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    Categoria: cronaca

Dal 13 maggio tornano ordinanze e maxi multe per i divieti di sosta negli stradelli

Anche quest’anno in vigore la regolamentazione per l’accesso alla zona retrostante gli stabilimenti balneari. Sanzioni fino a 206 euro

Tornano per il sesto anno le ordinanze che regolano la sosta e l’accesso di auto e moto agli stradelli retrodunali di Marina di Ravenna e Punta Marina. Per chi trasgredisce la multa è salata: 206 euro. I provvedimenti – ricorda in una nota l’amministrazione – sono stati presi per tutelare le caratteristiche ambientali delle zone interessate e l’incolumità delle persone, salvaguardando il passaggio dei pedoni e dei mezzi di servizio e di soccorso.

Da sabato 13 maggio a sabato 28 ottobre saranno in vigore le consuete ordinanze che regolamentano la sosta e l’accesso dei mezzi motorizzati agli stradelli retrodunali (demanio marittimo) di Marina di Ravenna e Punta Marina Terme.

Nello specifico, a Marina di Ravenna l’ordinanza riguarda il tratto fra lo stradello in prossimità del bagno Waimea e fino al bagno ai Tamerici; a Punta Marina Terme il tratto fra lo stradello in prossimità del bagno Ruvido e fino al bagno Miramare e dal bagno Miramare al Chaplyn.

Prevedono che nelle zone citate la sosta e l’accesso dei mezzi motorizzati siano consentiti solo ed esclusivamente nelle specifiche aree, retrostanti gli stabilimenti balneari, autorizzate ai titolari delle concessioni demaniali marittime come ampliamenti stagionali destinati alla sosta dei mezzi motorizzati, che dovranno essere opportunamente segnalate e delimitate a cura dei concessionari al fine di una loro precisa individuazione, prevedendo almeno una postazione per gli utenti diversamente abili.

Inoltre l’accesso dei mezzi motorizzati alle aree del demanio marittimo è consentito attraverso gli stradelli retrodunali adiacenti gli stabilimenti balneari esclusivamente per raggiungere le suddette aree di sosta e per consentire il percorso che da queste conduce alla prima uscita dal demanio marittimo.

La multa è molto salata perché la violazione si configura come occupazione abusive di spazio demaniale marittimo con veicoli ed è regolata da un articolo del Codice della Navigazione (il 1161) che prevede appunto un’ammenda di 206 euro.