Cisl preoccupata per la crescita di fine anno: «Ora ci sono procedure e protezioni, vanno usati senza abbassare la guardia». Registrate tre morti
Da gennaio a dicembre in Romagna sono stati 2.368 gli infortuni sul lavoro dovuti al Covid e 5 le vittime (943 a Rimini e 681 a Forlì-Cesena). Il 39 percento degli infortuni ha colpito lavoratori con una età compresa tra 35 e 49 anni e sono le donne le più colpite, il 73 percento sul totale. «Questo è spiegabile – sottolinea il segretario – dal fatto che la maggioranza degli infortuni si registra nel settore sanità e assistenza sociale, dove in maggioranza è impiegato personale femminile».
La professione più colpita (46% del totale) è, secondo la definizione dell’Inail, quella dei “tecnici della salute”, di cui l’84% degli infortuni sono ricondotti a infermieri. «Questo è certamente dovuto alla maggiore esposizione al virus nelle strutture sanitarie, – sottolinea il segretario Marinelli – come dimostrano il numero elevato di accessi registrato ai pronti soccorsi degli ultimi mesi e i casi di contagio avuti all’interno delle medicine».
Rispetto al resto del Paese l’Emilia Romagna ha registrato un numero maggiore di infortuni nel mese di marzo, mentre è inferiore alla media italiana nella seconda ondata di ottobre-novembre. La nostra regione è 4° in Italia sia per numero di infortuni Covid, sia per infortuni mortali. Il 68% degli infortuni si registra nel settore sanità e assistenza sociale, il 16% nella pubblica amministrazione e il 6,3% nei lavoratori precari della ricerca e tecnici impiegati in sanità.