Cinque coltellate a uno sconosciuto perché aveva rifiutato di ospitarli: tre arresti

Il 21 gennaio l’aggressione ai danni di un 57enne in strada. Due uomini e una donna fermati: forse cercavano una base per compiere furti. Uno dei tre fa i complimenti ai carabinieri perché in Germania non erano riusciti a fermarlo

RAVENNA 02/09/2017. CARABINIERE AGGREDITO DA PACHISTANO IN VIALE PALLAVICINISi è preso cinque coltellate nella pancia rischiando la vita per non aver risposto alla richiesta di ospitalità arrivata da tre sconosciuti che lo avevano avvicinato il giorno prima. Così sarebbero andate le cose, secondo quanto reso noto dai carabinieri, il 21 gennaio scorso a Punta Marina davanti al bar Arcobaleno in viale dei Navigatori. Dopo due mesi sono stati arrestati i presunti aggressori: due uomini e una donna tra 33 e 41 anni, albanesi come il 57enne ferito (oggi fuori pericolo).

I futili motivi all’origine del gesto e l’assenza di legami tra le parti hanno reso particolarmente complesse le indagini concluse con un arresto a Napoli il 27 marzo e due arresti a Fano il 29 marzo, eseguendo i fermi per indiziato di delitto emessi dalla procura di Ravenna (pm Angela Scorza). Secondo gli inquirenti, visti i precedenti dei due uomini e le parziali ammissioni di uno di loro, i tre vivevano di furti e non è escluso che la ricerca di una sistemazione fosse finalizzata ad avere una base per compiere razzie sul territorio.

Il lavoro del nucleo investigativo e del nucleo operativo dell’Arma è cominciato ascoltando le testimonianze dei presenti al bar dove è avvenuto l’incontro già il giorno prima dell’accoltellamento e il giorno stesso. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza del locale non erano abbastanza nitide per individuare i volti ma sufficienti per la dinamica: il 57enne si è allontanato, è tornato indietro e ha discusso con gli altri tre in strada poi la donna gli ha trattenuto le braccia e gli altri due insieme hano menato i fendenti. Le indagini tecniche sui telefoni agganciati alle celle che coprono l’area dell’episodio hanno fornito elementi utili per individuare i primi sospettati avviando la sorveglianza. I carabinieri si sono così resi conto dei frequenti spostamenti sul territorio italiano ma anche all’estero e per questo è stato emesso il fermo.

Il 27 marzo a Napoli in manette il 41enne Lupen Allciu. L’altro uomo invece, il 38enne Emilian Bici, è stato individuato a Fano (nonostante un divieto di ingresso in Italia per ancora sei mesi). Mentre i carabinieri erano sulle sue tracce hanno agganciato anche la donna che fino a quel momento non erano riusciti a identificare: la 33enne Ermelinda Spahiu è quindi stata arrestata il 29 marzo. E poche ore dopo nella stessa località è stato trovato Bici a bordo di un’auto rubata da poco: il tentativo di fuga ha portato all’arresto in flagranza per resistenza a pubblico ufficiale oltre alla notifica del decreto di fermo. I tre sono stati riconosciuti anche dalla vittima e ora sono in carcere.

La donna è incensurata, gli uomini hanno precedenti soprattutto per furti. Al momento dell’arresto a Napoli, il 41enne si sarebbe complimentato con i militari perché in Germania avrebbe compiuto numerosi furti ma non era mai stato preso. E a dimostrazione della dimestichezza con le lame si sarebbe anche stupito di questa indagine per cinque coltellate visto che in passato in altre circostanze slegate lui stesso ne aveva prese sette e nessuno si sarebbe preoccupato.

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