A Lido Adriano 40 posti in un albergo per chi non può isolarsi in quarantena a casa

Le sistemazioni sulla costa ravennate rientrano tra le mille raccolte dalla Regione per affrontare i due fronti più delicati: contagi domiciliari e nelle residenze per anziani

Bedroom Door Entrance 271639(1)La Regione Emilia-Romagna si attiva per fare in modo che ci sia disponibilità di sistemazioni straordinarie dei pazienti Covid per contenere i contagi domestici e nelle residenze per anziani, i due fronti più caldi nella lotta al coronavirus. L’assessorato alle Politiche per la salute mette nero su bianco i provvedimenti da adottare per consentire l’isolamento di persone che non hanno un domicilio adeguato o che vivono in strutture dove tale isolamento non può essere garantito in totale sicurezza. Sono oltre mille i posti disponibili da Piacenza a Rimini (di cui 40 in una struttura alberghiera a Lido Adriano) per offrire a queste persone una collocazione alternativa in cui trascorrere la quarantena o il periodo necessario alla completa guarigione, con doppio tampone negativo. Si tratta soprattutto di alberghi, ma anche posti disponibili in strutture private e case protette dedicate esclusivamente a pazienti covid-positivi, ospedali di comunità.

Dall’analisi dei dati regionali da inizio epidemia è emerso che, per quanto riguarda le persone positive a Covid-19 che abitano con conviventi in quarantena a domicilio, i contagi rappresentano in media l’11,4 percento di quelli totali. Una percentuale che si alza al 18 considerando invece i dati dal primo aprile ad oggi; dato che dimostra come, nonostante una riduzione del numero dei contagi, la componente relativa a questa tipologia risulti sempre più rilevante. Nel caso delle strutture residenziali sociosanitarie, la componente di contagi rilevata rappresenta il 7 percento  di quelli avvenuti dall’inizio dell’epidemia. Anche in questo caso, nel periodo compreso fra il primo di aprile e oggi l’incidenza sul totale è aumentata, raggiungendo il 15.

Altro fronte sul quale la Regione è al lavoro da settimane è la ricerca di soluzioni al problema della carenza di personale nelle Cra: oltre ad aver sbloccato i corsi di formazione professionale per operatore sociosanitario e permesso di svolgere online l’esame finale, una circolare del 20 marzo aveva stabilito alcune specifiche disposizioni di sicurezza per i centri residenziali per anziani e disabili. Tra queste, la possibilità, per sopperire alla grave mancanza di personale, di inviare alle Aziende  Servizi alla Persona (Asp) parte delle nuove assunzioni fatte dalla Sanità regionale e alcune deroghe alle qualifiche professionali necessarie per ampliare la platea dei lavoratori all’interno delle strutture di ricovero per anziani e disabili.

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