Vasta operazione dei carabinieri anche in Campania e in Friuli, 23 i provvedimenti cautelari
Nella notte tra mercoledì e giovesì si sono svolte perquisizioni locali e personali nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Napoli e Udine, con l’impiego di 100 militari.
Tutto è nato dalle indagini su una rapina di inizio 2017 a Sant’Agata sul Santerno, con le forze dell’ordine che hanno scoperto una sorta di associazione a delinquere che tramite l’apertura di conti correnti ad hoc incassava e riciclava assegni contraffatti (sfruttando come “cambiatori” persone in difficoltà economica che incassavano il 15 percento).
Tre le persone chiave finite in carcere, uno a Napoli – che teneva i rapporti con l’organizzazione napoletana che forniva gli assegni rubati, i cui capi risultano al momento ancora ignoti – uno a Ravenna (il referente di Lugo che si interfacciava con Napoli) e una donna a Forlì (che di fatto sostituiva in caso di assenza il “collega” lughese). Creando nuovi beneficiari fittizi per ogni assegno e tramite i cosiddetti “scambiatori”, la truffa secondo i carabinieri permetteva di incassare cifre importanti (grazie a tante piccole somme che non venivano contestate dalle banche in quanto considerate troppo basse), con un giro d’affare di circa 50mila euro a settimana solo nel Lughese.
I carabinieri hanno sequestrato circa 270mila euro in assegni.