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    Categoria: società

«Noi, ravennati nati nel 2002, sognando la Darsena e locali più originali»

Un ragazzo, una ragazza e il loro rapporto con la città

Per celebrare i 20 anni del nostro settimanale Ravenna&Dintorni abbiamo voluto ascoltare la voce anche di due ventenni, nati a Ravenna nel 2002 proprio come il nostro giornale.

Un ragazzo, Alessandro Spadoni (foto), e una ragazza, che preferisce restare anonima, e che chiameremo Federica, entrambi studenti universitari (lui a Bologna, lei a Ferrara).

Abbiamo posto loro le stesse domande, per scoprire qualche curiosità sui ventenni di oggi e il loro rapporto con Ravenna.

Cosa ti piace di più di Ravenna?
Alessandro:
«La sua storia, l’importanza che ha avuto nella storia e la fama che ha. E poi la vicinanza con il mare…».
Federica: «Penso che Ravenna sia bellissima e sono felice di viverci. Una vera e propria città d’arte famosa per i suoi mosaici, monumenti e non solo: uno dei miei preferiti è la Basilica di San Vitale. Altre zone che preferisco sono la Darsena, molto affollata dai giovani, e la riviera».

Cosa non ti piace di Ravenna?
A.:
«Non mi piace il fatto che sia piccola e che non sappia valorizzare alcune zone che sarebbero invece molto belle. Come la Darsena o il quartiere dietro lo stadio Benelli».
F.: «Penso che si debba investire di più sulle zone verdi, come i parchi pubblici, rendendoli più sicuri e favorendo così una maggiore frequenza. Inoltre, penso che soprattutto in centro manchi originalità per quanto riguarda locali e bar: offrono tutti, o quasi, le stesse cose, cadendo così nella monotonia. Altra zona da migliorare sarebbe quella della stazione: essendo malfamata e spesso affollata da studenti, bisognerebbe fare più controlli per renderla più sicura».

Leggi le notizie locali? Sui giornali di carta o sul web?
A.:
«Sì, seguo le notizie locali. Sui giornali di carta solo al bar: li compravo prima della pandemia ma ora ho smesso e mi informo soprattutto on line».
F.: «Certo, cerco sempre di restare aggiornata su quello che succede nella mia città. Principalmente su Internet, ormai per noi giovani è inevitabile usare lo smartphone per cercare le notizie. Personalmente non ho mai acquistato giornali cartacei; ricordo però che quando ero più piccola accompagnavo ogni mattina mio nonno a comprarli».

Conosci Ravenna&Dintorni?
A.:
«Sì, lo seguo, ma solo on line. E anche tra i miei amici è abbastanza conosciuto».
F.: «Si, devo dire che mi capita spesso di leggere articoli di R&D».

«C’è qualcosa che ti ha reso orgoglioso/a di essere ravennate?»
A.:
«La prima cosa che mi viene in mente è l’impresa della Micoperi, società ravennate, nel recupero della Costa Concordia».
F.: «In generale, la sua storia e la sua cultura».

«Ci sono personaggi ravennati che hai particolarmente apprezzato?»
A.:
«Voglio citare il mio professore di arte delle medie, che mi ha avviato anche nel mio percorso di studi, Giuliano Babini, esperto mosaicista, noto anche per aver realizzato il monumento sepolcrale a Nureyev, a Parigi».
F.: «Più che personaggi, essendo una ragazza sportiva, apprezzo particolarmente l’organizzazione della maratona di Ravenna, che nasce con l’esigenza di aggregare persone di ogni età che hanno la passione in questo caso per la corsa».

«Cosa fai nel tempo libero?»
A.:
«Esco con gli amici, vado al cinema, gioco a tennis, giro in motorino, vado per ristoranti e bar».
F.: «Mi piace allenarmi, ascoltare musica, stare con famiglia e amici. Frequento i bar, ma anche il cinema, i ristoranti, i negozi di abbigliamento e le librerie».

«Cosa manca a Ravenna per un/a ventenne?»
A.:
«Rispondo ancora citando la Darsena, un posto che sarebbe ideale per i ventenni, se valorizzato. Così come altre zone degradate e tenute poco in considerazione dall’Amministrazione».
F.: «L’innovazione, soprattutto nei locali, per dare possibilità di scelta e introdurre novità».

«Come ti sposti in città?»
A.:
«Mi sposto per scelta in bici e motorino, con l’auto solo per andare fuori Ravenna. Il trasporto pubblico è ottimo invece per andare al mare».
F.: «In città mi sposto principalmente a piedi, ma quando non è possibile anche con gli autobus».