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Il sindaco di Riolo Terme è andato a prendere in auto due famiglie di profughi

Nicolardi ha percorso 2.500 chilometri in due giorni per portare in salvo i parenti di una concittadina ucraina

Alfonso Nicolardi

Il sindaco di Riolo Terme, Alfonso Nicolardi, ha guidato fino all’Ungheria per consegnare aiuti ai profughi e portare in salvo due famiglie ucraine fuggite dalla guerra.

Il viaggio del Primo cittadino è raccontato sul Carlino in edicola oggi, 13 marzo. Nicolardi è partito mercoledì pomeriggio da Riolo ed è rientrato giovedì, guidando una monovolume.

Tutto è partito da una richiesta di aiuto da parte di una cittadina di Riolo, originaria dell’Ucraina, preoccupata per i suoi parenti, fuggiti dalla guerra per trovare rifugio in un piccolo villaggio dell’Ungheria, Barabàs. Dove sono stati raggiunti dal sindaco dopo 15 ore di viaggio, intrapreso insieme al presidente della Coop Trasporti, Mauro Zanotti, e alla stessa cittadina ucraina da cui è partita la segnalazione.

La delegazione riolese ha portato in Ungheria anche alcuni scatoloni con gli aiuti raccolti dalla comunità della chiesa greco-ortodossa di Faenza, consegnati direttamente a rifugiati commossi.

Giovedì verso le 21 il ritorno a Riolo con due nuclei familiari, divisi tra l’auto di Nicolardi e una vecchia Lada sulla quale ha viaggiato una coppia che è arrivata in Romagna dopo aver macinato quasi 3.000 chilometri di continuo.

Durante la due giorni di viaggio (circa 2.500 chilometri complessivi) l’auto di Nicolardi è stata anche centrata da un sasso che ne ha incrinato il parabrezza, «per evitare di mandarlo in frantumi del tutto abbiamo contenuto la rottura con del nastro adesivo», ha raccontato il sindaco al Carlino, aggiungendo: «Non vorrei che tutto questo passasse come un gesto eroico; lo abbiamo fatto volentieri di fronte alla disperazione di una nostra concittadina».