Parla il musicista Alessandro Taddei che risiede a Maiorca con l’attuale famiglia: «Le scuole sono considerate essenziali»
«Non so se sia stato giusto o sbagliato – ci conferma al telefono dalle Baleari – ma qui le scuole fino ai 16 anni sono state considerate un servizio essenziale e d adopo l’estate non hanno più chiuso, sono rimaste aperte anche quando tutto il resto era in lockdown. I bambini sono contenti e possono continuare a vivere la loro routine, anche se con mascherina sempre e una coperta sulle gambe, visto che fanno lezione con le finestre aperte. Tenere i bambini in Dad come in Italia credo onestamente sia una cattiveria, almeno per la fascia d’età delle elementari».
Allo stesso modo continuano le attività sportive, così come i corsi musicali (il figlio di Taddei suona tromba con un insegnante privato a casa propria). «Qui alle Baleari è stato comunque chiuso tutto il resto forse con maggior rigore anche rispetto all’Italia –continua Taddei – e l’isola è a terra, con la speranza però che da giugno possa ripartire tutto, anche perchè grazie al fatto stesso di essere un’isola ci sono controlli molto serrati sugli ingressi, con attività di screening molto rigorose».
Taddei racconta poi il “sentimento” con cui gli spagnoli stanno vivendo la pandemia. «La realtà è che qui c’è molto meno allarmismo, in particolare sulla stampa. Non si parla solo di Covid e di contagi tutti i giorni come in Italia».