Tornano a crescere le imprese in provincia: nuove aperture a livelli pre Covid

Tra luglio e settembre sono nate 349 aziende, in media con il triennio 2017-2019. Edilizia trainante

Man Wearing Blue Hard Hat Using Hammer 544966Crescono in provincia di Ravenna le iscrizioni trainate dall’aumento della fiducia delle imprese. Il terzo trimestre del 2021 – fa sapere l’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio – segna un’accelerazione delle aperture di nuove attività che tornano ai valori prepandemia.

Nel complesso, le aperture di nuove imprese tra luglio e settembre hanno toccato le 349 unità, un valore di poco inferiore alla media del triennio 2017-2019 (353), prima dell’irrompere dell’emergenza sanitaria globale, e più alto di 32 unità rispetto al dato del terzo trimestre 2019, quando le iscrizioni furono 317. Ciò ha consentito di registrare, a fine settembre, un saldo positivo di 43 imprese in più rispetto a fine giugno (+0,11%), portando lo stock delle imprese ad un valore pari a 38.340 unità.

Sul buon andamento del saldo, si riflette anche la frenata delle chiusure: 306 quelle complessivamente registrate fra luglio e settembre dall’Ente di Viale Farini, tra i dati più bassi degli ultimi anni (-3,2% rispetto alle cancellazioni verificatesi nel terzo trimestre del 2019).

La realtà – ha evidenziato Giorgio Guberti, commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna – è che le imprese operano in uno scenario in profonda trasformazione, del tutto inedito. La possibile recrudescenza della pandemia deve farci ricordare quanto il cammino verso una crescita solida e di lungo periodo sia ancora piena di insidie e sfide da vincere e, per certi versi, ancora in gran parte da iniziare a giocare veramente. Serve capacità di visione nazionale e territoriale per far fronte a scenari così epocali, complessi e sfidanti. La priorità è rimanere competitivi e attrattivi per i capitali nazionali ed esteri, a cui garantire la giusta remuneratività. Solo così – ha concluso Guberti – potremo continuare a produrre ricchezza e lavoro».

Le dinamiche settoriali. Crescono l’edilizia (+55), il cui trend risente positivamente della performance del comparto artigiano (+41 unità). Come riflesso della ripartenza di tante attività, in aumento anche il complesso dei servizi alle imprese (+67), di cui +25 unità per le attività immobiliari, +20 per quelli professionali e scientifiche, +17 per il noleggio, agenzie-viaggio e servizi di supporto e +5 aziende nel campo dell’informazione e comunicazione. Segno più anche per il credito (+3 unità).

Grazie alla stagione estiva, alla ripresa del turismo ed alla voglia di mettersi alle spalle gli angoscianti giorni del lockdown, a spiccare per dinamismo nel trimestre anche le attività di alloggio e ristorazione (+20). Per i servizi alle persone, che crescono complessivamente di 10 unità, in positivo sanità (+6), le altre attività di servizio (+5) e istruzione (+1).

In termini assoluti, saldi negativi si registrano nel commercio (-19 unità), coinvolgendo sia l’ingrosso (-8) che il dettaglio (-11), nel trasporto e magazzinaggio (-10) in agricoltura (-9), nelle attività artistiche e di intrattenimento (-2) e nell’industria (-1 unità). Stabile la manifattura.

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