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    Categoria: politica

I civatiani che restano nel Pd: «Crediamo si possa riformarlo»

Parla Andrea Baravelli che ha deciso di non lasciare il partito: «Il candidato sindaco? Una persona di spessore per il cambiamento»

«Continuiamo a condividere gran parte delle battaglie di Pippo Civati e auguriamo ogni bene agli amici di “Possibile”, ma crediamo che il partito sia ancora riformabile dall’interno. Per questo, facendo nostra la decisione presa dalla quasi totalità degli eletti e degli amministratori vicini a quella che fu la mozione congressuale civatiana, non usciamo dal Pd». Mentre nasce il primo comitato in provincia dei civatiani, Colibrì, c’è chi invece, soprattutto nell’area ravennate, sceglie di restare nel Pd. Andrea Baravelli, docente universitario, è tra i volti più noti dei cosiddetti civatiani a Ravenna ed è infatti ora impegnato, assieme ad Ignazio Belfiore e Massimiliano Venturi, nella costruzione sul territorio di ReteDem, una realtà appunto all’interno del Pd che si colloca a sinistra, ma una sinistra riformista che ha poco a che spartire con quella di Cuperlo. Rispetto alla situazione delle amministrative locali, Baravelli è in particolare critico verso il percorso di partecipazione Immagina Ravenna: «Credo che una classe dirigente degna di questo nome dovrebbe assumersi la responsabilità di fare una propria proposta, elaborando politiche che gli elettori saranno poi chiamati a giudicare; magari avvalendosi delle tante capacità esistenti sui territori, dotate di specifiche competenze e realizzabili idee». Sul dibattito aperto circa la scelta del candidato a sindaco chiedono un nome che rappresenti una «discontinuità» rispetto alla precedente gestione del potere, con l’avvertenza che tale discontinuità non equivale a scegliere, per dare l’impressione del cambiamento, il «giovane, carino, bravo a comunicare che piace alla gente»; un profilo magari allettante in ottica elettoralistica, ma poi «tutto da verificare rispetto al tema cruciale della reale autonomia e solidità del primo cittadino». Per questo «daremo tutto il nostro contributo all’affermazione di persone preparate e credibili, con una reale sensibilità nei confronti dei temi che per noi sono cruciali: cultura, istruzione, tutela dei diritti individuali e preservazione del territorio». Anima critica del partito, spesso sofferenti, i civatiani di ReteDem stanno lavorando appunto in vista delle amministrative dentro al partito e non escludono di correre con un loro candidato alle primarie qualora il nome o i nomi individuati non corrispondessero al profilo da loro delineato.