domenica
20 Luglio 2025

Libri e autori di nuovo protagonisti con ScrittuRa, che compie dieci anni

La manifestazione continua l’espansione in provincia con un calendario che vede nomi della narrativa, dell’editoria e dello spettacolo. Tra gli ospiti anche Starnone, Lahiri e Cattelan

Da dieci anni, il Maggio dei libri (manifestazione nazionale nata per promuovere la lettura) è anche sinonimo di ScrittuRa, il festival diretto da Matteo Cavezzali che nel 2023 si svolge tra Ravenna e Lugo, con appuntamenti anche a Bagnacavallo, Fusignano, Cotignola, e per la prima volta con una giornata anche a Faenza.

L’appuntamento è tra il 25 maggio e il 15 giugno con una serie di ospiti da non perdere tra cui spiccano diversi nomi, come quello della scrittrice Premio Pulitzer Jhumpa Lahiri – docente di scrittura all’Università di Princeton e che è stata insignita dall’allora presidente degli Usa Barack Obama con l’ambita Medaglia Nazionale per l’Arte – i premi Strega Domenico Starnone e Francesco Piccolo, la vincitrice del premio Campiello Rosella Postorino ritornata in libreria dopo il best seller internazionale Le assaggiatrici (Feltrinelli), il maestro del noir italiano Carlo Lucarelli, Antonella Lattanzi e tanti altri tra gli autori più importanti del momento.

Non mancheranno anche personaggi dello spettacolo come il conduttore Alessandro Cattelan che parlerà della sua casa editrice Accento, ci sarà Rocco Tanica, degli Elio e le Storie Tese, che per primo ha scritto assieme a una Intelligenza Arti­ciale, e la cantautrice Malika Ayane, con 7 album all’attivo, 4 volte al Festival di Sanremo, è stata uno dei giudici a X Factor e ha interpretato Evita Peròn nell’omonimo musical e ora esordisce nella narrativa.

Protagonisti anche attori come Sabina Guzzanti, con la sua distopica ironia tra ambientalismo e fantascienza, Roberto Mercadini con il suo nuovo lavoro sull’ironia nella Bibbia (in anteprima perScrittuRa), e il regista Marco Baliani. Ci sarà spazio anche per la ­fiiosofi­a e l’impegno civile con Andrea Colamedici e Maura Gancitano di Tlon, Vera Gheno che ragionerà sull’uso delle parole, e il confronto tra due generazioni di femministe con Lea Melandri e Federica Fabrizio a Fusignano. Si parlerà di miti con Laura Pepe e di libri che ci fanno innamorare con Ester Viola a Bagnacavallo.

Come sempre ci saranno personaggi di spicco anche dal mondo dell’editoria e della comunicazione come Annalena Benini, la nuova direttrice del Salone Internazionale del Libro, Alessandro Vianello, direttore di Rai Radio1, Marino Sinibaldi, direttore del Centro per il Libro e la Lettura del Ministero della Cultura e curatore della rivista Sotto il vulcano, Alberto Rollo, editor di Mondadori, e Luca Briasco, traduttore italiano di Stephen King che terrà una lectio sul maestro del brivido al teatro Binario di Cotignola. Ospiti inoltre Irene Graziosi per la rivista culturale Lucy e Ludovica Lugli del Post per Cose spiegate bene.

Ci saranno anche personalità di spicco del mondo del fumetto come Tito Faraci, sceneggiatore di Spider-Man, Topolino e Dylan Dog; ma anche due importanti autori di graphic novel ravennati Gianluca Costantini e Davide Reviati.

Il programma si arricchirà di incontri per i più giovani curati dalla sezione Holden della Biblioteca Classense e di performance a cura del gruppo teatrale Spazio A.

Il programma completo è consultabile sul sito www.scritturafestival.com.

Il “palmarès” degli ospiti

In questi anni ScrittuRa Festival ha portato a Ravenna e dintorni scrittori e artisti di calibro internazionale, molti per la prima volta in città e ha proiettato Ravenna in una prospettiva nazionale degli eventi letterari. Ecco alcuni dei nomi più rilevanti, a cui andrebbero aggiunti molti ospiti della rassegna “Il tempo ritrovato”.
In particolare, grazie a ScrittuRa festival nelle edizioni precedenti sono arrivati autori internazionali come Luis Sepulveda, David Grossman, Jonathan Safran Foer, la Premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi, la premio Nobel Olga Tokarczuk, la premio Pulitzer Juhmpa Lahiri, il premio Oscar per la sceneggiatura Guillermo Arriaga, J.R. Lansdale, Peter Cameron, Joël Dicker, Hanif Kureishi, Clara Sànchez, Amélie Nothomb, Jonathan Coe, Petros Markaris, Maylis de Kerangal, Eshkol Nevo. A Ravenna sono passati inoltre praticamente tutti i vincitori del Premio Strega degli ultimi dieci anni: Paolo Cognetti, Walter Siti, Helena Janeczek, Nicola Lagioia, Paolo Giordano, Francesco Piccolo, Antonio Scurati, Mario Desiati, Emanuele Trevi. A questi si aggiungono poi altri nomi di chiara fama quali quelli di Gianrico Carofiglio, Dacia Maraini, Paolo Rumiz, Stefano Benni, Mauro Corona, Silvia Avallone, Stafania Auci, Simonetta Agnello Hornby, Andrea De Carlo, Lidia Ravera, Chiara Gamberale, Pino Cacucci, Carlo Lucarelli, Wu Ming, Marco Malvaldi, Marco Missiroli, Michela Marzano, Loredana Lipperini, Alessandro Robecchi, Massimo Carlotto. Accanto agli autori, sono inoltre stati ospiti musicisti come Elio, Vinicio Capossela, Francesco Bianconi, Giuliano Sangiorgi, attori come Maccio Capatonda, Pif, Elio Germano, Kim Rossi Stuart, Laura Morante, Ascanio Celestini, Marco Paolini, Ivano Marescotti: registi come Pupi Avati, Marco Tullio Giordana, firme (anche) del giornalismo come Corrado Augias, Daria Bignardi, Concita De Gregorio e filosofi quali Massimo Cacciari e Vito Mancuso.

Undici concerti dedicati al ‘600 e ‘700 italiano alla chiesetta di Ponte delle Assi

La seconda edizione della rassegna si svolge fino al 4 novembre. Un progetto per rendere omaggio all’edificio religioso di via Ravegnana

Chiesa Ponte AssiSeconda edizione della rassegna musicale Concerti all’Oratorio nel restauro oratorio Madonna di Pompei, noto come chiesetta di Ponte delle Assi in via Ravegnana a Ravenna.

Gli undici concerti saranno dedicati a musiche da camera del Seicento e Settecento italiano, sono iniziati il 6 maggio e si svolgeranno fino a sabato 4 novembre.

Il curatore della rassegna, il maestro d’organo Giovanni Andrea Luisi, ha deciso di dedicarsi a un progetto che ha coinvolto diversi artisti, con lo scopo di rendere omaggio all’edificio religioso, affidato alla parrocchia di San Paolo, e raccogliere fondi per la sua manutenzione.

Il progetto si inserisce all’interno del percorso di recupero e valorizzazione dell’oratorio: dopo il restauro completato nel luglio 2021, si è infatti avviata un’altra raccolta fondi che ha portato all’acquisto di un organo a canne che sarà protagonista dei concerti.

Il programma

28 maggio alle 21
Filippo Mazzoli (flauto), Giovanni Andrea Luisi (organo), Marina Mammarella (violino), Agide Bandini (contrabbasso)

25 giugno alle 21
Tiziano Berardi (violoncello), Cecilia Zanni (violoncello), Marina Mammarella (violino), Agide Bandini (contrabbasso)

8 luglio alle 21
Maurizia Barazzoni (soprano), Cesare Bandini (organo), Marina Mammarella (violino), Agide Bandini (contrabbasso)

6 agosto alle 21.30
Davide Mariano (organo)

13 agosto alle 21
Anna Rigotti (soprano), Gabriela Mendez (soprano) e Doralice Minghetti (organo)

10 settembre alle 21
Davide Candeloro (violino), Giovanni Andrea Luisi (organo), Marina Mammarella (violino), Agide Bandini (contrabbasso)

30 settembre alle 21
Roberto Gini (viola da gamba soprano/tenore/bassa), Patxi Montero (viola da gamba soprano/tenore/bassa), Marco Angilella (viola da gamba bassa)

8 ottobre alle 21
Luisa Cottifogli (voce), Enrico Guerzoni (violoncello)

15 ottobre alle 21
Edoardo Maria Scarafoni (oboe), Antonio Famiglietti (organo)

4 novembre alle 21
Aldo Caterina (trombone), Francesco Verzillo (trombone), duo tromboni “vox Oricalchi” Giovanni Andrea Luisi (organo)

Ai concerti è possibile sono su prenotazione. Per informazioni e prenotazioni telefonare o mandare messaggio WhatsApp al numero 388 8091315.

Manutenzione fiumi e argini, i geologi chiedono maggiori investimenti pubblici

Il presidente dell’ordine dell’Emilia-Romagna dopo l’alluvione: «Bisogna potenziare gli uffici preposti, conservare i boschi in montagna, dare spazio alle acque»

Allagamenti Maltempo 3 maggio«Ad ogni evento estremo o quasi estremo, per pioggia, si rompe un argine, questa volta più di uno. Non è un problema di cambiamento climatico. Non servono solo interventi strutturali. Serve anche potenziare gli uffici pubblici preposti alla gestione dei fiumi, degli argini, preposti alla loro manutenzione. Occorre un potenziamento di questi uffici».

Lo ha dichiarato Paride Antolini, presidente dell’ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna, che dopo l’alluvione di questi giorni lancia un appello, chiedendo maggior investimenti da parte del pubblico. «Ritorniamo a pianificare il territorio», continua Antolini, chiedendo di investire in particolare negli uffici pubblici competenti, che devono monitorare migliaia di chilometri di argini.

«Come si fanno opere di manutenzione per abitazioni e ponti – prosegue il presidente dell’ordine – bisogna fare opere di manutenzione anche per gli argini. Il fiume va studiato in tutto il suo corso, dalla foce alla sorgente e ogni settore del fiume richiede particolari interventi, specialmente in una situazione, quale siamo, di estrema antropizzazione del territorio e dove i margini di intervento sono ridottissimi. Quindi bisogna conservare le aree forestali in montagna e nella pianura bisogna cercare di dare spazio, per quanto possibile, alle acque dei fiumi, attraverso aree di laminazione, casse di espansione, allargamento degli alvei».

Grande Ferro R: storia di un’opera dimenticata, bistratta e violata

A Ravenna riemerge l’attenzione per la scultura dell’artista Alberto Burri. L’associazione Dis-Ordine spera nel ritorno definitivo alla dignità che merita

Riceviamo e pubblichiamo questa riflessione firmata dall’associazione culturale ravennate Dis-Ordine a proposito della monumetale scultura di Alberto Burri del Pala De André

«Ora che è stata annunciata per il prossimo autunno una grande mostra di opere dell’artista Alberto Burri per l’VIII Biennale del Mosaico Contemporaneo di Ravenna, riemerge il dolore per la lunga vicenda del Grande Ferro R del grande artista umbro. È la storia di una scultura monumentale da troppi decenni dimenticata, bistratta, violata: mai un’opera d’arte è stata così abusata nella storia dell’arte, frutto di una lenta e progressiva incomprensione che il suo autore, i finanziatori del tempo e gli ideatori dell’intero progetto del Pala De André non avrebbero mai potuto immaginare.

Come pochi sanno, Il Grande Ferro R, ideato e realizzato nel 1990, venne pensato e realizzato come site-specific per il complesso del Palazzo delle Arti e dello Sport Mauro De André, commissionato da Raul Gardini e inserito nel progetto degli architetti Francesco Moschini e Carlo Maria Sadich. Rispondeva alla tipica formulazione teorica dei “Progetti d’Opera” che prevedevano l’inserimento di opere artistiche pensate in modo contestuale all’oggetto architettonico e non casualmente sovrapposte a progetto concluso.

Durante gli annuali eventi fieristici Il Grande Ferro R ha ospitato al proprio interno i tavolini di una caffetteria, è stato inglobato o affiancato da tensostrutture, è servito per esporre cartelloni pubblicitari e per parcheggio di auto e camion in vendita, addirittura è servito da appoggio ai bidoni della raccolta differenziata dell’immondizia. Atti di sfregio? No, atti di non conoscenza, dunque atti di ignoranza, di dimenticanza, di mancata cura della memoria della città. Come se si decidesse di allestire una rivendita di giornali a Galla Placidia o un bar a San Vitale! Tutt’oggi restano pochi coloro che riconoscono il valore autonomo e il significato di questa vera e propria abside laica del Novecento.

Ci auguriamo che questo sia l’anno del suo definitivo ritorno alla dignità e al rispetto che merita, con quella sua ideale rievocazione di una carena di nave rovesciata, emblematicamente aperta verso i lidi, verso levante, ma anche rappresentazione di un processo nel tempo che si sostanzia nella metafora del rudere che, con quella sua linea spezzata, segna la tensione verso un’azione che non giunge a compiersi. Insomma, una profezia contemporanea di rara attualità che dobbiamo riscoprire in tutta la sua potenza comunicativa».

Ora Lido Adriano ha una Carta dei servizi, per abitanti e turisti

A cura del Cisim, con il coinvolgimento di associazioni e istituzioni attive sul territorio

Carta Servizi Lido AdrianoÈ stata presentata a Lido Adriano la Carta dei Servizi della località, risultato del lavoro del Tavolo di Comunità voluto dal Comune di Ravenna che, da anni, vede la partecipazione di tutti i servizi e delle associazioni operanti sul territorio.

La carta vuole essere un modo per guidare abitanti e turisti ai servizi alla persona e alle attività culturali, sociali, di orientamento e di animazione presenti sul territorio.

Alla creazione, curata dal Cisim, hanno partecipato: Casa della Salute del Mare, Pro Loco, Librazione società cooperativa, Il lato oscuro della costa (associazione di promozione sociale), l’associazione sportiva dilettantistica Lido Adriano, il centro sociale Il Desiderio, l’associazione di promozione sociale Amare Lido Adriano.

I luoghi indicati nella Carta, che ha anche una mappa che li localizza sono il Cisim, l’Informagiovani-Informadonna, la Pro loco, il campo sportivo, Amare Lido Adriano, il centro sociale “Il desiderio”, lo spazio sociale polivalente Agorà e la Casa della Salute del Mare.

In collaborazione con Casa delle Culture e Rete Riti, la “Carta dei Servizi” è stata tradotta in sei lingue (tedesco, francese, inglese, macedone, arabo e albenese), per soddisfare le diversità di linguaggio delle persone che abitano Lido Adriano, non solo tutto l’anno, ma anche durante i mesi estivi.

Il libretto (scaricabile a questo link) sarà a disposizione negli uffici della Pro loco di Lido Adriano e sarà distribuito nelle scuole della località.

 

Gli ambientalisti a Ravenna contro rigassificatori e fonti fossili: «Eravamo 2mila»

Le foto della manifestazione nazionale. «Le alluvioni sono frutto di scelte sbagliate»

Secondo gli organizzatori erano in 2mila le persone che da tutta Italia hanno preso parte nel pomeriggio di sabato 6 maggio alla manifestazione ambientalista in centro a Ravenna.

A coordinare l’evento il comitato Fuori dal Fossile, la rete No Rigass e No Gnl e quella per l’Emergenza Climatica dell’Emilia-Romagna.

Una protesta proprio a Ravenna, «una città d’arte asservita ai bisogni di un business che non vuole saperne di ascoltare la scienza – scrivono i promotori dell’iniziativa –, che non vuole placare la propria ingordigia e che ha avuto la capacità nei decenni di colonizzare ogni grado della politica, da quella locale a quella regionale e nazionale, e che ha fatto di tutto per tacitare la voce del dissenso, rimasto vivo come una fiammella che oggi ha divampato».

Territori in cammino – Liberiamoci dal fossile!” è lo slogan che ha risuonato lungo il corteo. Oltre alle tre realtà organizzatrici hanno aderito decine di sigle in ambito associativo, politico e sindacale, oltre a tanti cittadini. Il corteo non si è concluso in piazza del Popolo, come previsto, ma in piazza Kennedy, dove si sono succeduti gli interventi che hanno evidenziato «come gli eventi degli ultimi giorni – scrivono gli organizzatori -, che hanno messo in ginocchio il territorio e causato morti e danni ingenti, siano frutto di scelte che impongono nuovi rigassificatori, come quello che già è attraccato in porto a Piombino, come quello che arriverà a Cagliari e come quello che approderà a pochi chilometri dalla costa ravennate, centri di stoccaggio e gasdotti come a Sulmona per la Linea Adriatica di Snam».

Interventi che «hanno sottolineato le contraddizioni che caratterizzano la narrativa del governo regionale, impegnato a piangere sui morti per l’alluvione, a chiedere lo stato di emergenza e contemporaneamente ad aggravare la stessa emergenza per cui chiedono fondi al ministero».

In collegamento telefonico ha parlato anche il coordinamento del Polesine contro le trivelle, impegnato in contemporanea ad Adria in una manifestazione contro i nuovi progetti estrattivi.

Tra i presenti anche Marta Collot, ormai volto noto a livello nazionale di Potere al Popolo.

La voce di tante realtà si è infine unita in unico messaggio chiaro e forte: «Liberiamoci dal Fossile! Tutti i cittadini del nostro paese dovranno con più forza lottare per espellere dai propri territori il fossile e costruire le alternative – termina la nota degli organizzatori -, alle istituzioni compete di ascoltare e fare proprie le proposte dei movimenti popolari, tagliando ogni sussidio a chi inquina e compromette clima e ambiente, perché voltare le spalle all’emergenza che stiamo già vivendo sarebbe un tradimento della stessa democrazia per cui si è fatta la Resistenza».

Una barca va a fuoco a 500 metri dalla costa ravennate

Le due persone a bordo soccorse da un’altra imbarcazione. Gli uomini della Capitaneria sul posto per domare l’incendio

Un incendio ha distrutto una barca nella mattinata di oggi, sabato 6 maggio, ad alcune centinaia di metri dalla costa di Casal Borsetti, di fronte alla foce del fiume Reno.

L’allarme è arrivato alla sala operativa della capitaneria di porto di Ravenna attorno alle ore 11.15.

Le due persone a bordo della barca – lunga 9 metri – sono state soccorse da un’altra imbarcazione presente nelle vicinanze.

Giunti sul posto con la motovedetta, gli uomini della guardia costiera hanno contenuto le fiamme con la pompa antincendio. La barca si è poi arenata lungo la costa, senza che sia stata riscontrata la presenza di idrocarburi in mare.

L’incendio è stato completamente domato attorno circa tre ore dopo l’allarme.

Sono in corso le valutazioni tecniche necessarie per il recupero del mezzo ed è stata emanata una “ordinanza di sicurezza della navigazione” che dispone l’interdizione dello specchio acqueo entro 700 metri dalla barca arenata.

Chiusa e impermeabilizzata la falla del Lamone di Boncellino. Al lavoro le motopompe

Il punto della situazione a Bagnacavallo. Attive raccolte fondi

A Bagnacavallo, tra i comuni più colpiti da questa alluvione, è stata superata la fase di emergenza acuta e le autorità competenti sono al lavoro per i ripristini.

A partire dal Servizio Tecnico di Bacino della Regione Emilia-Romagna che ha chiuso e impermeabilizzato la falla larga circa 50 metri sull’argine del fiume Lamone, nei pressi di Boncellino, e ora procederà all’innalzamento del livello dell’argine e al ripristino degli altri punti danneggiati.

Alcune zone critiche restano nei pressi del Fosso Vetro tra le vie Cocchi e Aguta a Villanova: nella zona, il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale sta lavorando per permettere un più rapido scolo delle acque anche grazie a quattro gruppi motopompa della colonna mobile della Regione Lombardia.

Altri gruppi motopompa sono stati installati dalla Protezione civile dell’Emilia-Romagna (con la gestione del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale) e dal Consorzio della Bonifica Parmense al bacino di laminazione del Redino a Bagnacavallo, che nei giorni scorsi aveva raccolto moltissima acqua, mitigando decisamente la severità dell’evento.

Per quanto riguarda la viabilità sono in corso da parte del Comune e della Protezione civile i lavori di pulizia delle strade e di ripristino, mentre Hera procederà man mano alla pulizia delle fognature e alla raccolta dei rifiuti.

La grandissima solidarietà che si è attivata ha visto anche oggi il contributo di centinaia di volontari che in diversi modi hanno fornito un importante supporto.

Nel frattempo, in attesa di avere indicazioni precise, il Comune ha invitato le famiglie e le imprese colpite dall’alluvione a documentare il più possibile i danni subiti con foto, video e dove possibile relazioni tecniche. Ulteriori informazioni sui rimborsi saranno fornite non appena disponibili.

Nel comune di Bagnacavallo è in vigore l’ordinanza che impone il divieto di percorrere argini e sostare nei pressi delle opere di ripristino: è molto pericoloso e intralcia le opere di soccorso. I trasgressori, oltre a mettere a repentaglio la propria incolumità, rischiano una sanzione fino a 1.500 euro.

L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha avviato una raccolta fondi per aiutare i territori più colpiti dall’alluvione, in particolare Bagnacavallo e Conselice. Chi vuole può fare una donazione all’Iban IT66A0627013199T20990000380, scrivendo nella causale “Raccolta fondi emergenza alluvione”.

Per segnalare criticità il numero del Comune è lo 0545 280876.

600 gli sfollati in provincia. Danneggiata la linea ferroviaria tra Lugo e Russi

L’aggiornamento del Centro Coordinamento della prefettura. Ancora criticità a Faenza, Conselice, Bagnacavallo e Casola Valsenio

Allagamenti Maltempo 3 maggioÈ tuttora attivo in prefettura a Ravenna il Centro Coordinamento Soccorsi, operativo 24 ore al giorno per affrontare l’emergenza maltempo.

Al momento le criticità più significative – informano dalla prefettura – riguardano i territori dei comuni di Faenza, Conselice, Bagnacavallo e Casola Valsenio e la rete stradale del territorio collinare.

Sono circa 600 gli sfollati in provincia di Ravenna, di cui circa 500 hanno trovato ospitalità da familiari e amici, mentre i restanti sono stati accolti nelle strutture comunali appositamente individuate.

Resta molto alta la soglia di attenzione per quanto riguarda il livello idrometrico della rete dei canali consortili, i quali hanno raccolto gran parte delle acque esondate dai fiumi e la cui piena, attesa nella mattinata di oggi (sabato 6 maggio), non ha fortunatamente creato ulteriori criticità.

Continua l’opera dei vigili del fuoco, dei tecnici della Protezione Civile e dei volontari ai quali sono venuti in soccorso anche uomini e mezzi delle colonne mobili di Protezione Civile provenienti da Veneto, Lombardia e Toscana.

Per quanto riguarda le linee ferroviarie, l’unico tratto tuttora interrotto alla circolazione (fortemente danneggiato) è quello che interessa Lugo fino a Russi, linea Castel Bolognese-Ravenna. I tempi di ripristino ipotizzati da Rfi si possono ipotizzare in una settimana dal momento in cui lo stato dei luoghi ritorni alla normalità e quindi non ci siano più riverberi di acqua (inizialmente con limitazione di velocità).

Le forze dell’ordine, insieme ai militari in servizio al Poligono di “Foce Reno” di Casal Borsetti, sono impegnate nelle attività di presidio del territorio e nella vigilanza dei luoghi interessati dall’emergenza, anche per prevenire eventuali azioni di sciacallaggio e allontanare curiosi dai luoghi in cui sono in corso interventi di ripristino degli argini. Anche l’Aeronautica Militare è impegnata nelle operazioni di soccorso con un elicottero del 15° Stormo di Cervia grazie al quale verrà rifornito di paglia e foraggio un allevamento rimasto isolato dalle frane a Casola Valsenio.

Per quanto riguarda l’aspetto concernente i servizi essenziali, per l’area di Faenza E-Distribuzione ha messo a disposizione degli utenti un numero telefonico temporaneo (353 4560963) dedicato esclusivamente alla gestione delle criticità puntuali, attivo negli orari lavorativi, mentre rimane sempre disponibile H24 il numero 803500.

«L’impegno della prefettura e di tutti gli altri attori, sia statali che delle autonomie territoriali, è massimo – assicura il prefetto Castrese De Rosa -. Stiamo operando tutti insieme e in perfetta sinergia e coordinamento per garantire il ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile. Si è verificato un evento straordinario nei giorni scorsi con 140 millimetri di piogge cadute in 36 ore e 15 fiumi contemporaneamente in piena, con portata sopra la soglia massima».

Il piacere di condividere libri: i gruppi di lettura per grandi e ragazzi

Come biblioteche e librerie diventano luogo di incontro e di scambio

Gruppo Di Lettura Libreria Longo Dante
Un gruppo di lettura alla libreria Dante di Longo

Se leggere è per eccellenza un’attività solitaria, poche cose danno in realtà più soddisfazione della possibilità di parlare di un libro che si è amato o anche, perché no, detestato con qualcuno che l’abbia già letto. Non c’è quindi da stupirsi che ormai da anni siano nati e continuino a crescere i cosiddetti “Gruppi di lettura”, ovvero persone che si ritrovano, scelgono di leggere lo stesso libro per poi parlarne insieme in incontri periodici.

Ne organizzano le biblioteche, ma anche le librerie o realtà associative come la Casa delle Donne di Ravenna. Qui, per esempio, un gruppo tra le dieci e le venti donne si ritrova con una cadenza che può variare in base anche al libro scelto ma che in genere va tra le cinque o le sei settimane. Il prossimo appuntamento è per il 15 maggio per parlare di Genia la matta di Ines Cagnati (chi volesse aderire può scrivera a casadelledonneravenna@gmail. com).

Sul sito della biblioteca Classense, poi, scopriamo che i gruppi organizzati qui sono addirittura quattro, con uno dedicato alla filosofia. Tra questi c’è anche quello riservato ai giovani lettori, animato da Francesca Ferruzzi. La loro “casa” è ovviamente la sezione Holden di via Baccarini, ma è capitato che per ragioni di richiami letterari si siano incontrate anche altrove e nelle loro attività ci sono anche visite o conversazioni con ospiti legati al libro che hanno letto. Al momento il gruppo è composto da sei ragazze che frequentano le scuole superiori e che sono lettrici fortissime, ragazze capaci di formulare giudizi critici e articolati su ciò che leggono, che di certo non si fermano alla supercie delle storie. Una piccola meraviglia, insomma. Da poco il gruppo, che si chiama “Perse tra le pagine”, ha compiuto un anno e, naturalmente, si è preparato per la giornata di oggi, 6 maggio, dedicata a tutti i gruppi di lettura per ragazzi della provincia (ne avevamo parlato qui). Dalle 15.30, proprio alla Holden si succederanno uno “Speed Date letterario” per rompere il ghiaccio, lo “Scambio di copie” e il gioco a squadre “C’era una volta un libro”.

Per gli altri gruppi di lettura “adulti” l’appuntamento è invece decisamente più tradizionale: alle 18, nel teatro “Walter Chiari” di Cervia, la scrittrice Antonella Lattanzi, che ha da poco pubblicato per Einaudi il romanzo Cose che non si raccontano, dialogherà con lettrici e lettori di libri, scritture e letture. L’incontro è aperto a tutti, e non è necessaria la prenotazione.

Tra chi ha ricevuto l’invito c’è ovviamente anche il gruppo di lettura della libreria Dante di via Diaz a Ravenna, attivo dal 2017 e gestito dalle due sorelle libraie Angela e Alberta. «Siamo partite con l’idea di scoprire titoli di editori indipendenti» racconta Angela. «Per questo ogni incontro era aperto da un collegamento di un quarto d’ora con qualcuno che avesse reso possibile la pubblicazione di quel titolo, l’editore, l’editor o il traduttore. Cercavamo una formula diversa dalla tradizionale presentazione, in cui i lettori fossero i veri protagonisti». E così ogni primo lunedì del mese (salvo festività) in libreria si sono succeduti gli incontri. E con la pandemia è stato naturale spostare tutto on line. «In fondo lo facevamo già con gli ospiti. In quel periodo sono entrate in contatto con noi persone che vivono anche molto lontano da qui e che ora si collegano. Gli incontri adesso sono tutti in modalità mista». Ogni mese vengono proposti due titoli, uno da Angela e uno da Alberta, e il più votato viene letto. «Chiediamo solo l’acquisto del volume» spiega ancora Angela. «È un’attività che ci appassiona molto e che ha avvicinato tante nuove persone alla libreria». Senza contare che da tempo è nato anche un vero e proprio “salotto” del libro anche a Bologna e sempre gestito dalle Longo. Ma qual è il prolo di chi partecipa? In genere, ci dicono le statistiche, sono soprattutto donne. «Il gruppo è composto da una ventina di persone, ovviamente non sempre le stesse da quando siamo partite. Siamo felici anche perché abbiamo coinvolto tutte le età e sì, la maggioranza è femminile, ma abbiamo anche un gruppo di lettori uomini molto attivi». Più recente è invece l’esperienza dei gruppi di lettura per ragazzi, tra i partecipanti alla giornata del 6 maggio, anche se per loro, chiaramente, ogni mese è quello dei libri.

Nella Romagna Faentina le frane si mangiano 500 ettari di frutteti e campi

L’allarme di Confagricoltura: «Intervenire subito o danni irrecuperabili»

Frana Faenza AlluvioneIl dissesto idrogeologico si trascina dietro frutteti, vigneti e campi a seminativo sulle colline che cingono le vallate dei fiumi e dei torrenti esondati: Senio, Sintria, Lamone e Marzeno.  Salendo lungo le vie transitabili – nei comuni di Faenza, Castel Bolognese, Solarolo, Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme – si incontrano anche 5 frane nel tratto di un solo chilometro.

«Impossibile fare il bilancio: è senza fine. Riceviamo continue segnalazioni dalle aziende associate – sintetizza il presidente di Confagricoltura Ravenna, Andrea Bettistimiamo circa 500 ettari di impianti frutticoli, filari di vite, terreni coltivati gravemente danneggiati da frane e smottamenti nell’area collinare della Romagna Faentina». E lancia l’allarme: «Bisogna intervenire subito altrimenti si rischiano danni irrecuperabili, movimenti franosi profondi e diffusi. Molte strade, incluse quelle poderali, sono impraticabili e alcune zone inaccessibili in particolare a Casola Valsenio, Modigliana e Brisighella. In località Marzeno il ponte è impercorribile».

Dramma che merita più di una riflessione: «Secondo la normativa vigente, l’agricoltore non può neanche occuparsi direttamente della pulizia di torrenti e corsi d’acqua laddove si presentasse incuria e scarsa manutenzione: davvero un paradosso», tuona Betti.

«L’alluvione sta sfiancando il tessuto economico e sociale della provincia, le sue produzioni agricole. Chiediamo alle Istituzioni di non abbandonare le imprese, servono aiuti immediati e poi – sottolinea infine il presidente di Confagricoltura Ravenna – siamo in stato di allerta per le piogge in arrivo. Il ripristino di interi versanti franati, di piante abbattute e strutture divelte, non è economicamente sostenibile per gli agricoltori in un momento così delicato».

Gan finale a Polis con la prima nazionale “Il gioco” dello sloveno Divjak

Cala il sipario il 7 maggio sul festival teatrale internazionale di Ravenna con  quattro spettacoli e un dialogo-confronto sulle prospettive dei Balcani, fra passato e futuro

Divjak Il Gioco
Žiga Divjak, “Il gico” (foto Matej Povše)

Gran finale, domenica 7 maggio per POLIS Teatro Festival di Ravenna, diretto da Davide Sacco e Agata Tomšič / ErosAntEros, che termina il suo intenso viaggio attraverso i Balcani, a cui è stata dedicata questa sesta edizione, con un’ultima giornata di festival piena di spettacoli e incontri di approfondimento.

Klaus Martini
Klaus Martini, “PPP ti presento l’Albania”

Si inizia presto, alle ore 12 il Teatro Socjale di Piangipane ospita il racconto teatrale PPP ti presento l’Albania del giovane artista italo-albanese Klaus Martini. Da una parte c’è il Friuli di Pasolini, dall’altra c’è l’Albania di Ilir, trasparente alter ego di Martini, che ricava, dal ritrovarsi di Pasolini nella terra d’origine della madre, la spinta a ritrovarsi a sua volta. E a seguire, come da tradizione, si rimane insieme per pranzare gustando un piatto di cappelletti realizzati dai volontari del Teatro Socjale. Quest’anno è possibile acquistare (solamente online) i biglietti dello spettacolo con incluso il servizio navetta in partenza alle ore 11 di fronte al Teatro Rasi.

Nel pomeriggio (ore 15) il Museo d’Arte della città, das spazio alla seconda replica della prima assoluta di Nemico (attraversando i Balcani) del collettivo francese ZONE -poéme- (in coproduzione con Polis), performance pensata appositamente per gli spazi del MAR e sviluppata dopo una lunga residenza degli artisti nei Balcani, per riflettere sul concetto di nemico oggi in quei territori e conoscere meglio le guerre che attraversano il nostro presente.

Alle 16 (Teatro Rasi è previsto un importante momento di approfondimento e riflessione sui temi trattati dal festival con la tavola rotonda Conflitti, migrazioni e prospettive di integrazione: Balcani ed Europa tra passato e futuro, a cura del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna e del Centro Europe Direct della Romagna, con i professori Stefano Bianchini e Marco Zoppi, con gli artisti Simon Capelle e Žiga Divjak, coordinati dalla professoressa Annalisa Furia.

Alle 18 (Teatro Rasi, ridotto) replica de Il minatore di Husino di Branko Šimić. Un’installazione in cui il minatore simbolo della rivolta dei lavoratori di Husino degli anni ‘20, è reincarnato in una statua di specchi, un’opera di mosaico contemporaneo, che richiama la cultura disco, per riflettere sulla transizione al post-capitalismo e guardare con occhi diversi al futuro.

Chiude la giornata e l’intero festival, alle ore 19.30 (Artificerie Almagià), lo spettacolo, in prima nazionale, Il gioco di Žiga Divjak, nuova promessa del teatro documentario sloveno. Un lavoro di forte coinvolgimento sulla rotta migratoria balcanica: persone che hanno camminato attraverso metà del mondo per fuggire da guerre, persecuzioni, violenze e povertà, chiamano l’ultimo pezzo della loro strada, il pezzo che li porta dalla Bosnia alla destinazione sicura in Europa, il gioco.

 

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi