L’ordine professionale dell’Emilia-Romagna sottolinea come sia indispensabie il ritorno in aula ma mette in fila alcuni consigli
«Coniugare il diritto allo studio con la sicurezza di tutte le componenti personali della scuola non è cosa facile – spiegano gli psicologi –. Si rende necessario, così come previsto dal Protocollo di Sicurezza e dalle ultime Linee Guida Ministeriali, un supporto psicologico mirato alla scuola di ogni ordine e grado, per fronteggiare situazioni di smarrimento, di stress, di ansia dovuta ad eccessiva responsabilità, timore di contagio e situazione di isolamento vissuta. La pandemia, ancora presente, mette a dura prova tutto il sistema scuola creando prevedibilmente un disagio psicologico diffuso nelle sue varie componenti: docenti, genitori, alunni e alunne, personale ata, ecc. È quindi fondamentale tutelare la salute psicologica di tutti con azioni di prevenzione, fornendo alla scuola interventi specifici per attivare risorse adattive e di resilienza».
«Il “digital divide”, nel periodo del lockdown – continua la lettera aperta dell’Ordine – ha accentuato purtroppo le disuguaglianze e aggravato il fenomeno delle povertà educative, con gravi ripercussioni anche psicologiche per tutti i minori che vivono in situazioni di svantaggio sociale ed economico e in particolare per chi vive una condizione di disabilità o con bisogni educativi speciali».
«La presenza della scuola in remoto ha generato, in molte situazioni, una profonda frattura negli equilibri quotidiani con possibili ripercussioni negative sullo stato di salute psicofisico: alterazione ciclo sonno-veglia, sregolatezza alimentare, apatia, demotivazione, paura, chiusura, ansia e intolleranza, ecc».
«L’insegnamento – si legge ancora – è un processo educativo e formativo complesso, la cui componente relazionale in presenza è indispensabile ed è fondamentale che sia caratterizzata da vicinanza fisica, espressioni accoglienti e rassicuranti, ascolto attivo, gesti incoraggianti. Facilitare il racconto soggettivo dell’esperienza della perdita e della ritrovata dimensione sociale scolastica, può favorire la ri-significazione tanto delle situazioni vissute nei mesi di sospensione, quanto del ritorno a una normalità, ci auguriamo duratura, che si presenta necessariamente differente da prima. La narrazione rende possibile la rielaborazione emozionale, cognitiva e affettiva. Una narrazione di sé guidata, in modo appropriato all’età e nel rispetto di tutte le diverse individualità, può responsabilizzare al mantenimento di condotte adeguate di protezione propria e altrui della salute. In particolare, in questo momento Covid, diventa fondamentale per la costruzione di proprie conoscenze utili ad orientarsi nei comportamenti e nelle relazioni interpersonali».