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Il virus vola tra la popolazione e l’Ausl blocca le visite ai pazienti in ospedale

Non basta il green pass rafforzato: incontri di 30 minuti massimi solo per persone con disabilità, minorenni o donne incinta

Le visite a familiari e amici ricoverati in ospedale sono sospese salvo rare eccezioni. È la decisione dell’Ausl Romagna per ridurre il rischio di diffusione del virus Sars-Cov-2 nelle  strutture ospedaliere.

Possono accedere solo accompagnatori/visitatori/caregiver di:

  • pazienti in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità (ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge n. 104/1992);
  • minorenni;
  • persone con disabilità fisica, psichica o cognitiva non certificata che ne richiedono il supporto con progetto assistenziale valutato dal direttore/coordinatore;
  • donne in stato di gravidanza secondo le modalità previste.

I visitatori delle categorie sopra ricordate possono accedere con green pass base; le visite sono ammesse per una durata di norma non superiore a 30 minuti consecutivi al massimo due volte al giorno, prevedendo la presenza di un solo familiare alla volta all’interno delle stanze di degenza; occorre indicare alla famiglia di selezionare massimo 1-2 familiari, preferibilmente muniti di green pass rafforzato per le visite al proprio degente; qualora sussistano condizioni di particolare rischio di contagio quali, ad esempio, necessità di visite prolungate oltre i 30 minuti o difficoltà del paziente a mantenere i dispositivi di protezione, al visitatore, seppur in possesso di green pass rafforzato,  sarà effettuato un tampone da parte del personale di reparto con validità di 48 ore.