In distribuzione ai poliziotti telecamere indossabili sulla divisa, Sap soddisfatto

La segreteria provinciale di Ravenna del Sindacato autonomo aveva partecipato alla campagna “Verità e giustizia” lanciata nel 2014 per sensibilizzare sull’importanza della trasparenza negli interventi degli agenti

«A operatori dei reparti mobili della polizia sono state consegnate le prime 800 telecamere indossabili sulla divisa». È la soddisfazione espressa dalla segreteria provinciale di Ravenna del Sindacato autonomo di polizia (Sap) per un risultato a livello nazionale a cui ha contribuito l’attività di promozione portata avanti da più sedi tra cui anche quella ravennate.

Del progetto si iniziò a parlare addirittura nove anni fa con la campagna “Verità e giustizia”. L’idea era quella di dotare gli operatori nelle situazioni più complesse di una spy pen, una normale penna per scrivere di dimensioni tradizionali ma dotata di una memoria interna capace di immagazzinare fino a circa cinque ore di filmati audio e video. Un oggetto che fino a qualche anno fa poteva stare solo nel taschino dello smoking di James Bond e oggi invece, grazie all’evoluzione tecnologica che ha facilitato l’accessibilità, potrà stare anche nel taschino delle divise per fornire un supporto tecnico in caso di eventuali contestazioni a seguito di qualunque attività di servizio. Il suo funzionamento è piuttosto semplice: premendo il tasto in cima si avvia e si arresta l’audiovideoregistrazione di ciò che avviene davanti al poliziotto.

«A Ravenna – scrive il Sap in una nota – l’iniziativa avviata nel 2014 fu fermamente osteggiata dall’amministrazione della polizia di Stato, ma sia la società civile che l’amministrazione comunale retta dal compianto sindaco Fabrizio Matteucci, plaudendo all’iniziativa, offrirono un forte sostegno: alla presenza del primo cittadino e di altri autorevoli ospiti tra i quali l’onorevole Alberto Pagani, il progetto della spy pen fu presentato alla cittadinanza». A breve partì una sperimentazione nazionale in quattro città poi tutto si bloccò. A distanza di anni si arriva alla distribuzione delle telecamere.

«Auspichiamo – scrive ancora il Sap – la dotazione di bodycam a tutti gli agenti affinché, a garanzia loro e di ogni cittadino, si possano registrare tutti gli interventi di polizia e che si giunga all’installazione di telecamere sulle auto di servizio e all’interno di tutti quegli uffici dove si possono trovare persone sottoposte a misure restrittive. Con un solo obiettivo: tutti gli interventi della polizia di Stato devono essere trasparenti».

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