I dati provinciali: dopo venti giorni dall’apertura del canale, nel Ravennate presentate oltre ottomila domande. C’è tempo fino al 24 agosto
In Emilia-Romagna sono stati quasi 93mila i soggetti che hanno presentato domanda: 49.300 sono contribuenti persone fisiche, mentre 43.586 persone non fisiche. La maggior parte delle istanze presentate fanno capo alla provincia di Bologna con 20.147 richieste e un contributo erogato pari a 50 milioni di euro. Seguono poi le province di Modena, con 15.941 domande e 40 milioni di euro, Rimini e Reggio Emilia, rispettivamente con 10.131 e 10.082 istanze presentate e contributi erogati pari a 23 milioni di euro per provincia, Forlì-Cesena (8.614 e 18,5 milioni), Parma (7.671 e 19 milioni), Ferrara (7.435 e 14,5 milioni) e Piacenza (5.883 e 12,5 milioni).
Il contributo è senza alcun obbligo di restituzione. La domanda, infatti, può essere presentata fino al 24 agosto. Per predisporre etrasmettere l’istanza, si può usare un software e il canale telematico Entratel/Fisconline o una specifica procedura web nell’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi. Il contribuente può anche avvalersi degli intermediari che ha già delegato al suo Cassetto fiscale o al servizio di Consultazione delle fatture elettroniche.
In particolare il contributo spetta ai titolari di partita Iva, esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo, comprese le imprese esercenti attività agricola o commerciale, anche se svolte in forma di impresa cooperativa, con fatturato nell’ultimo periodo d’imposta inferiore a 5 milioni di euro e a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai 2/3 dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. L’ammontare del contributo è pari al 20 percento del calo del fatturato di aprile se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono inferiori o pari a 400mila euro; al 15 percento, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano i 400mila euro ma non un milione di euro; al 10 percento, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano 5 milioni di euro. Il contributo è comunque riconosciuto per un importo non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.