito e un uomo politico è stata quella di Matteucci. E qualche segnale è arrivato anche sul capitolo che nessuno ancora si sente di affrontare, ma che pure a breve dovrà aprirsi, e cioè il dopo-Liverani, la persona che dovrà prendere il suo posto nella corsa per le amministrative dal sindaco. Il sindaco ha infatti formulato addirittura un giuramento: andremo avanti uniti.

Del resto, pur se con qualche distinguo, la candidatura di Liverani era stata proprio questo: unitaria. E a volere l’ex sindacalista in quel ruolo così complesso era stato più di tutti, ha detto il sindaco proprio oggi, il segretario provinciale Michele De Pascale che ha incassato gli elogi di Matteucci.

Vero è che in questi giorni, per chi si fosse avvicinato al Municipio nei momenti di commemorazione o alla camera ardente, oltre e prima di un segretario di partito avrebbe visto in Michele De Pascale un uomo distrutto dal dolore per la perdita di un amico, di una persona cara. Un sentimento condiviso dal gruppo di trenta-quarantenni che aveva affidato a Liverani il compito non solo di vincere le elezioni ma anche di dimostrare che una nuova leva politica stava crescendo e aveva i numeri per governare anche una città complessa come Ravenna, senza peraltro rinunciare a mettere in cima alla lista temi non proprio facilissimi di questi tempi, quali l’attenzione ai migranti e i diritti delle coppie gay.

Ed è proprio questa sfera politica tutta in potenza, che ancora si fermava alla promessa e all’impegno, ad aggiungere una tragicità a quanto accaduto. Perché se la morte di un uomo di 39 anni è sempre un dramma, la morte di un uomo di 39 anni perbene, scelto dal partito più importante di un territorio, che si proponeva di governare e magari cambiare una città assume una dimensione di un lutto che diventa collettivo, che va a toccare anche chi non lo conosceva ma era pronto a riporre in lui le speranze e chi comunque sta partecipando, anche se dall’altra parte, a quella corsa verso il futuro. Uno sgomento e un dolore che la città in questi giorni ha dimostrato con i toni pacati e i comportamenti di rispetto istituzionale di tutti i consiglieri comunali (non a caso ringraziati a uno a uno dal Primo cittadino) e anche dalla stampa. Se qualcuno dovesse parlare di retorica dei buoni sentimenti, si potrà sempre opporre che, almeno in questo caso, i sentimenti erano perlomeno autentici.

Si parla di chirurgia ortopedica e dolore alla sala D’Attorre

Nell’ambito del ciclo organizzto dalla clinica San Francesco

Con il terzo appuntamento in programma domani, mercoledì 25 novembre, alle 18 alla sala D’Attorre di Casa Melandri a Ravenna (via Ponte Marino 2), si conclude il ciclo di incontri pubblici intitolato “Al centro la tua salute”: serate divulgative di informazione medica, ognuna su un tema specifico, rivolte a tutti i cittadini per comprendere meglio – grazie alle esposizioni di esperti pronti a rispondere alle domande del pubblico – i contorni delle prestazioni sanitarie, sia per quanto riguarda le visite mediche che i trattamenti operatori.

Si parlerà di chirurgia ortopedica: l’evoluzione fino ai recenti progressi nei confronti del dolore e il metodo “Fast Track Surgery”. L’attenzione sarà rivolta, in particolare, a come il dolore viene percepito e vissuto dall’uomo. La serata vedrà come protagonista il dottor Giuliano Musacchi, già primario di Ortopedia e Traumatologia all’ospedale di Faenza, corresponsabile del reparto di Ortopedia e Traumatologia alle case di cura San Pier Damiano Hospital di Faenza e Villa Maria Cecilia di Cotignola, e dal 2010 coordinatore del reparto di Ortopedia e Traumatologia alla Clinica San Francesco di Ravenna. Ha specializzato così la sua professione nella chirurgia artroscopica e nella chirurgia protesica in particolare per ciò che riguarda protesi d’anca, ginocchio, spalla, e mano.

Parteciperanno all’incontro anche altri specialisti che aiuteranno a comprendere la preparazione all’intervento e l’anestesia, la valutazione del paziente nel percorso preoperatorio e la gestione del dolore post-operatorio: Axel Arista (anestesista), Francesco Boni (anestesista), Antonio Ghetti (internista), Rachele Nanni (psicologa) e Marco Russo (ortopedico).

Il ciclo di incontri nasce su iniziativa della clinica San Francesco – fondata a Ravenna oltre 70 anni fa – con l’intendo di offrire alla cittadinanza un’informazione medica alla portata di tutti.

«Dedicheremo una biblioteca a Liverani» L’impegno del sindaco al funerale

In piazza l’ulltimo saluto all’assessore 39enne morto in auto Il sindaco Matteucci: «Hai regalato visione di cambiamento»

Una biblioteca intitolata a Enrico Liverani, l’assessore comunale scomparso il 20 novembre a 39 anni in un incidente stradale probabilmente causato da un malore: questa la promessa fatta dal sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, nel corso dell’orazione funebre pronunciata in piazza del Popolo oggi pomeriggio. Di seguito il testo integrale del discorso del primo cittadino.

Ciao Enrico,

come con Gabrio tre anni fa è capitata una brutta sorpresa sai, e, come facevi, tu rilanciamo. Perché no, non te la diamo vinta, sia chiaro. Ci è venuta un’idea. Ti dedicheremo una biblioteca. Regaliamo a Ravenna una piccola, preziosa biblioteca. Non chiedermi i dettagli che mica ti so rispondere adesso. Vedremo dove, come. Certamente il luogo dovrà essere bello. Tu cercavi bellezza in tutto. I dettagli, le visioni, il futuro era pieno di bellezza, e dove non ne creavi di tua, la chiedevi a un libro. Regaleremo alla città il libri che amavi, perché chi ti cerca ti potrà trovare lì, in quelle storie. Sarà come passeggiare insieme, tra le pagine, tra i personaggi dei romanzi che amavi, tra le idee dei saggi politici che divoravi. Non c’è posto più bello nel quale cercarti e verremo tutti lì, ti leggeremo forte, ti leggeremo con amore, ti leggeremo con un sorriso. Sorrido perché è come se ti sentissi fare una delle tue battute, ficcanti, sottili: “No, vabbè dovete venire proprio tutti tutti? Nei miei libri? Ah sì sì, venite pure. Bravi, bravi, venite pure”.

Ognuno di noi ti sta lasciando andare a modo suo, tutti nell’incredulità, stiamo realizzando che non sarai nel nostro futuro, né come figlio, né come fratello, né come padre, né come amico, né come collega, né come amministratore, né come uomo di partito. Ma sappiamo, seppur piegati in questi dolore, che avresti detestato vederci tristi, non per te. Hai lavorato per lasciare a ognuno di noi una risata con i goccioloni da portarci dietro. No, tu triste non volevi vedere nessuno. Eri alla ricerca di una serena bellezza e noi dobbiamo essere all’altezza, per onorare questo tuo desiderio.

Vedi Enrico, guarda e ascolta Ravenna in queste ore. Lacrime, preghiere, canzoni, libri, splendidi articoli, ti hanno dedicato anche una pianta… ma pensa te! Vedi Henry mi sono fatto prestare dai tuoi genitori lo zainetto. Quando sabato lo abbiamo aperto a casa di tua mamma e ho guardato gli appunti, dopo erano un po’ bagnati. No non te li ho rovinati. Ti ricordi cosa c’era… no, non c’è la faccio. Senti Enrico. Hai ascoltato che cosa hanno detto ieri di te i nostri avversari politici in consiglio comunale. Ok, adesso li ringraziamo qui davanti a tutti: Alvaro Ancisi, Alberto Ancarani, Maurizio Bucci, Nereo Foschini, Paolo Guerra, Diego Rubboli, Pietro Vandini. Dentro al tuo zainetto sabato a casa dei tuoi genitori c’erano le nostre carte, i tuoi appunti: dal semaforo di Fosso Ghiaia, dal forese, alla nuova piazza Kennedy…vediamo Enrico, lì, un angolino, qualcosa che ti ricordi… Mi stendi con una delle tue battute… No dai Enrico… Mettevi grande cura in tutto, dall’ago alla portaerei. Ci hai regalato una visione di cambiamento della nostra città. Hai iniziato a disegnarla il 25 ottobre a “ImmaginaRavenna”. Sapevi che non eri solo.

Su Whatsapp, come tanti in queste ore, ho letto una piccola parte dei messaggi che ci siamo scambiati. Abbiamo diversi gruppi. Il trio Lescano: Tu, io, Michele. Michele chi? Il ragazzo che più di tutti noi ti ha voluto come candidato sindaco. Ci vuole sempre un capo. E Michele lo è. Intendo dire che il Partito Democratico di Ravenna ha una guida autorevole. E giovane. Poi abbiamo il gruppo Whatsapp la Cinquina. Noi tre con Roberto Fagnani, con Giangi, Giangi taiat chi cavel! Domenica sera eravamo tutti e quattro in una stessa stanza: uno di noi ha scritto lì CINQUINA PER SEMPRE. Siete stati bravi ragazzi del Pd. Come vi disse Vasco a settembre, che lui non è facile nei complimenti: bravi, bravi, bravi.

Enrico stammi a sentire. Ti faccio a nome di tutti due promesse. Continueremo a camminare insieme verso la linea dell’orizzonte che tu hai iniziato a disegnare. E poi, e questo te lo giuro, te lo giuriamo, cammineremo insieme, uniti. Su questo puoi dormire tranquillo. Enrico Ciao. Adesso ti leggo quello che ha scritto in un post Massimo Padua, il figlio di una delle 13 vittime della Mecnavi. Lo scrittore Massimo Padua. Il nostro amico Massimo Padua. «E’ terribile formulare un pensiero che inizia con “Avrei voluto dirti”. Però è proprio questo che da ieri sera, dopo aver letto la terribile notizia, mi attanaglia. Forse non serve più a niente, caro Enrico, ma lo faccio lo stesso. Avrei voluto dirti quanto cari sono i ricordi che mi legano a te, ai vecchi amici di Marina e a quel mondo ancora non così lontano che è stata la nostra infanzia. È vero, tu eri più piccolo ma eri già grande. Avrei voluto dirti che sono orgoglioso di te, che i tuoi occhi grandi e limpidi non possono mentire, che ti sono davvero grato per le belle parole che hai speso per i miei minuscoli successi, che ti ho sentito vicino quando abbiamo parlato della perdita delle persone care. Sono bastati dieci minuti di chiacchiere dopo ben più di vent’anni a spazzare via ogni dubbio e a farmi ritrovare quel ragazzino dolce, leale e coraggioso che sei sempre stato. Il ricordo più vivo che ho di te risale a un pomeriggio, uno dei tanti che abbiamo trascorso ai giardini pubblici insieme a tutti gli amici di Marina di Ravenna. Ci domandavamo cosa saremmo diventati da grandi. Io dissi che il mio sogno era fare il giornalista, lo scrittore o l’archeologo. La tua risposta invece fu “Non lo so, però mi piacerebbe fare qualcosa per aiutare gli altri”». Grazie Massimo.

Ciao dolce Enrico. Guarda come è triste e bellissima Ravenna in queste ore. Ti dico Ciao con le tue parole più belle: “Starò sempre dalla parte di chi ha un diritto in meno”. Sai cosa ti dico? Noi staremo sempre da quella parte. Ciao Enrico.

Anche una nuova opera d’arte contro la violenza sulle donne

Le iniziative del Comune di Ravenna per la Giornata internazionale

Mercoledì, 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si concentrano molti degli appuntamenti organizzati a Ravenna nell’ambito della rassegna “Una società per relazioni, strade alternative alla violenza”, dedicata dall’assessorato alle Politiche e cultura di genere del Comune e da 15 diverse realtà associative ravennati, con il patrocinio della Consigliera di parità della Provincia, proprio a questo tema.

La prima delle iniziative sarà alle 10 al centro Cisim di Lido Adriano, viale Parini 48, dove sarà proiettato il film “Little miss sunshine” di Jonathan Dayton, nell’ambito del ciclo “Relazioni familiari, identità e conflitti”, a cura di cooperativa sociale Libra.

Alle 11.30 nel giardino Sorelle Mirabal, in via Tolmino (zona stadio), sarà inaugurata l’opera “Mariposas”, dedicata proprio alle sorelle Mirabal, intervento di urban art realizzato dalla artista Hyuro, che è nata in Argentina e vive a Valencia (per altre informazioni www.nailedmagazine.com/art/artist-feature-hyuro/). Alla cerimonia interverranno Loretta Merenda per la Casa delle donne, le assessore alle Politiche e cultura di genere Giovanna Piaia e alle Politiche giovanili Valentina Morigi, studentesse e studenti delle scuole di Ravenna. L’ opera nasce su proposta della Casa delle donne, con Linea Rosa e Udi, e si realizza con la collaborazione dell’associazione Indastria, dell’assessorato alle Politiche e cultura di genere e dell’assessorato alle Politiche giovanili del Comune. Insieme con il monumento alle vittime del femminicidio che si trova nella piazzetta Serra e ai mosaici “Ravenna città amica delle donne” collocati in numerosissimi spazi pubblici e privati della città, rappresenta uno dei ‘segni’ con i quali le donne testimoniano, a Ravenna, la volontà di denuncia e di riscatto dalla violenza maschile.

Sempre il 25 novembre, alle 18 al Circolo dei Forestieri, via Corrado Ricci 22, è prevista la presentazione del progetto “Inside Out: il potere della condivisione” (a cura di Linea Rosa); e alle 18.30 al Caffè Letterario, via Armando Diaz 26, presentazione del libro “L’amore cattivo” di Francesca Mazzucato, coordina il giornalista Matteo Cavezzali.

La rassegna continua fino al 21 dicembre. Gli altri appuntamenti di questa settimana: giovedì 26 novembre, alle 20.30 alla sala Nullo Baldini, in via Faentina 106, proiezione del film “Nella terra del sangue e del miele”, di Angelina Jolie (a cura del circolo Cooperatori e dell’associazione Femminile Maschile Plurale); venerdì, 27 novembre, alle 21.30 al Mama’s club, via San Mama 75, “Non avendo il fucile tra le mani”, serata dedicata alla presenza e al ruolo delle donne antifasciste italiane nella guerra civile spagnola (a cura dell’associazione Volontari spagnoli). A seguire “La figura e le canzoni di Federico Garcia Lorca”.

L’ultimo saluto in piazza a Liverani Ci sarà il ministro Maria Elena Boschi

Probabile anche la presenza di Poletti, altro membro del Governo Alla camera ardente visite di Renzi e Bersani. La salma sarà cremata

Oggi è il giorno dei funerali di Enrico Liverani, 39enne assessore del Comune di Ravenna, che si terranno dalle 15.30 in piazza del Popolo. Sarà presente il ministro Maria Elena Boschi e con tutta probabilità anche il ministro Giuliano Poletti. Dopo la visita di ieri alla camera ardente, è rimasto in città per seguire i funerali anche l’ex segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani. Tra i presenti confermati, anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini. Tra i tanti passati alla camera mortuaria per un saluto anche il primo ministro e segretario nazionale Pd Matteo Renzi.

Dopo la cerimonia odierna – che vedrà prendere la parola il sindaco Fabrizio Matteucci – la salma verrà cremata. La famiglia invita chi vuole a ricordare Liverani con un’offerta all’associazione Linea Rosa, che si batte contro la violenza sulle donne.

Continuano le ricerche in mare del 59enne scomparso dal capanno

Autista di bus in pensione di Sant’Alberto era a pranzo con la moglie
Poi è rimasto da solo a dormire in diga e il giorno dopo non c’era più

Sono riprese all’alba le ricerche in mare di Flavio Zanzi, il 59enne di Sant’Alberto di cui la moglie ha denunciato la scomparsa nel primo pomeriggio di domenica. I due, insieme ad altre persone – come riportano Corriere Romagna e Carlino Ravenna oggi in edicola – sabato hanno pranzato al capanno “Margherita”, sulla diga di Porto Corsini. Poi nel pomeriggio la moglie è rientrata a Sant’Alberto, lasciando Zanzi da solo al capanno, dove sarebbe rimasto a dormire per poter poi pescare nel caso le condizioni del mare (in quel momento molto mosso) lo avessero permesso. I due si sono sentiti per l’ultima volta al telefono alle 20 dandosi la buona notte. La mattina dopo, però, la moglie cerca di mettersi in contatto con il marito ma il telefono squilla a vuoto. Così, la donna decide di recarsi direttamente al capanno: l’auto è ancora nel parcheggio e la bicicletta che di solito Zanzi utilizza per pescare al suo solito posto. Dentro al capanno non manca nulla, ci sono gli effetti personali, il portafoglio e il telefono. Ma dell’uomo nessuna traccia. Ecco perché l’ipotesi più probabile ora è quella che l’uomo sia finito in acqua nel tentativo di sistemare le reti da pesca rimaste probabilmente incagliate con il temporale, in un momento di forte bora.

Dalla domenica sono iniziate le ricerche, intensificatesi nella giornata di lunedì, con una ventina di uomini impegnati, della capitaneria di porto e dei vigili del fuoco (che sono intervenuti anche con l’elicottero da Bologna). Le condizioni del mare non hanno permesso ai soccorritori di operare in maniera proficua e oggi le ricerche sono ripartite.

L’uomo, autista di autobus in pensione da pochi mesi, aveva subìto in passato un grave lutto sempre a causa del mare: il fratello è infatti morto annegato quando non era ancora maggiorenne.

Qui sotto una fotogallery delle ricerche di lunedì.

 

Giovani coppie: dalla Regione un bonus di 25mila euro per comprare casa

Sarà possibile scegliere tra oltre 4mila alloggi in tutto il territorio
regionale. Investimento da 12 milioni di euro. C’è tempo fino al 27

Ultimi giorni per partecipare al bando “Una casa per le giovani coppie e altri nuclei famigliari” e ottenere un contributo per l’acquisto della prima casa. La Regione Emilia-Romagna mette a disposizione un bonus di 25 mila euro per l’acquisto di uno tra i 4.405 alloggi disponibili su tutto il territorio regionale. Lo stanziamento complessivo per finanziare gli interventi del programma è di 12 milioni di euro.

C’è tempo fino al 27 novembre per sottoscrivere il pre-contratto e prepararsi al click day del 1 dicembre, data in cui i nuclei potranno presentare online la domanda di contributo compilando la modulistica già resa disponibile sul sito http://territorio.regione.emilia-romagna.it, nel box “Selezione nuclei”.
Sullo stesso sito è anche possibile consultare la guida alla compilazione. La graduatoria degli ammessi al contributo sarà pubblicata il 23 dicembre.

La campagna Accasiamoci a sostegno del bando, in chiusura in questi giorni, è stata promossa sul web, sui social network e in alcuni luoghi a grande frequentazione in Emilia-Romagna, tra cui la rete degli Urp dei comuni capoluogo.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito web dedicato http://www.accasiamoci-emilia-romagna.it.

Possono partecipare al bando: giovani coppie (si intendono nuclei costituiti da coniugi, da nubendi, da conviventi more uxorio nel medesimo stato di famiglia anagrafico o da persone intenzionate a convivere more uxorio, in cui almeno uno dei due componenti la coppia non abbia compiuto 40 anni); nuclei monoparentali (si intendono i nuclei costituiti da un solo genitore che abbia non più di 45 anni di età con uno o più figli coresidenti e fiscalmente a carico); nuclei numerosi (si intendono i nuclei nei quali almeno uno dei due genitori non abbia più di 45 anni di età e nei quali siano presenti almeno tre figli coresidenti e fiscalmente a carico, dei quali almeno uno minore di anni 18); nuclei sottoposti a procedure di rilascio dell’alloggio per ragioni diverse dalla morosità; nuclei assegnatari di un alloggio di edilizia residenziale pubblica per i quali sia stata dichiarata la decadenza per superamento dei limiti di reddito; persone singole (si intendono nuclei costituiti da un solo componente che non abbia compiuto 40 anni di età, oppure che sono anagraficamente inseriti in altro nucleo familiare purché vadano a costituire un nucleo familiare a se stante).

Gli alloggi verranno venduti con la formula del “patto di futura vendita”: le giovani coppie diventeranno effettivamente proprietarie dell’immobile dopo un periodo di locazione o assegnazione in godimento di massimo 4 anni. Le parti possono concordare la compravendita dell’alloggio anche prima della scadenza dei 4 anni di locazione o di assegnazione in godimento.

Giovani coppie: dalla Regione un bonus di 25mila euro per comprare casa

Sarà possibile scegliere tra oltre 4mila alloggi in tutto il territorio regionale. Investimento da 12 milioni di euro. C’è tempo fino al 27

Ultimi giorni per partecipare al bando “Una casa per le giovani coppie e altri nuclei famigliari” e ottenere un contributo per l’acquisto della prima casa. La Regione Emilia-Romagna mette a disposizione un bonus di 25 mila euro per l’acquisto di uno tra i 4.405 alloggi disponibili su tutto il territorio regionale. Lo stanziamento complessivo per finanziare gli interventi del programma è di 12 milioni di euro.

C’è tempo fino al 27 novembre per sottoscrivere il pre-contratto e prepararsi al click day del 1 dicembre, data in cui i nuclei potranno presentare online la domanda di contributo compilando la modulistica già resa disponibile sul sito http://territorio.regione.emilia-romagna.it, nel box “Selezione nuclei”.
Sullo stesso sito è anche possibile consultare la guida alla compilazione. La graduatoria degli ammessi al contributo sarà pubblicata il 23 dicembre.

La campagna Accasiamoci a sostegno del bando, in chiusura in questi giorni, è stata promossa sul web, sui social network e in alcuni luoghi a grande frequentazione in Emilia-Romagna, tra cui la rete degli Urp dei comuni capoluogo.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito web dedicato http://www.accasiamoci-emilia-romagna.it.

Possono partecipare al bando: giovani coppie (si intendono nuclei costituiti da coniugi, da nubendi, da conviventi more uxorio nel medesimo stato di famiglia anagrafico o da persone intenzionate a convivere more uxorio, in cui almeno uno dei due componenti la coppia non abbia compiuto 40 anni); nuclei monoparentali (si intendono i nuclei costituiti da un solo genitore che abbia non più di 45 anni di età con uno o più figli coresidenti e fiscalmente a carico); nuclei numerosi (si intendono i nuclei nei quali almeno uno dei due genitori non abbia più di 45 anni di età e nei quali siano presenti almeno tre figli coresidenti e fiscalmente a carico, dei quali almeno uno minore di anni 18); nuclei sottoposti a procedure di rilascio dell’alloggio per ragioni diverse dalla morosità; nuclei assegnatari di un alloggio di edilizia residenziale pubblica per i quali sia stata dichiarata la decadenza per superamento dei limiti di reddito; persone singole (si intendono nuclei costituiti da un solo componente che non abbia compiuto 40 anni di età, oppure che sono anagraficamente inseriti in altro nucleo familiare purché vadano a costituire un nucleo familiare a se stante).

Gli alloggi verranno venduti con la formula del “patto di futura vendita”: le giovani coppie diventeranno effettivamente proprietarie dell’immobile dopo un periodo di locazione o assegnazione in godimento di massimo 4 anni. Le parti possono concordare la compravendita dell’alloggio anche prima della scadenza dei 4 anni di locazione o di assegnazione in godimento.

Renzi alla camera ardente di Liverani Picchetto d’onore e firma sul registro

Il segretario nazionale del Pd rende omaggio al 39enne assessore Nella bara una copia di Memorie di Adriano fra le mani IL VIDEO

Nella bara tra le mani stringe una copia di Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, sul vetro una rosa con la foto di un suo primo piano sorridente con scritta quella frase pronunciata il giorno della sua investitura ufficiale a candidato sindaco per il Pd: «Sarò sempre dalla parte di chi ha un diritto in meno». Si è aperta alle 12 di oggi, 23 novembre, la camera ardente per il 39enne Enrico Liverani, assessore comunale ai Lavori pubblici deceduto tre giorni fa in un incidente stradale probabilmente causato da un malore che potrebbe averlo ucciso ancora prima di finire fuori strada. E tra i tanti che hanno fatto visita all’ex sindacalista Cgil entrato in giunta dieci mesi fa, sostituendo Andrea Corsini salito in Regione, anche Matteo Renzi, presidente del Consiglio e segretario nazionale del Partito democratico.

Quella di Renzi è stata una visita lampo, quasi in forma privata, durata una manciata di minuti in cui ha composto il picchetto d’onore con il sindaco Fabrizio Matteucci, il segretario provinciale Michele de Pascale e il coordinatore della campagna elettorale Roberto Fagnani. Il premier ha firmato il libro dei visitatori e si è trattenuto nella camera ardente con esponenti locali del partito, i colleghi della giunta comunale e i familiari di Liverani. Nessun discorso se non le condoglianze portate a nome di tutto il Pd e nessuna dichiarazione alla stampa rimasta fuori dalla stanza. All’uscita è stato poi il primo cittadino a mettere un braccio attorno alle spalle di Renzi accompagnandolo con un ombrello arcobaleno fino all’auto della scorta (vedi il video in fondo alla pagina).

Tante le persone, comuni cittadini e autorità locali e nazionali, che sotto la pioggia battente hanno raggiunto l’obitorio di Ravenna per un saluto all’assessore. Per il pomeriggio di domani è in programma una cerimonia pubblica in piazza del Popolo con un intervento del sindaco e la presenza del ministro Maria Elena Boschi. A seguire la salma verrà cremata.

In precedenza alle 9 in municipio si era tenuta la seduta straordinaria del consiglio comunale, presente anche tutta la giunta, convocata per commemorare l’assessore Liverani. La seduta si è aperta con l’intervento della presidente Livia Molducci che ha usato queste parole: «Un uomo riservato, dall’animo sensibile, capace con una battuta o un sorriso di alleviare un dispiacere o un pensiero triste. Un uomo che si adoperava per il bene comune, che contribuiva con il suo operato a costruire un futuro migliore per noi tutti e per la nostra città fondato sulla solidarietà e la giustizia sociale. Abbiamo perso una bella persona, ma noi siamo fortunati perché lo abbiamo conosciuto e ne abbiamo potuto apprezzare le qualità. È stato un privilegio lavorare con lui anche se, purtroppo, solo per un breve periodo». Il resto degli interventi nel documento scaricabile in allegato dal link in fondo alla pagina.

59enne scomparso dopo la cena al capanno: ricerche in mare

Capitaneria di porto e sommozzatori dei vigili del fuoco stanno cercando nelle acque di Porto Corsini un 59enne che risulta scomparso da sabato notte.

L’uomo, autista in pensione residente nella vicina Sant’Alberto, è sparito dopo avere cenato assieme alla moglie nel capanno da pesca del quale è socio.

Si pensa che possa essere caduto in acqua nel tentativo di sistemare le reti in un momento di mare agitato e temporale quando la moglie era già rientrata a casa. (Ansa.it)

I ravennati nella Bruxelles blindata, tra paure e voglia di tornare alla normalità

Dalle piadinare dei mercati alla 37enne che lavora alla Commissione Europea: le testimonianze durante la maxi operazione antiterrorismo

di Andrea Alberizia e Luca Manservisi

La Bruxelles blindata da tre giorni per consentire una vasta operazione antiterrorismo (sedici persone arrestate, diciannove perquisizioni tra case, bar e locali) è una città dove vivono e lavorano diversi ravennati alle prese con le limitazioni e le disposizioni delle autorità.

PIADINA ON THE ROAD. Partite cinque anni fa da Bologna, dove hanno studiato all’università, le ravennati Clara Fori ed Elisabetta Saporetti hanno lasciato i loro lavori di educatrice e assicuratrice per vendere la piadina romagnola a Bruxelles. Con il loro furgone (ribattezzato “Il sapore della Dolce Vita”) lavorano nei vari mercati della capitale belga, dove propongono una sorta di aperitivo all’italiana. In queste ore sono quindi particolarmente colpite dallo stato di allerta, ma sono anche molto combattive, e le contattiamo mentre sono già nel loro deposito in attesa di avere informazioni sul da farsi. «Hanno annullato il mercato a cui dovevamo partecipare oggi – ci racconta Clara – e soprattutto hanno annullato al momento il mercato di Natale, per cui dovevamo già iniziare a prepararci. Noi stiamo bene, ma la situazione è davvero limitante, è limitata la libertà, anche solo per dover spendere 20 euro per un taxi per muoversi, con i servizi pubblici fermi…». Ride, Clara, che non ha alcuna intenzione di andarsene da Bruxelles. «Non dobbiamo farci prendere dal panico ma stare tranquilli, vivere la nostra vita come sempre, sperando che si abbassi lo stato di allerta…».

LA STUDENTESSA CAMERIERA. Un’altra ravennate, Federica Vaghetti, 25 anni, è arrivata a Bruxelles nel settembre 2011 come studente Erasmus. «Mi sono innamorata della città, che ha molto da offrire a livello culturale e di aggregazione sociale, e sono rimasta profondamente affascinata dal suo aspetto multiculturale». Così, dopo nove mesi di Erasmus ha deciso di restare e proseguire i suoi studi a Bruxelles, dove si è laureata e sta frequentando ora un Master avanzato in Culture e Sviluppo. Allo stesso tempo lavora come cameriera e pizzaiola in un ristorante che vende pizza al taglio nel quartiere universitario. «Sabato, quando i media belgi hanno cominciato a dare notizie sulla chiusura di centri commerciali, cinema, centri sportivi, negozi – ricorda – io ero già al lavoro. Ho lavorato fino alle 17.30, nonostante una crescente sensazione di ansia e anche un pò di paura. Poi ho deciso di tornare a casa a piedi (nel comune di Ixelles, circa 45 minuti di cammino, ndr) perché prendere un autobus in una situazione di allerta simile mi sembrava un po’ azzardato. Ho così cominciato a rendermi conto che la situazione stava cambiando: molti dei bar che solitamente sono strapieni di gente al sabato pomeriggio, erano o chiusi o semi-vuoti. Tutti i grandi negozi avevano le serrande abbassate. E anche nella via di casa mia, che solitamente è piena di gente fino a tarda notte, c’erano pochissime persone per strada». Da allora Federica è rimasta in casa: «Per fortuna in questi giorni non lavoro, ma comunque resta l’impegno dell’università. Domani (martedì, ndr) avrei lezione tutto il giorno e, sinceramente, non me la sento di prendere il treno (l’università è a Lovania, una trentina di chilometri dalla capitale, ndr)». Per non interferire con le operazioni militari, i media locali non diffondono notizie come abitualmente. «Diciamo che ci viene detto lo stretto necessario. Sappiamo che c’è una “minaccia seria ed imminente” sul territorio: siamo un po’ tutti col fiato sospeso e con mille punti interrogativi. Andarmente? Al momento non voglio: nonostante la mia famiglia cerchi di convincermi a prendere il primo volo per Bologna, io ho una vita qui. L’università, il lavoro, i miei amici. Non ho intenzione di cedere al panico e all’allarmismo».

TRA I TAVOLI DEL RISTORANTE. «Andare via? Non ci ho neppure pensato, credo che in questo momento siano più pericolosi gli aeroporti…». La 31enne ravennate Alice Di Gennaro vive a Bruxelles da circa due anni. «Mi sono trasferita soprattutto per raggiungere alcuni amici», ci racconta al telefono la donna che, insieme ai suoi attuali concittadini, sta vivendo ore surreali nella capitale belga. «Diciamo che se ne approfitta per stare molto in casa, magari con chi si conosce, viviamo in una città completamente blindata, dove è tutto chiuso. Per questo, in fondo, non c’è neppure un motivo per uscire». Alice lavora però in un ristorante italiano vicino alla commissione europea, che continua a restare aperto, essendo fuori dalla zona più calda. «Vivo nel quartiere turco, una zona apparentemente tranquilla, anche se in giro c’è davvero poca gente, e a lavorare vado regolarmente». Nessuna paura? «Più che altro stiamo vivendo una situazione molto strana di blocco della abitudini. Restando nei propri ambienti, come la casa o il lavoro, si ha però quasi una sensazione di protezione. Peccato non si possa fare nulla, neppure una banale nuotata in piscina. Tutto questo è molto limitante, speriamo finisca in fretta…».

IN UFFICIO ALLA COMMISSIONE UE. La chiusura della metro, una delle misure più forti, non è stata un problema per Elisa Tesselli: «Come ogni buon ravennate vado al lavoro in bici». Le abitudini bizantine non le ha perse anche se la 37enne vive nella capitale belga da tredici anni dove lavora per la Commissione europea. Che potrebbe sembrare un obiettivo sensibile «e invece no, per noi lo stato di allerta è giallo, si può venire al lavoro senza grossi problemi». In realtà diversi colleghi sono assenti: «Questa mattina siamo in 5 su 13 della mia unità ma chi manca non è per questione di paura, con le scuole chiuse e le metro chiuse per qualcuno ci sono i figli da gestire o concreti problemi di mobilità». Nemmeno Elisa ha voglia di farsi spaventare. È bastato un weekend di isolamento per metterla alla prova: «Venerdì sera sono stata a una festa con tantissime persone perché non ho voglio cambiare la solita vita. Ma da sabato ci siamo svegliati in una città in cui è stato annullato ogni evento e la polizia ha consigliato a tutti di restare in casa evitando di pubblicare notizie sui social network. Non si può vivere così, è stato assurdo». Per capire cosa succedesse dietro l’angolo è stato necessario seguire i media internazionali. La 37enne si è affidata a Rainews24: «Le autorità hanno chiesto il silenzio stampa in Belgio per evitare di aiutare i ricercati ma così è difficile anche per noi capire come comportarci. Non vengono date molte informazioni». In attesa degli aggiornamenti sullo stato di allerta in città, Elisa nel suo piccolo ha già il programma per la pausa pranzo: «Devo comprare un regalo per una nipotina e andrò a prenderlo in una delle strade più affollate». Ma ci sono cose su cui non ha potere: «Avevo già comprato i biglietti per il concerto di Carmen Consoli in città ma hanno annullato la data del 27 novembre e rimborsato i biglietti…».

AL LAVORO DA CASA GUARDANDO AL FUTURO. Diversa la situazione vissuta da Elisa Terrasi, responsabile Sviluppo e Studi alla Confederazione europea delle cooperative di produzione e lavoro e cooperative sociali (Cecop). La 33enen di Conselice vive stabilmente a Bruxelles dal 2011: «Il quartiere in cui abito non è stato conivolto nelle operazioni, mentre quello in cui lavoro sì». È anche per questo che il suo datore di lavoro «ci ha invitato a lavorare da casa, ed è quello che sto facendo». È stato un weekend diverso dal solito, alle prese con un clima assedio: «Ho seguito le indicazioni delle autorità evitando luoghi affollati e trasporti pubblici e ho cercato di rassicurare amici e parenti che dall’Italia e da altrove mi chiedevano della situazione». I programmi di sabato sono saltati ma domenica non ha rinunciato ad una gita fuori porta: «Uscire da Bruxelles mi ha permesso di trascorrere una giornata più serena in compagnia di alcuni amici». Lo stato di allerta probabilmente verrà presto revocato ma resta «un forte senso di smarrimento e tanta voglia di comprendere quel che sta accadendo». Non è facile orientarsi. Elisa guarda avanti ed è difficile prevedere come la situazione evolverà. «Non mi riferisco solo allo stato di emergenza in cui si trova Bruxelles ora, ma più in generale a quello che mi aspetta come cittadina nei tempi futuri». L’italiana che vive in Belgio ragiona con spirito internazionale: «Come cittadina europea, vorrei che questi momenti spingessero le persone a porsi delle domande e che la paura e il sospetto non diventassero la logica prevalente nelle nostre vite e nel nostro modo di relazionarci agli altri».

Renzi alle 14.30 alla camera mortuaria per Liverani. Alle 18 atteso invece Bersani

Il primo picchetto d’onore con il sindaco e i vertici del Pd locale

Oggi, lunedì 23 novembre, è il giorno della camera ardente per l’assessore Enrico Liverani, la cui salma sarà visitabile alla camera mortuaria di Ravenna a partire da mezzogiorno.

Il primo picchetto d’onore in omaggio di quello che era anche il candidato sindaco del Pd alle prossime elezioni comunali di Ravenna sarà composto dal segretario provinciale del Partito democratico, Michele De Pascale, dal coordinatore della segreteria del partito Roberto Fagnani, dal segretario comunale Gianandrea Baroncini e dal sindaco Fabrizio Matteucci.

Alle 14.30 è atteso il Presidente del Consiglio Matteo Renzi mentre alle 18 arriverà l’ex segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani, che parteciperà anche al funerale di domani (martedì 24), in programma alle 15.30 in piazza del Popolo, a Ravenna, dove sarà presente con tutta probabilità anche il ministro Maria Elena Boschi.

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