Blitz della capitaneria di porto in un distributore in provincia di Ravenna
È stato così sviluppato un serrato programma di controlli e ispezioni mirate, sia in mare che in porto e nell’entroterra, volto a prevenire e reprimere gli illeciti sulla pesca e sulla commercializzazione del pescato. In particolare, l’operazione ha focalizzato l’attenzione sulla commercializzazione all’ingrosso ed al dettaglio del prodotto ittico con particolare riguardo al comparto dei grossisti, della grande distribuzione e dei ristoranti etnici.
Dal centro controllo pesca di Ravenna, sono stati programmati controlli da Goro a Cattolica lungo l’intera fascia costiera regionale oltre che nell’entroterra: “221 le verifiche eseguite – si legge in una nota della Capitaneria – per 290 controlli tra punti di sbarco, centri di distribuzione all’ingrosso, vettori di trasporto su strada e ristorazione, mediamente sono stati 20 i militari impiegati giornalmente nell’attività di controllo, 10 le autovetture d’istituto anche civetta e 5 le motovedette in mare”.
I risultati, messi in evidenza dalla Capitaneria: “72 le sanzioni amministrative elevate, per un ammontare di circa 110.000 euro, 1 tonnellata e 3 quintali di specie ittiche varie sottoposte a sequestro, nonché quasi due chilometri di reti abusive recuperate a mare e sequestrate, poiché non adeguatamente segnalate e soggette pertanto a confisca ai fini della distruzione, inoltre un ristorante asiatico è stato segnalato all’autorità sanitaria locale per irregolarità nel piano di autocontrollo alimentare”.
Particolarmente significative sono state alcune attività svolte durante l’intero periodo dell’operazione, tra cui, in provincia di Ravenna, un sequestro di oltre 3 quintali di prodotto ittico scaduto rinvenuto presso un distributore all’ingrosso.