Il ponte è crollato a maggio con l’alluvione, la ricostruzione ha tempi troppo lunghi per le urgenze delle attività agricole e degli allevamenti e così anche con l’intervento di Coldiretti è stata trovata una soluzione a 300 metri a valle del crollo
La progettazione e realizzazione di un nuovo ponte avrebbe richiesto tempi incompatibili con le esigenze dei residenti e delle attività economiche, tra le quali allevamenti che necessitavano di scorte per il bestiame e aziende agricole e agrituristiche con terreni coltivati da continuare a condurre, verrà creato un guado circa 300 metri a valle del crollo. La proposta, illustrata agli enti preposti, in primis alla Regione che ha competenza sul fiume, è stata accolta in tempi rapidi ed ora, dopo alcune settimane di lavoro, il nuovo passaggio è ormai completato.
La situazione di grave difficoltà in cui versavano i cittadini residenti e le attività della zona nella quale operano cantine vitivinicole, aziende agricole, agriturismi e allevamenti, erano state segnalate da Coldiretti attraverso il dirigente di zona Mattia Baldassarri e divenute poi rapidamente oggetto di specifici incontri tecnici con amministrazione comunale e prefettura.
«Stiamo riuscendo a dare una prima importante risposta a tutta la zona e a chi ci vive e lavora con l’obiettivo, ovviamente, di giungere poi non appena possibile alla ricostruzione del ponte – commenta il Direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini –. Ringraziamo per la collaborazione prefettura, Regione, Comune e tutti coloro che si sono adoperati e tuttora si stanno adoperando lavorando notte e giorno al fine di ricreare condizioni di normalità che consentano di tutelare la preziosa presenza dell’uomo e l’economia in un territorio già fragile e oggi ancor più a rischio spopolamento per via delle conseguenze dei terribili eventi meteoclimatici di maggio».