X
    Categoria: economia

Polo chimico: Versalis promette investimenti ma le cifre non ci sono ancora

L’ad dell’azienda: «Usciamo da una dura crisi, nel 2012 perdevamo quasi 500 milioni ma Ravenna è il nostro cuore nevralgico di interscambio, non lo abbandoniamo»

Polo Chimico in una veduta aerea da fotoaeree.com

Lo scorso anno era vicina ad essere ceduta. Quest’anno si parla di nuovi investimenti e ricerche. Il cambio di prospettiva dopo un «annetto complicato» (copyright del sindaco Michele De Pascale) è evidente per Versalis, il braccio chimico di Eni. Le prospettive di crescita ci sono ma di cifre ancora non è dato sapere: la situazione è totalmente diversa rispetto al settore dell’upstream, dove invece i numeri sono piuttosto ben definiti. Per la chimica se ne riparlerà tra qualche mese: «Sapevamo – dice De Pascale – che archiviata l’ipotesi di dismissione, Eni non era ancora nelle condizioni di dire quanto investirà su Ravenna». Di certo è diverso l’ordine di grandezza dei numeri in ballo, rispetto alle estrazioni: di là miliardi, qui centinaia di milioni.

La strategia, dunque: al momento i sette impianti di Ravenna producono butadiene, gomme e lattici di vario tipo e per i più svariati usi. Versalis, spiega l’ad Daniele Ferrari, mira alla diversificazione del prodotto e a portare a Ravenna, «cuore nevralgico e di interscambio del sistema», nuove frontiere di ricerca, come il riciclo degli pneumatici che avviene a freddo, abbattendo la temperatura e disintegrandoli per poi riutilizzare la gomma. Ci saranno adeguamenti e nuove linee produttive, a seconda delle richieste del mercato. Tre le azioni promesse: «Rinnovare, diversificare e produrre» perché «se non stiamo al passo con i tempi siamo fuori dai giochi». Di finire così, la chimica italiana l’ha rischiato negli anni scorsi: Versalis perdeva nel 2012 495 milioni di euro, poi si è deciso di creare nuove economie e «ricalcolare tutto». Due anni dopo il bilancio è tornato in attivo. Miracolo? No, garantisce Ferrari, «merito della ristrutturazione aziendale».

A Ravenna, città fondamentale per gli elastomeri, tra il 2011 e il 2016 sono stati portati avanti investimenti per 126 milioni di euro. Paolo Baldrati, direttore dello stabilimento ravennate, sottolinea che a fronte di 710 dipendenti e 280 contrattasti (cioè i lavoratori di aziende esterne che entrano a vario titolo nel polo chimico) negli ultimi anni gli infortuni si sono ridotti al lumicino. Addirittura zero nel 2014. Per dare un’idea: nel 1958, un anno dopo la prima balla di gomma uscita dagli impianti ravennati, erano 254. Baldrati ricorda anche l’impegno per ridurre al minimo l’impatto e per portare la cultura tecnica nelle scuole: il primo corso all’Itis fu proprio quello di chimica. Serviva a formare gli operai. Oggi Versalis ha «850 clienti che acquistano i 160 prodotti che realizziamo».

La mancata cessione del polo chimico da parte di Eni è – ad oggi – la migliore garanzia che si continuerà ad investire su Ravenna. De Pascale dà appuntamento a dicembre per avere dati più concreti sul futuro: «Faremo un altro incontro con i vertici aziendali per vedere a che punto siamo con quanto ci siamo detti fino ad ora».