La Cassazione annulla senza rinvio la condanna per l’imprenditore che venne arrestato durante il lockdown del 2020 in un’inchiesta per una gara da 16 milioni di euro. Il nome era noto alle cronache locali ravennati per un’altra vicenda che si sta dibattendo in aula per un presunto traffico di influenze illecite
La notizia dell’arresto di Ieffi nel 2020 interessò anche le cronache locali ravennati perché l’imprenditore era stato rinviato a giudizio per traffico di influenze illecite per aver chiesto 50mila euro a un’azienda romana per farle avere una concessione demaniale a Cervia attraverso la millantata capacità di corruzione di funzionari del Comune che erano all’oscuro di tutto. I fatti cervesi risalgono al 2018. All’udienza dello scorso 15 ottobre sono stati sentiti alcuni testi già citati ed è stata disposta l’escussione d’ufficio di un ulteriore teste. Prossima udienza il 23 marzo.
Per quanto riguarda invece la vicenda delle mascherine, l’avvocato Carlo Bonzano esprime «ampia soddisfazione personale e professionale per avere la Suprema Corte integralmente accolto i motivi di ricorso proposti e avendo peraltro assunto solo da ultimo la difesa di Ieffi proprio nel giudizio di legittimità». La procura in primo grado aveva chiesto 5 anni di carcere.