Firmato l’accordo che prolunga la concessione. Nel progetto di valorizzazione il recupero degli immobili industriali
La salina ha rischiato la chiusura totale negli anni ‘90 ma nel corso del nuovo secolo è tornata a nuova vita attraverso lo sviluppo di un piano di valorizzazione dell’area che è andato in progressione fino alla realtà odierna che vede una rete di servizi che oltre al mantenimento e alla valorizzazione dell’area, offre un ventaglio di proposte ed esperienze turistiche.
Stazione sud del Parco del delta del Po, zona di ripopolamento animale, grazie al lavoro della società Parco della Salina di Cervia, l’area umida è diventata un polo naturalistico attrezzato di grande pregio, visitato ogni anno da migliaia di persone. E ora il suo sviluppo è destinato a crescere ulteriormente.
«Un luogo magico – ha commentato il sindaco Massimo Medri – che riflette la nostra identità e che vogliamo innalzare a territorio di eccellenza non solo in ambito naturalistico ma anche dal punto di vista storico, culturale, ricreativo, turistico, enogastronomico. La concessione a lungo termine ci permetterà di investire in interventi importanti e in progetti strategici di ampio respiro e prospettive. Ora grazie alla proroga, attesa da tempo da tutta la città, potremo fare un salto di qualità puntando a far diventare il comparto Saline la “Camargue italiana” grazie anche al recupero degli immobili caratteristici e alla loro rigenerazione in luoghi di accoglienza, di studio di memoria».
«La firma della concessione – ha commentato l’assessore al Turismo della Regione, il cervese Andrea Corsini – permetterà alle nostre Saline di vivere una nuova vita, di recuperare le strutture industriali storiche ormai ferme da anni e che rischiavano di essere irrecuperabili . Da oggi parte un nuovo capitolo per Cervia, un capitolo dove le Saline assumeranno un ruolo ancora più importante anche per il settore turistico e per aumentare l’attrattività del territorio, cosa molto importante nella fase di ripartenza posto pandemia».