domenica
20 Luglio 2025

Rischio frane: sanzioni fino a 1.500 euro per chi sale sugli argini dei fiumi

La presenza di cittadini e curiosi può essere di intralcio alle operazioni di ripristino delle rotture

maltempo argini lavori ripristino alluvioneNelle zone della provincia di Ravenna che sono state interessate dall’alluvione del 2 e 3 maggio (per la rottura degli argini dei fiumi Marzeno, Lamone, Senio e Sillaro in quattro punti) sono in vigore ordinanze comunali che vietano di recarsi sugli argini dei fiumi: sanzioni fino a 1.500 euro per i trasgressori. La misura è stata disposta dai Comuni per il ripetersi della presenza di curiosi e cittadini in zone di potenziale pericolo e intralcio agli interventi di soccorso: non recarsi per nessuna ragione in prossimità di fiumi, sopra agli argini degli stessi e nelle zone in cui sono in corso lavori di ripristino.

In vista delle nuove perturbazioni previste nei prossimi giorni, la protezione civile dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna raccomanda a tutta la cittadinanza di mettere in atto le precauzioni previste dai protocolli di emergenza. Nello specifico, in caso di allerta arancione o rossa (rischio elevato per esondazioni, smottamenti, frane significative, cadute di alberi e danni a persone e cose), si raccomanda ai cittadini di limitare gli spostamenti a quelli strettamente necessari.

Si ricordano inoltre le principali misure di autoprotezione da mettere in atto in caso di rischio idraulico: allontanarsi tempestivamente dalle zone allagabili, e qualora non sia possibile, recarsi ai piani più alti delle abitazioni; non accedere ai locali interrati, seminterrati o scantinati; non accedere ai sottopassi; se si è all’aperto, cercare di raggiungere il punto più alto evitando assolutamente i ponti.

Si raccomanda inoltre di prestare la massima attenzione ai canali ufficiali di informazione per avere un aggiornamento costante sull’evolversi della situazione: è possibile iscriversi all’allertamento telefonico Alert System, già attivo da tempo e utilizzato esclusivamente per eventi di rilevante criticità: i cittadini ricevono una chiamata proveniente dal numero 0545 38300, con i quali saranno avvisati di allerte meteo in corso e informazioni utili che riguardano il proprio territorio. Per iscriversi bisogna accedere al sito www.alertsystem.it e seguire le istruzioni (bastano pochi minuti e non servono documenti, si possono registrare sia cellulari che numeri fissi).

Sono inoltre disponibili l’applicazione Alert System Plus, che consente di consultare in tempo reale sul proprio smartphone il sistema di allerta della Regione Emilia-Romagna; ci sono inoltre i siti istituzionali, il canale Telegram «Bassa Romagna Emergenze» e le pagine Facebook di Unione e Comuni.

I cittadini sono invitati a mettere in atto comportamenti solidali, informando parenti e amici che potrebbero trovarsi in situazioni svantaggiate.

In questi giorni le squadre di soccorso, provenienti da tutta Italia, hanno messo in atto tutte le soluzioni necessarie a mettere in sicurezza i punti più fragili colpiti dalle piene eccezionali di inizio maggio.

Per emergenze è sempre attivo il numero verde 800 072525.

Appello del presidente della Provincia: «L’emergenza non è finita» – VIDEO

Richiesta la massima attenzione per i prossimi giorni: «Invito tutti i cittadini a usare grande cautela»

Un appello (anche in un video, pubblicato qui sopra) del sindaco di Ravenna e presidente della Provincia Michele De Pascale rivolto a tutti i cittadini, per richiedere la massima attenzione in previsione del maltempo dei prossimi giorni.

«Il maltempo – spiega De Pascale – ha colpito in maniera molto forte quattro comuni della nostra provincia (Faenza, Castel Bolognese, Conselice e Bagnacavallo, ndr) e ha generato tantissime frane nelle località di collina. Si sta lavorando sia sul versante dei ripristini sia sul versante degli indennizzi, ma è fondamentale che nei prossimi giorni, in cui è previsto un forte maltempo, ci sia la massima attenzione».

«L’emergenza purtroppo non è finita – conclude De Pascale -: in tutto il territorio, anche nel Comune di Ravenna dove finora non ci sono stati danni, va prestata la massima attenzione a tutte le arginature e alle zone in prossimità dei fiumi che per adesso hanno retto. Invito quindi tutti i cittadini a prestare la massima attenzione e a tenere monitorato il sito del Comune e i canali social e ad approcciarsi ai prossimi giorni con grande cautela».

Cavezzali: «Oggi contiamo più lettori giovani e voglia di socializzare»

Il direttore di “ScrittuRa” su dieci anni di incontri e le prospettive future: «Il pubblico è in crescita e tanti autori ambiscono a un invito. Chi sogno di portare? Carrère è ancora in sospeso, ma prima o poi…»

Matteo Cavezzali

Classe 1983, ravennate doc, scrittore egli stesso di fama (gli ultimi due romanzi Nero d’Inferno e Il labirinto delle nebbie sono stati pubblicati da Mondadori), autore di podcast per la Rai e format innovativi, giornalista, ­firma anche di una rubrica di libri sul nostro settimanale, Matteo Cavezzali è da dieci anni il direttore artistico di “ScrittuRa”, (qui il programma del festival imminente) di cui è anche ideatore e fondatore, a cui af­fianca durante l’anno altre rassegne, in primis “Il tempo ritrovato”.

Direttore, nel 2023 arriviamo alla decima edizione del Festival, cosa ti rende più orgoglioso di questo traguardo?
«Non immaginavo che ci saremmo arrivati. E che ci saremmo arrivati così! Con un pubblico sempre più numeroso e tanti autori che ambiscono di essere invitati. Se è un festival che funziona, oltre a tanti magnifi­ci volontari che ci lavorano, lo si deve soprattutto alla cittadinanza che partecipa sempre molto numerosa. Sono particolarmente orgoglioso quando qualcuno mi dice di aver scoperto qui un’autrice o un autore dei cui libri poi si è innamorato. La lettura è contagiosa».

Qual è l’autore che ancora non sei riuscito a portare e che sogni di avere qui a Ravenna?
«Uno che provavo a invitare dalla prima edizione è Domenico Starnone, che ­finalmente quest anno riusciamo a portare. E molti sogni in questi anni si sono esauditi. Uno che ho ancora in sospeso è Emmanuel Carrère, ma prima o poi…»

Dopo l’anniversario di Dante, i fondi per la cultura almeno a Ravenna, sono stati ridotti. Di quanto? E come sei riuscito a compensare?
«In realtà durante l’anno dantesco i fondi erano aumentati, cosa che ci permise di invitare la Premio Nobel Olga Tokariuk assieme all’orchestra jazz della polonia. Poi i fondi comunali sono tornati a come erano prima. Il problema è stato un pesante taglio da parte della Regione Emilia-Romagna che ha colpito tutte le realtà indipendenti. Speriamo sia stata una manovra temporanea perché altrimenti sarà veramente dif­ficile proseguire. Anche perché i costi per realizzare il festival sono molto aumentati nel post pandemia».

La pandemia che effetto ha avuto sul pubblico degli incontri e dei festival? Che futuro vedi per queste manifestazioni?
«Dopo la pandemia le iniziative dal vivo legate alla letteratura sono ripartite con grande entusiasmo. Non si può dire così di tutte le attività culturali, il cinema ad esempio non si è più ripreso. Credo che le iniziative in cui c’è molta socialità, come gli incontri che organizziamo e i concerti, abbiano invece ripreso molto bene. Forse proprio perché la gente ha molta voglia di incontrarsi e socializzare».

E sull’editoria in genere? Che tendenze vedi adesso in Italia?
«Anche l’editoria sta vivendo un buon periodo negli ultimi anni. Si legge di più, soprattutto i giovani. Se prima la fascia di lettori più forti erano gli over 60 oggi sono i ragazzi di 20 e 30 anni. A Ravenna hanno aperto tre librerie nuove negli ultimi anni. Direi che siamo sulla buona strada».

Accanto a ScrittuRa, tu per anni hai organizzato “Il tempo ritrovato”, rassegna autunnale e primaverile con cadenza settimanale, al momento sospesa. Che ne sarà di quell’appuntamento?
«Aspettiamo di vedere come andrà il bando comunale per le convenzioni di cui sapremo l’esito a giugno, e il responso della Regione, per decidere. La volontà e le idee per continuare ci sono. Sono ­fiducioso».

Un’ultima domanda: c’è chi dice che la cultura dovrebbe sempre più essere in grado di ­finanziarsi da sola. Cosa ne pensi?
«Fare strade, avere una scuola pubblica che formi i ragazzi, avere ospedali ef­ficienti e un sistema culturale vivace, credo siano proprio le cose che deve fare uno stato democratico per i suoi cittadini. Altrimenti la salute, la formazione e la cultura rimarrebbero una cosa solo per i ricchi, mentre devono essere di tutti».

A Ravenna Jazz una proposta musicale che guarda al futuro dei ritmi afro

Il 10 maggio concerto del Neue Grafik Ensemble al Cisim di Lido Adriano, fra jazz, house e hip hop

Mercoledì 10 maggio il festival Ravenna Jazz torna al Cisim di Lido Adriano con una proposta musicale che guarda al futuro dei ritmi afro: alle ore 21.30 si esibirà in concerto il Neue Grafik Ensemble, capitanato dal tastierista Fred N’Thepe (alias Neue Grafik) e completato da Grifton Forbes-Amos alla tromba, Faye Thompson al sassofono, Matt Gedrych al basso e Benjamin Appiah alla batteria.

La ricetta del Neue Grafik Ensemble è un ibrido di jazz, house e hip hop, con marcate connotazioni afro. Evidente è poi il flirt con i suoni della club culture londinese, in particolare le ramificazioni della dance elettronica, dal broken beat al grime.
Ed è proprio esibendosi a Londra, al Total Refreshment Centre, che il tastierista francese Fred N’Thepe (alias Neue Grafik) ha incontrato il batterista Dougal Taylor, il bassista Matt Gedrych, il sassofonista Jordan Saintard e la trombettista Emma-Jean Thackray. Con loro forma il Neue Grafik Ensemble, che nel giro di pochi giorni è già in grado di esibirsi dal vivo. A stretto giro arriva anche l’EP di esordio, Foulden Road (sul quale compare anche Nubya Garcia). Il primo vero e proprio album, Foulden Road Pt. II, è stato pubblicato nel 2022.
Con queste nuove e coinvolgenti produzioni, Neue Grafik ha consolidato la reputazione che si era costruito da solista nell’ultimo decennio con le sue incisioni apparse su etichette come Rhythm Section, 22a, CoOp Presents e Wolf Music.

Biglietti: intero 15 euro; ridotto 13 (tessera Aics obbligatoria a 5 euro).

I tecnici di Aipo: «Sugli argini numerosissime tane, con gallerie anche di 4 metri»

In corso interventi di sfalcio e chiusura in un tratto di 20 km tra Lamone e Senio

Tane Argini Lamone Senio

Numerosissime tane profonde, caratterizzate da molteplici diramazioni e con gallerie che superano anche i 3-4 metri di lunghezza nella loro articolazione morfologica sotterranea. È questo, in estrema sintesi, un primo bilancio dell’accurato monitoraggio dei tecnici specializzati di Aipo (Agenzia Interregionale per il Fiume Po) impegnati in un esame approfondito degli argini volto a valutare le condizioni degli stessi per il contenimento dei torrenti Lamone e Senio, il cui straripamento e rottura dei giorni scorsi, a seguito delle piogge eccezionali cadute in pochissimo tempo, han causato la drammatica alluvione nel territorio romagnolo provocando gravissimi danni.

Chiamati a dar man forte a Protezione Civile e Regione, il personale di Aipo ha effettuato un primo sopralluogo a Bagnacavallo, sulle sponde del Senio, e subito dopo in località Boncellino e San Romualdo, per ciò che riguarda il Lamone. Oltre al monitoraggio delle condizioni arginali, l’attività dell’Aipo ha consentito di avviare da subito rilevanti operazioni sulle arginature – sfalcio e chiusura tane in un lungo tratto del Lamone – per oltre 20 chilometri, ripresa e sistemazione delle “rotte” arginali e chiusura delle tane sul Senio. Interventi che – scrivono dall’Agenzia – «in assenza di ulteriori violente precipitazioni nella zona, potranno concludersi in sette-dieci giorni ma che già dalla giornata odierna (9 maggio) consentiranno con opportune opere provvisionali di aumentare in modo significativo la sicurezza dei rilevati».

«Durante il monitoraggio tecnico sui corsi d’acqua romagnoli – hanno confermato il direttore Gianluca Zanichelli e il dirigente Massimo Valente – abbiamo rintracciato un abbondante numero di tane profonde che hanno senza dubbio incrementato i livelli di fragilità delle strutture arginali, tane e gallerie realizzate da animali fossori, oltre che la presenza diffusa sugli stessi di ungulati. Abbiamo subito risposto all’invito della Protezione Civile e Regione e siamo tutt’ora al lavoro per contribuire a risolvere numerose situazioni di pericolosità mettendo a disposizione anche personale per il monitoraggio in corso di eventuali eventi, già previsti a livello meteo nelle prossime ore».

Zanichelli lancia infine una proposta fattiva per il futuro Aipo: «Sarebbe proficuo poter realizzare la nascita di una collaborazione bilaterale in caso di piene non concomitanti dei due reticoli di rispettiva competenza (fiume Po e affluenti regionali)».

Vigili del fuoco al lavoro tutta la notte alla Caviro. Impegnati 70 uomini

Il rogo, che ha interessato 15 silos, è sotto controllo

Incendio Caviro Faenza Foto Argnani

Sono proseguite per tutta la notte le operazioni di spegnimento dell’incendio all’azienda vitivinicola Caviro Extra di Faenza.

Il rogo che ha interessato 15 silos è sotto controllo e sono in fase di bonifica gli ultimi focolai.

In totale i vigili del fuoco sono intervenuti con circa 70 uomini, provenienti dai comandi di Ravenna Forlì, Bologna, Rimini, Modena, Parma, Reggio Emilia, Ferrara, Rovigo e Verona.

Per domare le fiamme sono stati utilizzate 8 autopompe, 7 autobotti, 3 cisterne kilolitriche, 5 carri schiuma, 2 automezzi aeroportuali (da Forlì e Bologna) 3 carri aria, 3 autoscale, 1 carro fari, 1 unità Sapr (drone), 1 unità comando e 1 elicottero del reparto volo di Bologna (fonte Ansa.it).

Auto contro albero: muore un ragazzo di 24 anni di Massa Lombarda

Feriti i due amici che erano insieme a lui

9
Foto di repertorio

Un ragazzo di 24 anni, Qerim Gjepali, originario dell’Albania ma residente a Massa Lombarda, è morto in un incidente avvenuto nella serata di domenica nell’Imolese.

L’auto su cui viaggiava il giovane si è schiantata contro un albero. Feriti i due amici che erano con lui, un suo connazionale, anche lui di Massa Lombarda, che era alla guida dell’auto, e un ventenne di origine romena, residente a Lugo, che si trovava nei sedili posteriori.

I tre giovani erano molto conosciuti in zona e a esprimere cordoglio a nome della comunità di Massa Lombarda è stato il sindaco, Daniele Bassi.

L’incendio alla Caviro è sotto controllo: qualità aria ok, evacuati rientrano a casa

Coinvolti 15 silos da 200 mc di alcol ognuno, non ci sono stati feriti, la cooperativa non ha diramato informazioni sulle possibili cause

346040423 815694172735114 1965628690272503789 NL’incendio allo stabilimento Caviro di Faenza, in via Convertite nella zona industriale alle porte della città, è sotto controllo ma nella tarda serata dell’8 maggio, a distanza di otto ore dallo scoppio, i vigili del fuoco continuano a lavorare per evitare il riattivarsi delle fiamme. I residenti entro un km che erano stati evacuati possono rientrare nelle abitazioni, anche alla luce dei risultati dei controlli sulla qualità dell’aria eseguiti da Arpae, l’agenzia regionale per la protezione ambientale. Non ci sono stati feriti. L’azienda non ha diffuso notizie a proposito delle cause dell’incidente.

Lo stabilimento tra gli impianti a rischio di incidente rilevante, è una distilleria che produce alcol etilico dalla distillazione di sottoprodotti della vinificazione. Nell’incendio sono stati coinvolti numerosi silos per lo stoccaggio di alcol etilico. Secondo le comunicazioni fornite dalla prefettura si tratta di 15 silos da 200 metri cubi ognuno.

«Per valutare eventuali ricadute ambientali – fa sapere Arpae – sono stati effettuati diversi prelievi con fiale a lettura istantanea per la ricerca di metanolo, etanolo e biossido di zolfo. In particolare è stata riscontrata una limitata presenza di etanolo ed esclusa la presenza di metanolo e biossido di zolfo».

I tecnici di Arpae hanno posizionato in via Malpighi, all’interno della zona di protezione fissata attorno alla ditta, anche un campionatore ad alto volume per il campionamento di microinquinanti, i cui risultati saranno disponibili nei prossimi giorni. La centralina della qualità dell’aria di Arpae posizionata a parco Bertozzi a Faenza e il mezzo mobile posizionato a Cotignola in via Cairoli non hanno evidenziato allo stato attuale valori di inquinanti diversi da quelli normalmente riscontrabili.

Sul posto è intervenuto anche personale del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale che sta provvedendo a realizzare argini in terra per evitare l’eventuale immissione delle acque di spegnimento nei canali consorziali che si immettono nel Fosso Vecchio, importante vettore irriguo dell’area.

Nei prossimi giorni, Arpae proseguirà gli accertamenti e le verifiche  finalizzate a seguire le operazioni di spegnimento, messa in sicurezza dell’area e di corretto smaltimento dei rifiuti generati dall’incendio.

Omicidio Molducci: il figlio cercò autopsia prima di essere indagato «per tutelarsi»

Udienza 2 / Le testimonianze dei medici di base che avevano in carico il 67enne deceduto nel 2021 e dei farmacisti che si accorsero delle richieste massicce di medicinali: l’uomo si prescriveva psicofarmaci e antidolorifici da tempo

 NGL8904
L’aula di corte d’assise di Ravenna per il processo a carico di Elena Vasi Susma e Stefano Molducci

La morte del 67enne Danilo Molducci, medico di base in pensione, è arrivata il 28 maggio 2021 nel letto di casa sua a Campiano e il giorno stesso il figlio Stefano cercò un medico legale per eseguire un’autopsia con analisi tossicologiche su benzodiazepine per tutelare se stesso e la badante del genitore, la 52enne Elena Vasi Susma, da accuse di omicidio. Ma in quel momento nessuno dei due era indagato per quel reato. Solo la donna era sotto indagine ma per una presunta falsificazione di ricette mediche. La circostanza è stata raccontata da Daniela Lorenzi che all’epoca del decesso era il medico curante del 67enne e ricevette la richiesta dal figlio 40enne. Lorenzi è tra i cinque testimoni interrogati stamani, 8 maggio, nella seconda udienza del processo in corte d’assise a Ravenna che vede imputati Stefano Molducci e Elena Vasi Susma per omicidio pluriaggravato in concorso. Secondo l’accusa, in sintesi, il figlio avrebbe pianificato il delitto con un avvelenamento da farmaci di cui il medico già faceva un uso massiccio e si sarebbe avvalso della collaborazione della colf. Il movente starebbe nei contrasti con il genitore nell’ambito della gestione del patrimonio finanziario.

 NGL8910
La magistrata Angela Scorza rappresenta l’accusa nel processo per l’omicidio del medico Danilo Molducci

Lorenzi venne scelta come medico da Molducci 40 giorni prima del decesso: «Il figlio poi mi disse che il padre aveva cambiato per un contrasto con la precedente collega nella prescrizione di farmaci». Tra il 19 aprile e il 28 maggio 2021 Lorenzi non prescrisse mai farmaci: «Non ho mai avuto richieste di visite domiciliari e non ho mai incontrato Molducci. Un solo contatto fra noi al telefono all’inizio di maggio e quella volta non mi pareva una persona confusa, non aveva la voce impastata: mi disse che era allettato, che avrebbe dovuto fare un intervento chirurgico alla spalla, che aveva avuto un’embolia polmonare, che aveva mal di stomaco e voleva fare una gastroscopia che gli ho prescritto. Fino al momento della morte non sapevo che prendesse benzodiazepine».

Poi il 28 maggio il decesso e Stefano le chiese come eseguire un esame autoptico: «Mi disse che voleva tutelarsi da eventuali accuse da parte della compagna del padre. Io non feci altre domande e chiami il medico legale Gabriele Armuzzi che rifiutò la prestazione perché non c’erano le condizioni. In seguito venni a sapere che si fece su decisione della procura». Già nella prima udienza un carabinieri aveva testimoniato la stessa circostanza: il figlio chiese anche ai militari come fare un’autopsia.

Cosa emerge dalle testimonianze

Dalle testimonianze odierne è emerso anche un aspetto su cui le difese (avvocati Cristina Battaglia e Antonio Giacomini) insistono sin dalle origini dell’indagine: Danilo Molducci di fatto autogestiva la propria salute utilizzando i medici di base quasi come fossero solo degli esecutori delle sue richieste e da molto tempo faceva un uso abbondante di psicofarmaci e antidolorifici. «Se ne trovavano numerose confezioni esauriti nel suo ambulatorio e nell’abitazione della madre», ha riferito Desiderata Farneti, collega di Molducci con cui condivise l’ambulatorio tra il 2009 e il 2015 e poi per un periodo fu anche il suo medico curante.

L’approvvigionamento di questi medicinali passava sostanzialmente da autoprescrizioni che Molducci staccava dal proprio ricettario. Lo ha testimoniato Elena Placci, medico curante di Molducci dal 2016 fino a 40 giorni prima del morte quando le subentrò la già ricordata Lorenzi. «Il 7 giugno 2021 il figlio Stefano mi chiamò in ambulatorio per chiedermi se ero disponibile a testimoniare a suo favore che il padre assumeva farmaci con stupefacenti di sua iniziativa. Io gli risposi che non li avevo mai prescritti. Mi limitavo a fare le richieste per farmaci per trattamenti cronici».

 NGL8901A questo proposito, il presidente della corte Michele Leoni ha voluto sapere da Placci se prima di prescrivere farmaci si aggiornasse su cos’altro assumesse già «un paziente come Molducci che aveva problemi gravi, tant’è che dopo un po’ è morto». Una frase che pare legare il decesso del medico alle cagionevoli condizioni di salute, ipotesi che andrebbe contro l’ipotesi accusatoria di un omicidio volontario per overdose di farmaci.

La dimensione della quantità di psicofarmaci e antidolorifici richiesti da Danilo Molducci attirò l’attenzione dei farmacisti. A gennaio 2021, quattro mesi prima della morte, la direttrice della farmacia Comunale 1 e il direttore della farmacia Comunale 8, Giorgia Borghi e Gabriele Taglioni, fecero una denuncia ai carabinieri. Borghi ne ha riferito nel corso della sua testimonianza rispondendo alle domande del pubblico ministero Angela Scorza: «Controllando i documenti mi resi conto che ricevevamo ricette bianche compilate a mano da Molducci ogni 2-3 giorni con prescrizioni per se stesso di molti tipi diversi di farmaci e molte scatole di ognuno. A ritirare veniva una persona, penso la badate, a volte anche nelle aperture notturne della farmacia. A un certo punto ci rendemmo conto anche che la calligrafia con cui erano compilate cambiò e la donna ci disse che il dottor Molducci era debilitato e incapace di scrivere e quindi le faceva lei al suo posto. Da quel momento non ricevemmo più ricette e andammo a fare un esposto ai carabinieri».

Nuova allerta meteo, ecco i canali per ricevere gli avvisi dalla protezione civile

Canali Telegram e applicazioni per telefonino per le informazioni utili in caso di maltempo

Hand Macro Mobile Phone 116157In vista delle importanti precipitazioni previste per i prossimi giorni, l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna mette a disposizione numerosi canali informativi dedicati alla protezione civile e invita i cittadini a utilizzarli per avere informazioni in tempo reale.

Anzitutto, è possibile iscriversi all’avviso telefonico Alert System, già attivo da tempo e utilizzato esclusivamente per eventi di rilevante criticità: i cittadini ricevono una chiamata proveniente dal numero 0545 38300, per essere avvisati di un evento che sta per accadere. Per iscriversi bisogna accedere al sito www.alertsystem.it e seguire le istruzioni (bastano pochi minuti e non servono documenti, si possono registrare sia cellulari che numeri fissi).

È inoltre disponibile l’applicazione Alert System Plus, che consente di consultare sul proprio smartphone il sistema di allerta della Regione Emilia-Romagna e quindi di conoscere in tempo reale le allerte che riguardano il territorio regionale, la propria zona e il loro grado d’intensità. Inoltre, è possibile consultare la mappa del territorio sulla quale possono essere segnalate le emergenze, le informazioni rilevanti, gli eventi principali.

Sulla piattaforma è inoltre possibile trovare i numeri di riferimento, norme di comportamento in caso di emergenze e informazioni utili per la prevenzione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, che rendono sempre più frequenti eventi estremi.

Ci sono inoltre i siti istituzionali, il canale Telegram «Bassa Romagna Emergenze» e le pagine Facebook di Unione e Comuni. Infine, in caso di situazioni di elevata criticità o evacuazioni, è prevista anche l’attivazione sistemi di allertamento sul posto.

La diversificazione dei canali è pensata per garantire una informazione la più puntuale e capillare possibile.

Si raccomanda ai cittadini di utilizzare solo i canali di informazione ufficiali, per evitare il diffondersi di informazioni false o inesatte.

Incendio alla Caviro, in fiamme 15 silos di alcol. «Nessuna persona coinvolta»

Lo annunciano i vigili del fuoco, al lavoro a Faenza. I video dal posto

Vigili Del Fuoco FaenzaL’incendio scoppiato in tarda mattinata di oggi, 8 maggio, nello stabilimento della cooperativa Caviro a Faenza ha coinvolto 15 silos di alcol, ognuno con un volume di 200 metri cubi.

Fiamme alte diversi metri e colonna di fumo visibile da km di distanza, ma non risultano persone coinvolte.

Queste le informazioni diffuse dai vigili del fuoco, impegnati a Faenza con dieci squadre.

È in corso l’evacuazione del quartiere.

Qui sotto i video diffusi sui social dai presenti.

 

Incendio alla Caviro di Faenza – VIDEO – Evacuazioni in corso

Incendio in corso alla Caviro di Faenza, dopo diverse esplosioni sentite distintamente in zona.

Il fumo nero è ben visibile da chilometri di distanza.

Sono in corso evacuazioni nelle aziende vicine e nell’intero quartiere.

Sul posto i vigili del fuoco.

Seguiranno aggiornamenti.

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi