Vista la situazione di emergenza, le forze dell’ordine e i volontari non hanno partecipato alla 579esima edizione
Simbolo dell’evento è la tradizionale sfida dell’anello, che viene lanciato in mare e pescato da alcuni giovani cervesi.
A differenza delle edizioni passate, quest’anno l’anello è stato però lasciato in mare, proprio come quando Pietro Barbo, conosciuto come papa Paolo II, nel 1445 lanciò l’anello pastorale in mare per placare le acque. Oggi l’auspicio è di una protezione alla città per un veloce ritorno alla normalità.
Durante la cerimonia monsignor Lorenzo Ghizzoni ha benedetto le acque e coloro che vi si muovono, alla presenza del sindaco di Cervia Massimo Medri e del parroco don Pierre Cabantous.
«Il rito vuole essere naturalmente di buon auspicio per il futuro – ha dichiarato il sindaco di Cervia Massimo Medri – e di ringraziamento per l’impegno profuso da parte di tutti per il supporto alla popolazione e per riavviare le attività economiche, con un augurio a tutti di una buona stagione».
Il prossimo anno lo Sposalizio del Mare tornerà in forma integrale con tutti gli eventi collaterali, con la gara dei pescatori dell’anello e con la presenza della città ospite che sarà Cortina d’Ampezzo, città partner del 2023 che per ovvie ragioni quest’anno non ha partecipato alla cerimonia.