Comunicato congiunto delle tre centrali cooperative dopo l’allarme del sindacato partendo dal dato della maggioranza dei nuovi contagi in case per anziani «in strutture rivolte al profitto»
L’atteggiamento adottato dalla Funzione Pubblica della Cgil, secondo i rappresentanti delle coop, è contrario allo spirito di collaborazione che dovrebbe animare soprattutto in questo periodo le diverse parti.
«Sin dall’inizio dell’emergenza – si legge nella replica – le cooperative sociali sono state impegnate nel difficoltoso approvvigionamento di Dpi da fornire al personale che operava nei servizi e che hanno sempre garantito nella piena osservanza dei protocolli sanitari, nonostante le difficoltà di reperimento, con costi aggiuntivi considerevoli e che ancora oggi sono in attesa di rimborso. Minare la credibilità di tutto un sistema e delle persone che vi lavorano generalizzando false accuse di carenze e pratiche scorrette è ingiusto e pericoloso».
L’auspicio delle centrali è di avere, anche da parte di Cgil, «un contributo alla collaborazione, che privilegi il dialogo e il confronto e chiediamo altrettanto impegno di tutti i sindacati nel sollecitare gli Enti pubblici circa l’utilizzo di tutti gli strumenti che il Governo e la Regione Emilia Romagna hanno messo a disposizione, riconoscendo al movimento cooperativo un ruolo fondamentale nella gestione dei servizi di welfare a partire dal ristoro tempestivo delle cooperative per i maggiori costi sostenuti per i DPI, al riconoscimento degli aumenti contrattuali e dei costi straordinari di gestione, ai posti lasciati vuoti che generano perdite costanti, a gare d’appalto con basi d’asta congrue e che non premino i ribassi sui prezzi ma la qualità. Tutto nella prospettiva di un sistema di servizi che promuova il lavoro, le condizioni salariali, la sicurezza e la qualità dei servizi».