Una pista ciclabile fino al Cmp E poi nient’altro al parco Baronio

Via ai lavori per il percorso principale. Ma per arredi, panchine, giochi, bar e servizi bisognerà aspettare. Mancano i soldi

Parco Baronio«Ma quando sarà pronto questo parco?». Se lo chiedono tanti ravennati che ci passano davanti. Lungo via fiume Abbandonato e poi in via Pertini, fino alla caserma dei carabinieri. E non lo sanno ancora, ma la risposta a oggi probabilmente sarebbe: «Mai». Già, perché in un momento di crisi economica, in cui per la prima volta il Comune – a causa della legge di stabilità del Governo Renzi – sarà costretto a operare forti tagli in molti settori, parlare di un paio di milioni di euro per completare un parco suona quasi come una barzelletta. Anche se si tratta di quello che dovrà diventare il più grande dell’intera città di Ravenna (17 ettari, contro i 12 del parco Teodorico, tanto per intenderci), quello che è stato già da anni ribattezzato Parco Baronio.
Ma facciamo un passo indietro.

Già previsto dal piano regolatore del 1983, il parco era tra i cento progetti che il sindaco Fabrizio Matteucci ha presentato in occasione dell’ultima campagna elettorale del 2011 (in cui si era impegnato a realizzarlo «nella prima parte della legislatura»). I primi lavori sono partiti l’estate del 2013 e quello stralcio è terminato l’anno scorso dopo aver spostato e riorganizzato gli orti presenti nell’area, aver realizzato il laghetto e le dune e aver piantato i circa 4mila esemplari di alberi e piante che dovranno costituire il bosco esterno dell’area verde. Un investimento di quasi 800mila euro del tutto finanziati da Hera come compensazione ambientale a fronte dell’espansione – già prevista – della discarica sulla Romea, il cui progetto definitivo è stato depositato in provincia proprio in queste settimane, tra l’altro.

Progetto parco baronioA questo primo intervento seguirà a breve un secondo stralcio di lavori da alcune centinaia di migliaia di euro (complessivamente si supererà di poco il milione) per realizzare il principale percorso ciclopedonale del parco. I lavori sono già stati assegnati e potrebbero iniziare entro il mese di aprile: si tratta della realizzazione del cosiddetto anello centrale (in rosso nella piantina del progetto qui illustrata, lungo circa 800 metri) e dei suoi collegamenti alla rotonda Olanda (quella tra via Fiume Abbandonato e via Pertini) e poi fino al Cmp (il Centro di Medicina e Prevenzione di via Fiume Abbandonato). Un percorso con tanto di illuminazione che verrà realizzato con un materiale colorato (rossastro) e che sarà quindi l’unica attrazione (laghetto – a cui non si potrà però accedere – a parte) del parco. Niente panchine, niente sentieri attrezzati, niente giochi per bambini, niente servizi, nient’altro, in attesa di tempi migliori.

Per completare il parco sarebbero infatti necessari altri due milioni di euro che secondo il progetto originale servirebbero anche per un cavalcavia ciclopedonale di collegamento al giardino Carlo Urbani (quello di via della Lirica) e un  suggestivo ponticello sul lago.
«Almeno in questo modo entro la fine dell’anno la gente potrà entrare, visitare e attraversare il parco – è la replica dell’assessore all’Ambiente del Comune Guido Guerrieri alle nostre perplessità – ma è evidente che per il futuro non si possono fare previsioni non essendoci al momento risorse. Al massimo si può sperare di arrivare a mettere a bando la realizzazione di un punto servizi-bar…».
Ma a pensarci sarà, eventualmente, il prossimo sindaco.

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