Brucia un magazzino di 21mila mq in via Deruta, in fiamme olio, plastica e ceramica

Il Comune: «Limitare gli spostamenti, uscire solo se necessario». A bruciare è il magazzino Lotras. Origine potrebbe essere dolosa

Incendio Faenza

Un magazzino della Lotras, azienda di logistica che si trova in via Deruta a Faenza, è avvolto da un imponente incendio che sta bruciando tutto l’edificio. L’allarme è stato lanciato all’una di notte e i vigili del fuoco sono impegnati in una lunga operazione di spegnimento. Le fiamme sono visibili da chilometri e un odore acre si è sparso nella zona. Tanto che il Comune raccomanda di chiudere le finestre e «uscire solo se necessario». Nella prima mattinata era stata anche sospesa la circolazione ferroviaria, poi ripristinata «L’acre fumo nero – scrive il sindaco Giovanni Malpezzi in una nota su Facebook – sprigionato dal rogo fa pensare stiano bruciando componenti e accessori auto in plastica stoccate nel magazzino». Precauzioni anche a Ravenna:  «Nell’eventualità che nelle prossime ore il vento possa trasportare i fumi vero il ravennate si raccomanda di limitare attività all’aperto e di chiudere le finestre delle abitazioni», scrive il Comune.

L’aggiornamento del sindaco Malpezzi: «Tempi di spegnimento lunghi»

Ci sono «tonnellate di materiale in fiamme», anche olio alimentare, ceramiche e plastica, nel magazzino di logistica che brucia dall’una della notte scorsa a Faenza, in provincia di Ravenna. In fiamme «un capannone di 21mila metri quadri in cui sono stoccate merci di ogni tipo, dal vestiario a componenti d’auto». Lo dice all’Ansa  il sindaco faentino che segue le operazioni sul posto: «Si prospettano tempi di spegnimento molto lunghi».

Per spegnere il maxi incendio i vigili del fuoco stanno pensando a un’onda d’urto d’acqua, aggiunge il sindaco. Una soluzione, spiega, dettata dall’impossibilità di entrare nel capannone per via del collasso della struttura, tetto e pareti, e del materiale in fiamme stoccato all’interno. «Da fuori – dice Malpezzi – l’efficacia di spegnimento è limitata” e dunque si sta valutando di “buttare dentro contemporaneamente grandi quantità di acqua e materiale schiumogeno“. Per questo «stiamo facendo affluire sul posto autocisterne dall’aeroporto di Forlì e da altre zone della Romagna, per avere in dotazione in pochi minuti tutta l’acqua che ci serve».

Il sindaco rinnova l’invito ai cittadini, per precauzione, a circolare il meno possibile e soprattutto a non stazionare a meno di 500 metri dal rogo. Diversi i curiosi che sono stati già fatti allontanare. Il maxi-incendio si è sprigionato per cause ancora al vaglio intorno all’una di notte nel magazzino della logistica ‘Lotras’ di via Deruta a Faenza, in provincia di Ravenna.

Le fiamme, accompagnate da vari scoppi, hanno sprigionato alte colonne di fumo visibili anche a diversi chilometri di distanza. Sul posto sette squadre di vigili del Fuoco da Faenza, Ravenna, Forlì e Bologna oltre ai tecnici Arpae. Intervenuti carabinieri e polizia che hanno chiuso la strada per agevolare le operazioni.

Il rapporto Arpae

Arpae intanto manda un primo punto della situazione: «Sono state effettuate misure attorno allo stabilimento con fiale Draeger per rilevare specificatamente acido cloridrico e ammoniaca: non è stata rilevata la presenza di queste sostanze nell’aria. È stato posizionato e avviato un campionatore alto volume nei pressi dello stabilimento per la ricerca di diossine/furani, idrocarburi policiclici aromatici e metalli: i risultati saranno disponibili lunedì 12 agosto»

Per la verifica di possibili effetti del rogo sulla qualità dell’aria si fa inoltre riferimento ai dati forniti dalla centraline della rete regionale, in particolare della stazione situata a Faenza “Parco Bertozzi” e al mezzo mobile posizionato a Bagnacavallo. «Nella mattinata di venerdì 9 la centralina di “Parco Bertozzi” non ha evidenziato per gli NOx (indicatori di combustione) valori anomali rispetto ai giorni precedenti»

Il mezzo mobile situato a Bagnacavallo «ha fornito dati massimi di NOx, CO e benzene superiori ai giorni precedenti, ma comunque entro i limiti di legge. I risultati sono compatibili con la direzione dei venti all’atto dell’incendio. Le ricadute dei fumi (l’azienda si trova a nord della città) al momento sono prevalentemente verso la città di Faenza e verso l’Appennino. È prevista calma di vento nelle ore notturne e questo potrebbe comportare una maggiore percezione del fumo. Tali condizioni meteorologiche dovrebbero rimanere stabili per tutto il fine settimana»

Arpae sta collaborando con tutti gli enti coinvolti (tra cui Comune e Consorzio di bonifica) per intercettare gli inquinanti e le acque in uscita dall’area dell’incendio e per evitare la contaminazione delle acque superficiali.

Il deputato Di Maio: «Forse origine dolosa, vicini ad azienda e dipendenti»

L’incendio potrebbe essere di origine dolosa. Lo scrive sulla sua pagina Fb Marco Di Maio, deputato romagnolo del Pd: «Un abbraccio alla famiglia De Girolamo, la cui azienda, la Lotras, è stata colpita da un devastante incendio (probabilmente di natura dolosa) nel proprio stabilimento ubicato presso lo scalo merci di Faenza. Lotras in questi anni ha investito tanto sulla Romagna, ha creato lavoro di qualità, ha rilanciato il trasporto merci già ferro a Villa Selva (Forlì/Forlimpopoli) e a Faenza. Non merita tutto questo come non lo meritano i dipendenti, le maestranze e tutti i lavoratori dell’indotto. Come ho già detto telefonicamente ad Armando De Girolamo, saremo al suo fianco in ogni modo per aiutarlo a rialzarsi assieme a tutti i suoi collaboratori. Sono convinto che tutte le istituzioni locali non faranno mancare il proprio apporto. Compresi gli inquirenti che dovranno al più presto chiarire dinamica e responsabilità di questo gesto. Raccomando a tutti di seguire scrupolosamente le indicazioni che arrivano dalle autorità pubbliche per ridurre al minimo l’impatto della nube di fumo sprigionata dalle fiamme. Chi ha causato tutto ciò è un criminale assoluto».

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