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    Categoria: politica

A Faenza ballottaggio Pd-Lega, con l’incognita dell’astensione

Alla sinistra non piace Malpezzi ma è contro il Carroccio. Padovani sostenuto da Salvini, Zaia e Maroni. I grillini non parteggiano.

Conto alla rovescia per lo storico ballottaggio di domenica 14 giugno a Faenza, dove si sfideranno il favorito Giovanni Malpezzi, sindaco uscente del Pd appoggiato da liste civiche che ha raccolto al primo turno il 45 percento dei voti, contro Gabriele Padovani della Lega sostenuto da Carroccio e una lista civica a suo nome che è arrivato al 20 percento. Se per il Pd in questi giorni è arrivata a dar man forza alla campagna elettorale la presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, nonché vice di Matteo Renzi del Pd nazionale, Deborah Serracchiani non ha potuto contare sulla presenza di Matteo Renzi che non ha partecipato alle campagne elettorali per alcun ballottaggio.

A sostenere lo sfidante Padovani si sono mossi invece i due pezzi da novanta della Lega: il segretario Matteo Salvini e il presidente del Veneto Luca Zaia – appena uscito trionfatore (contro la piddina Alessandra Moretti) alle regionali – che hanno tirato la volata per il ballottaggio al loro candidato, giovedì scorso, assieme al parlamentare Gianluca Pini. Padovani ha anche ricevuto il sostegno esplicito di Roberto Maroni, ex segretario e ora governatore della Lombardia in questi giorni al centro delle cronache nazionali per aver invitato i Comuni del Nord a rifiutare l’arrivo di altri profughi, minacciando di penalizzare chi non rispetterà l’indicazione.

Tra coloro che hanno preso posizione anche “L’Altra Faenza“, la lista di sinistra che ha ribadito l’alterità a Malpezzi ma ha comunque messo come prioritaria la sconfitta di Padovani della Lega Nord. I grillini hanno invece ribadito che non faranno apparentamento e danno libertà di scelta ai propri elettori. Ma a decidere saranno soprattutto, si sa, coloro che a votare proprio non andranno. Dopo il record di astensioni per un’elezione amministrativa di due domeniche fa, quando non si arrivò nemmeno al 60 percento, si teme che la percentuale possa, come fisiologico, abbassarsi ulteriormente in una domenica peraltro di metà giugno, a vacanze scolastiche avviate da tempo. Anche a questo forse si deve il comunicato stampa unitario di Cgil, Cisl e Uil che invitano i faentini ad andare alle urne, qualsiasi cosa intendano votare.