In provincia 744 infortuni Covid sul lavoro. A dicembre casi in aumento

Cisl preoccupata per la crescita di fine anno: «Ora ci sono procedure e protezioni, vanno usati senza abbassare la guardia». Registrate tre morti

Coronavirus MediciIn provincia di Ravenna nel 2020 sono stati 744 gli infortuni da coronavirus sul lavoro con tre morti, cioè persone che hanno contratto la malattia Covid in servizio (in totale sono state diagnosticate più di 16mila positività con oltre settecento decessi). I dati pubblicati da Inail, e resi noti dalla Cisl, dicono però che in dicembre c’è stato un aumento del 67 percento dei casi rispetto al mese precedente, il dato peggiore in regione. «Diversamente da marzo dello scorso anno – afferma il segretario generale della Cisl Romagna, Francesco Marinelli –, ora abbiamo protocolli e dispositivi di sicurezza: eppure l’andamento degli infortuni da novembre è ripreso a salire in maniera preoccupante. È fondamentale che le aziende e i lavoratori non abbassino la guardia».

Da gennaio a dicembre in Romagna sono stati 2.368 gli infortuni sul lavoro dovuti al Covid e 5 le vittime (943 a Rimini e 681 a Forlì-Cesena). Il 39 percento degli infortuni ha colpito lavoratori con una età compresa tra 35 e 49 anni e sono le donne le più colpite, il 73 percento sul totale. «Questo è spiegabile – sottolinea il segretario – dal fatto che la maggioranza degli infortuni si registra nel settore sanità e assistenza sociale, dove in maggioranza è impiegato personale femminile».

La professione più colpita (46% del totale) è, secondo la definizione dell’Inail, quella dei “tecnici della salute”, di cui l’84% degli infortuni sono ricondotti a infermieri. «Questo è certamente dovuto alla maggiore esposizione al virus nelle strutture sanitarie, – sottolinea il segretario Marinelli – come dimostrano il numero elevato di accessi registrato ai pronti soccorsi degli ultimi mesi e i casi di contagio avuti all’interno delle medicine».

Rispetto al resto del Paese l’Emilia Romagna ha registrato un numero maggiore di infortuni nel mese di marzo, mentre è inferiore alla media italiana nella seconda ondata di ottobre-novembre. La nostra regione è 4° in Italia sia per numero di infortuni Covid, sia per infortuni mortali. Il 68% degli infortuni si registra nel settore sanità e assistenza sociale, il 16% nella pubblica amministrazione e il 6,3% nei lavoratori precari della ricerca e tecnici impiegati in sanità.

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