domenica
20 Luglio 2025

Dal governatore Bonaccini a Forza Italia, passando per l’Arcigay: il cordoglio per Liverani

Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, ha incontrato in municipio il Presidente della Regione Emilia- Romagna, Stefano Bonaccini.

Bonaccini, che non ha potuto partecipare alla cerimonia che si è svolta in precedenza nella sala del Consiglio comunale per ricordare Enrico Liverani (vedi articoli correlati), ha voluto esprimere personalmente alla comunità ravennate e alla famiglia il cordoglio e la vicinanza della Regione per la scomparsa improvvisa del giovane assessore comunale e candidato sindaco del Partito democratico.

«Ci sono persone – ha detto Bonaccini – che per la loro sensibilità e la loro umanità fai fatica a non volergli bene. Enrico era una di queste persone. Era un ragazzo molto per bene, che dava dignità alle istituzioni e alla politica. Sulla sua candidatura aveva unito tutti: sarebbe stato un grande sindaco. Oggi ci lascia con questa responsabilità di ricordarlo nel modo migliore possibile».

Su Facebook lo hanno ricordato in queste ore anche l’ex governatore Vasco Errani e l’ex segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani: «La morte di Enrico Liverani riempie di rimpianto e di tristezza – scrive Bersani –. Una persona straordinaria perde la vita, una città straordinaria perde un pezzo del suo futuro».

In città, inoltre, anche la Lega Nord sospende tutte le iniziative in programma in questi giorni.

Intanto fin da ieri sera stanno arrivando in redazione messaggi di cordoglio da più parti, a partire dai circoli Arcigay di tutta la Romagna che avevano apprezzato la promessa di Liverani di trascrivere le nozze gay celebrate all’estero nel caso fosse diventato sindaco, fino ad arrivare agli avversari politici, passando naturalmente per esponenti del Pd e del mondo economico. Pubblichiamo tutti i messaggi (e continueremo a pubblicare per tutta la giornata in questa pagina in costante aggiornamento) qui sotto tra gli allegati in formato Pdf.

Dal governatore Bonaccini a Forza Italia, passando per l’Arcigay: il cordoglio per Liverani

Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, ha incontrato in municipio il Presidente della Regione Emilia- Romagna, Stefano Bonaccini.

Bonaccini, che non ha potuto partecipare alla cerimonia che si è svolta in precedenza nella sala del Consiglio comunale per ricordare Enrico Liverani (vedi articoli correlati), ha voluto esprimere personalmente alla comunità ravennate e alla famiglia il cordoglio e la vicinanza della Regione per la scomparsa improvvisa del giovane assessore comunale e candidato sindaco del Partito democratico.

«Ci sono persone – ha detto Bonaccini – che per la loro sensibilità e la loro umanità fai fatica a non volergli bene. Enrico era una di queste persone. Era un ragazzo molto per bene, che dava dignità alle istituzioni e alla politica. Sulla sua candidatura aveva unito tutti: sarebbe stato un grande sindaco. Oggi ci lascia con questa responsabilità di ricordarlo nel modo migliore possibile».

Su Facebook lo hanno ricordato in queste ore anche l’ex governatore Vasco Errani e l’ex segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani: «La morte di Enrico Liverani riempie di rimpianto e di tristezza – scrive Bersani –. Una persona straordinaria perde la vita, una città straordinaria perde un pezzo del suo futuro».

In città, inoltre, anche la Lega Nord sospende tutte le iniziative in programma in questi giorni.

Intanto fin da ieri sera stanno arrivando in redazione messaggi di cordoglio da più parti, a partire dai circoli Arcigay di tutta la Romagna che avevano apprezzato la promessa di Liverani di trascrivere le nozze gay celebrate all’estero nel caso fosse diventato sindaco, fino ad arrivare agli avversari politici, passando naturalmente per esponenti del Pd e del mondo economico. Pubblichiamo tutti i messaggi (e continueremo a pubblicare per tutta la giornata in questa pagina in costante aggiornamento) qui sotto tra gli allegati in formato Pdf.

Lacrime e applausi per il «dolce Enrico» I funerali di Liverani in piazza con Renzi?

Municipio gremito: sindaco e segretario del Pd hanno ricordato
l’assessore morto in auto venerdì sera. «Colto e ironico». VIDEO

Politici locali e parlamentari, di ogni forza politica, ma anche esponenti della cultura, dell’imprenditoria e della società civile ravennate, oltre che semplici cittadini ed ex colleghi nella Cigl, hanno reso omaggio a Enrico Liverani la mattina dopo la sua scomparsa. A 39 anni, l’assessore ai Lavori pubblici del 

Comune di Ravenna, appena incoronato candidato a sindaco del Partito democratico in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera, è morto, probabilmente a causa di un malore, mentre alla guida della sua auto stava tornando a casa (a Mezzano) dalla fiaccolata interreligiosa per la pace di piazza San Francesco.

Sindaco, giunta e consiglieri comunali si sono ritrovati per ricordarlo e hanno aperto le porte del municipio ai ravennati, con diversi costretti a restare fuori, lungo le scale. Una cerimonia naturalmente laica (come i valori che aveva intenzione di seguire Liverani) con i suoi colleghi e amici in lacrime.

Commosso e con la voce rotta dal pianto, in particolare, il segretario provinciale del Pd Michele De Pascale, ultimo a prendere la parola, che lo ha voluto ricordare come un amico, entrato nella sua vita in poche settimane.

«Lo avevamo scelto come candidato sindaco semplicemente perché era il più bravo di tutti noi», ha detto De Pascale, che ha ricordato Liverani in particolare con tre parole: «Innamorato – della politica, dei libri, della sua città, di tutti –, orgoglioso – e non ambizioso come me l’avevano descritto alcuni – e soprattutto dolce». Dolce Enrico, come la canzone di Antonello Venditti scelta dal Comune per aprire la cerimonia, durante la quale il sindaco Fabrizio Matteucci (che ha posato la fascia tricolore appartenuta a Liverani nel suo posto vuoto, per poi donarla al termine della cerimonia alla madre) ha voluto ricordare il suo giovane assessore (scelto neppure un anno fa per sostituire Andrea Corsini, andato invece in Regione) con due citazioni tratte da una delle sue grandi passioni, appunto, i libri. Una da “Il senso della fine”, di Julian Barnes, che Liverani aveva appena finito di leggere, e una di Marguerite Yourcenar. E poi con due parole, «che hanno cambiato il senso della mia vita», ha dichiarato un visibilmente scosso Matteucci. «”Ciao”, perché era come chiudeva sempre una discussione ed era diventato per noi una sorta di simpatico tormentone, e “Chi?”, come mi avete risposto molti di voi al messaggio in cui stanotte vi dicevo che era morto Enrico. Eravate tutti increduli, siamo tutti increduli», ha dichiarato il sindaco che ha ricordato poi Liverani in particolare per la sua ironia, la sua dolcezza, il suo essere colto «in maniera semplice» e l’incredibile tranquillità e leggerezza con cui ha affrontato da subito il difficile incarico di assessore. «E poi tutti noi siamo rimasti colpiti da quella sua frase durante la presentazione della sua candidatura a sindaco: “Sarò sempre con chi ha un diritto in meno”…». Inevitabile, infine, un ricordo anche della morte di un altro assessore del Comune, Gabrio Maraldi, il 5 settembre di tre anni fa.

A intervenire anche Marinella Melandri della Cgil, che lo ha salutato con un «Ciao compagno», utilizzando il termine con cui iniziava i suoi discorsi lo stesso Liverani quando lavorava nel sindacato, prima di entrare in politica.

La cerimonia si è conclusa con un minuto di silenzio e un lungo applauso (vedi video in fondo all’articolo).

Ora le attività istituzionali e politiche del Comune di Ravenna sono sospese fino al funerale che si terrà, se ci sarà in tempo il via libera della magistratura, lunedì in piazza del Popolo (in realtà sono poi stati confermati invece per martedì, vedi articoli correlati) alla presenza anche del presidente del Consiglio Matteo Renzi, «se impegni imprevisti non glielo impediranno», ha rivelato il sindaco Fabrizio Matteucci che ha anche già annunciato una seduta straordinaria del consiglio comunale sempre per lunedì.

Lacrime e applausi per il «dolce Enrico» I funerali di Liverani in piazza con Renzi?

Municipio gremito: sindaco e segretario del Pd hanno ricordato l’assessore morto in auto venerdì sera. «Colto e ironico». VIDEO

Politici locali e parlamentari, di ogni forza politica, ma anche esponenti della cultura, dell’imprenditoria e della società civile ravennate, oltre che semplici cittadini ed ex colleghi nella Cigl, hanno reso omaggio a Enrico Liverani la mattina dopo la sua scomparsa. A 39 anni, l’assessore ai Lavori pubblici del 

Comune di Ravenna, appena incoronato candidato a sindaco del Partito democratico in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera, è morto, probabilmente a causa di un malore, mentre alla guida della sua auto stava tornando a casa (a Mezzano) dalla fiaccolata interreligiosa per la pace di piazza San Francesco.

Sindaco, giunta e consiglieri comunali si sono ritrovati per ricordarlo e hanno aperto le porte del municipio ai ravennati, con diversi costretti a restare fuori, lungo le scale. Una cerimonia naturalmente laica (come i valori che aveva intenzione di seguire Liverani) con i suoi colleghi e amici in lacrime.

Commosso e con la voce rotta dal pianto, in particolare, il segretario provinciale del Pd Michele De Pascale, ultimo a prendere la parola, che lo ha voluto ricordare come un amico, entrato nella sua vita in poche settimane.

«Lo avevamo scelto come candidato sindaco semplicemente perché era il più bravo di tutti noi», ha detto De Pascale, che ha ricordato Liverani in particolare con tre parole: «Innamorato – della politica, dei libri, della sua città, di tutti –, orgoglioso – e non ambizioso come me l’avevano descritto alcuni – e soprattutto dolce». Dolce Enrico, come la canzone di Antonello Venditti scelta dal Comune per aprire la cerimonia, durante la quale il sindaco Fabrizio Matteucci (che ha posato la fascia tricolore appartenuta a Liverani nel suo posto vuoto, per poi donarla al termine della cerimonia alla madre) ha voluto ricordare il suo giovane assessore (scelto neppure un anno fa per sostituire Andrea Corsini, andato invece in Regione) con due citazioni tratte da una delle sue grandi passioni, appunto, i libri. Una da “Il senso della fine”, di Julian Barnes, che Liverani aveva appena finito di leggere, e una di Marguerite Yourcenar. E poi con due parole, «che hanno cambiato il senso della mia vita», ha dichiarato un visibilmente scosso Matteucci. «”Ciao”, perché era come chiudeva sempre una discussione ed era diventato per noi una sorta di simpatico tormentone, e “Chi?”, come mi avete risposto molti di voi al messaggio in cui stanotte vi dicevo che era morto Enrico. Eravate tutti increduli, siamo tutti increduli», ha dichiarato il sindaco che ha ricordato poi Liverani in particolare per la sua ironia, la sua dolcezza, il suo essere colto «in maniera semplice» e l’incredibile tranquillità e leggerezza con cui ha affrontato da subito il difficile incarico di assessore. «E poi tutti noi siamo rimasti colpiti da quella sua frase durante la presentazione della sua candidatura a sindaco: “Sarò sempre con chi ha un diritto in meno”…». Inevitabile, infine, un ricordo anche della morte di un altro assessore del Comune, Gabrio Maraldi, il 5 settembre di tre anni fa.

A intervenire anche Marinella Melandri della Cgil, che lo ha salutato con un «Ciao compagno», utilizzando il termine con cui iniziava i suoi discorsi lo stesso Liverani quando lavorava nel sindacato, prima di entrare in politica.

La cerimonia si è conclusa con un minuto di silenzio e un lungo applauso (vedi video in fondo all’articolo).

Ora le attività istituzionali e politiche del Comune di Ravenna sono sospese fino al funerale che si terrà, se ci sarà in tempo il via libera della magistratura, lunedì in piazza del Popolo (in realtà sono poi stati confermati invece per martedì, vedi articoli correlati) alla presenza anche del presidente del Consiglio Matteo Renzi, «se impegni imprevisti non glielo impediranno», ha rivelato il sindaco Fabrizio Matteucci che ha anche già annunciato una seduta straordinaria del consiglio comunale sempre per lunedì.

Renzi piange Liverani: «Non ha fatto in tempo a essere un grande sindaco»

Il premier: «Il Pd è una grande comunità: ora dobbiamo continuare
a lavorare per Ravenna, per l’Emilia e per l’Italia anche nel suo nome»

Il premier Matteo Renzi, segretario nazionale del Partito democratico, ricorda in una nota l’assessore e candidato a sindaco di Ravenna per il suo partito, Enrico Liverani, morto mentre stava tornando a casa in auto sabato sera.

«Enrico Liverani aveva 39 anni – ricorda Renzi –. Assessore comunale, era stato individuato come candidato sindaco del Pd a Ravenna per le prossime amministrative. Tutto il Pd si era riconosciuto e unito sul suo nome.
Non aveva votato per me, aveva fatto esperienza nel sindacato, non era uno “della prima ora”, ma era un punto di riferimento prezioso. E tutti insieme eravamo pronti a una campagna elettorale accesa e bella come solo le campagne elettorali per i sindaci sanno essere. Ieri sera, dopo aver partecipato a una cerimonia interreligiosa in memoria degli attacchi di Parigi, Enrico è morto improvvisamente per un malore.
Abbraccio la sua famiglia, i suoi cari, quelli che lo hanno amato e che continuano a farlo, Fabrizio, Stefano, Paolo, Vasco e con loro tutto il Pd emiliano e ravennate».

«E idealmente – continua Renzi – vorrei che fosse l’abbraccio di tutta la comunità del Pd. Abbiamo mille limiti, litighiamo spesso, talvolta ci dividiamo su tutto. Però quando uno dei nostri se ne va cosi, ti rendi conto di essere davvero una comunità. Una comunità di iscritti, militanti, sindaci, parlamentari, gente curiosa. Ti rendi conto che ci sono dei valori grandi nel nostro dna. E che fare politica talvolta ti porta a un livello di sacrificio e di stress di cui non sempre ci si rende conto. Ma è giusto e bello farla con semplicità e allegria, perché questo è il modo più autentico che conosciamo di essere cittadini».

«Oggi il Pd piange Enrico Liverani – conclude il premier –. Ma proprio perché siamo il Pd dovremo continuare a lavorare per Ravenna, per l’Emilia e per l’Italia anche nel nome e nel ricordo di un giovane che non ha fatto in tempo a essere un grande sindaco. Ma resterà nel cuore di tanti di noi come una bella persona. Ciao Enrico».

Renzi piange Liverani: «Non ha fatto in tempo a essere un grande sindaco»

Il premier: «Il Pd è una grande comunità: ora dobbiamo continuare a lavorare per Ravenna, per l’Emilia e per l’Italia anche nel suo nome»

Il premier Matteo Renzi, segretario nazionale del Partito democratico, ricorda in una nota l’assessore e candidato a sindaco di Ravenna per il suo partito, Enrico Liverani, morto mentre stava tornando a casa in auto sabato sera.

«Enrico Liverani aveva 39 anni – ricorda Renzi –. Assessore comunale, era stato individuato come candidato sindaco del Pd a Ravenna per le prossime amministrative. Tutto il Pd si era riconosciuto e unito sul suo nome.
Non aveva votato per me, aveva fatto esperienza nel sindacato, non era uno “della prima ora”, ma era un punto di riferimento prezioso. E tutti insieme eravamo pronti a una campagna elettorale accesa e bella come solo le campagne elettorali per i sindaci sanno essere. Ieri sera, dopo aver partecipato a una cerimonia interreligiosa in memoria degli attacchi di Parigi, Enrico è morto improvvisamente per un malore.
Abbraccio la sua famiglia, i suoi cari, quelli che lo hanno amato e che continuano a farlo, Fabrizio, Stefano, Paolo, Vasco e con loro tutto il Pd emiliano e ravennate».

«E idealmente – continua Renzi – vorrei che fosse l’abbraccio di tutta la comunità del Pd. Abbiamo mille limiti, litighiamo spesso, talvolta ci dividiamo su tutto. Però quando uno dei nostri se ne va cosi, ti rendi conto di essere davvero una comunità. Una comunità di iscritti, militanti, sindaci, parlamentari, gente curiosa. Ti rendi conto che ci sono dei valori grandi nel nostro dna. E che fare politica talvolta ti porta a un livello di sacrificio e di stress di cui non sempre ci si rende conto. Ma è giusto e bello farla con semplicità e allegria, perché questo è il modo più autentico che conosciamo di essere cittadini».

«Oggi il Pd piange Enrico Liverani – conclude il premier –. Ma proprio perché siamo il Pd dovremo continuare a lavorare per Ravenna, per l’Emilia e per l’Italia anche nel nome e nel ricordo di un giovane che non ha fatto in tempo a essere un grande sindaco. Ma resterà nel cuore di tanti di noi come una bella persona. Ciao Enrico».

Morte Liverani: anche Ravenna in Comune annulla tutte le iniziative politiche

Tra i già numerosi messaggi di cordoglio di politici del Pd e dell’opposizione, da segnalare anche quello di Ravenna in Comune, la lista civica di sinistra, che al momento aveva presentato quello che era l’unico sfidante ufficiale di Enrico Liverani alle prossime Amministrative, Raffaella Sutter.

Ravenna in Comune «esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Enrico Liverani e si unisce al dolore della famiglia, degli amici e del Partito Democratico». La lista annulla anche in segno di lutto le iniziative politiche previste per i prossimi giorni.

«Sono sconvolta – ha scritto Raffaella Sutter sul profilo Facebook di Liverani –. Ci eravamo incontrati domenica scorsa al Rasi e ci eravamo detti di avere un obbiettivo comune, quello di dare ai cittadini, soprattutto ai giovani, fiducia nella politica e nelle istituzioni.Ci eravamo ripromessi di confrontarci presto pubblicamente su questi temi. E questo non sarà più possibile. Ciao Enrico».

Morte Liverani: anche Ravenna in Comune annulla tutte le iniziative politiche

Tra i già numerosi messaggi di cordoglio di politici del Pd e dell’opposizione, da segnalare anche quello di Ravenna in Comune, la lista civica di sinistra, che al momento aveva presentato quello che era l’unico sfidante ufficiale di Enrico Liverani alle prossime Amministrative, Raffaella Sutter.

Ravenna in Comune «esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Enrico Liverani e si unisce al dolore della famiglia, degli amici e del Partito Democratico». La lista annulla anche in segno di lutto le iniziative politiche previste per i prossimi giorni.

«Sono sconvolta – ha scritto Raffaella Sutter sul profilo Facebook di Liverani –. Ci eravamo incontrati domenica scorsa al Rasi e ci eravamo detti di avere un obbiettivo comune, quello di dare ai cittadini, soprattutto ai giovani, fiducia nella politica e nelle istituzioni.Ci eravamo ripromessi di confrontarci presto pubblicamente su questi temi. E questo non sarà più possibile. Ciao Enrico».

È morto l’assessore Liverani, 39 anni Iniziative annullate, ritrovo in municipio

Auto fuori strada, forse un malore. Era candidato sindaco per il Pd Il primo cittadino Matteucci: «Rivivo il dolore del 2012 con Maraldi»

Tutte le iniziative pubbliche promosse dal Comune e dal Partito democratico in programma per il 21 novembre sono state annullate dopo la morte del 39enne Enrico Liverani, ex sindacalista Cgil nominato assessore comunale a gennaio 2015 e candidato sindaco per il Pd alle prossime elezioni amministrative del 2016. Liverani sarà ricordato alle 11 di questa mattina, 21 novembre, in un incontro che si svolgerà in municipio.

Questi gli appuntamenti in programma che sono stati annulati: la cerimonia di conferimento del Premio Pier Paolo D’Attorre in programma alle 10 alla Classense, l’iniziativa sulle infrastrutture con il Ministro Delrio in programma dalle 9 al Palacongressi di Largo Firenze e la presentazione del libro “Ravenna civica e patriottica” in programma alle 16 nella sala del Consiglio comunale.

La morte del 39enne è avvenuta nella serata di ieri mentre rientrava a casa a Mezzano dopo aver preso parte alla fiaccolata interreligiosa per le vittime delle violenze promossa dalla diocesi di Ravenna dopo i fatti di Parigi. Proprio da piazza San Francesco alle 20 ha pubblicato una foto su Facebook: «In piazza per la pace». Gli amici di partito l’avevano invitato a unirsi a loro al circolo Pd ma Liverani aveva declinato preferendo rientrare subito perché stanco. Al volante della sua Renault Twingo è finito fuori strada percorrendo via Reale all’altezza di Camerlona, nei pressi del ristorante Acqua e Vino. I rilievi dell’incidente sono affidati alla polizia municipale: al momento la dinamica non è ancora stata definita ma le prime sommarie informazioni trapelate parlano di un possibile malore improvviso che avrebbe causato il decesso e la conseguente sbandata.

Appena la notizia si è diffusa in città molti rappresentanti della politica locale ma anche semplici simpatizzanti e amici si sono radunati verso mezzanotte in municipio. Occhi lucidi e volti tirati, cercando di consolarsi a vicenda con un abbraccio e una pacca in un silenzio carico di dolore e ancora incredulità. Poche e commosse le parole del sindaco Fabrizio Matteucci per ricordare il suo assessore: «L’amicizia con Enrico era nata sul lavoro, non ho l’abitudine di frequentare i miei assessori fuori dal lavoro ma quando lavori fianco a fianco scopri che belle persone hai accanto. Ho portato le mie condoglianze e quelle del premier Matteo Renzi e del presidente della Regione Bonaccini alla madre e al fratello». Per il primo cittadino, così come per molti altri, la vicenda è un tragico dejavu: a settembre 2012 morì Gabrio Maraldi, all’epoca assessore comunale. Stroncato da un infarto mentre lavorava nella cucina della festa dell’Unità.

Auto fuori strada, muore Enrico Liverani L’assessore era il candidato sindaco Pd

Incidente sulla Reale all’altezza di Camerlona. Esatta dinamica ancora da accertare, potrebbe trattarsi di un malore alla guida 

È morto Enrico Liverani, assessore comunale a Ravenna e candidato sindaco del Pd alle prossime elezioni amministrative del 2016. Il 39enne è deceduto nella serata di oggi, 20 novembre mentre si trovava sulla sua auto: la vettura è uscita di strada in via Reale all’altezza di Camerlona, nei pressi del ristorante Acqua e Vino, ma non è ancora chiaro quale sia la causa dell’incidente. Al momento l’esatta dinamica della vicenda non è ancora stata chiarita: le prime informazioni parlano di un possibile malore mentre era al volante. L’ex sindacalista, residente a Mezzano, stava rientrando a casa dopo aver partecipato alla fiaccolata interreligiosa in piazza San Francesco organizzata dalla diocesi dopo le vicende di Parigi. Alle 20 sul suo profilo Facebook ha pubblicato una foto dal centro di Ravenna, un’ora dopo l’incidente.

In tanti alla fiaccolata in omaggio alle vittime di Parigi e del terrorismo

Il sindaco: «Non è uno scontro tra Occidente e Islam». Le foto

Centinaia i ravennati che hanno partecipato in centro alla fiaccolata interreligiosa in memoria delle vittime degli attentati di Parigi e del terrorismo.

La manifestazione, che ha avuto il suo clou in piazza San Francesco, è stata organizzata dalla diocesi «per una preghiera in nome della pace e della fratellanza contro l’odio e il fondamentalismo per coltivare una cultura di integrazione e di dialogo».

Il sindaco Fabrizio Matteucci, nel suo intervento, ha sottolineato come non si tratti di uno scontro tra due civiltà, tra Occidente e Islam, ma «fra diritti universali dell’uomo e fondamentalismo che vuole negarli». Matteucci ha poi letto uno stralcio della commuovente lettera che ha fatto il giro del mondo in questi giorni, scritta dal marito di una delle vittime ai terroristi, a cui dice di aver vinto perché loro non avranno mai il suo odio.

Qui sotto la fotogallery della fiaccolata di Fabrizio Zani.

In tanti alla fiaccolata in omaggio alle vittime di Parigi e del terrorismo

Il sindaco: «Non è uno scontro tra Occidente e Islam». Le foto

Centinaia i ravennati che hanno partecipato in centro alla fiaccolata interreligiosa in memoria delle vittime degli attentati di Parigi e del terrorismo.

La manifestazione, che ha avuto il suo clou in piazza San Francesco, è stata organizzata dalla diocesi «per una preghiera in nome della pace e della fratellanza contro l’odio e il fondamentalismo per coltivare una cultura di integrazione e di dialogo».

Il sindaco Fabrizio Matteucci, nel suo intervento, ha sottolineato come non si tratti di uno scontro tra due civiltà, tra Occidente e Islam, ma «fra diritti universali dell’uomo e fondamentalismo che vuole negarli». Matteucci ha poi letto uno stralcio della commuovente lettera che ha fatto il giro del mondo in questi giorni, scritta dal marito di una delle vittime ai terroristi, a cui dice di aver vinto perché loro non avranno mai il suo odio.

Qui sotto la fotogallery della fiaccolata di Fabrizio Zani.

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi