Il bilancio dei primi dieci mesi di attività della capitaneria: 1.800 irregolarità rilevate, sazioni per 250mila euro. Al momento due bloccate nel Candiano: una è stata coinvolta nel naufragio di un peschereccio
Nei primi dieci mesi del 2022 al porto di Ravenna sono state 29 le navi straniere che hanno dovuto scontare un fermo amministrativo per gravi carenze strutturali e di equipaggiamenti potenzialmente pericolosi per la sicurezza della navigazione e la sicurezza ambientale, oltre a rilevanti mancanze relative alla preparazione degli equipaggi o alla loro condizione di vita a bordo. Lo rende noto la capitaneria.
Nel corso delle attività, che hanno riguardato anche ispezioni ed analisi sui combustibili utilizzati a bordo ai fini della tutela dell’inquinamento atmosferico, sono inoltre state già elevate sanzioni amministrative ed imposte spese di detenzione per un totale di oltre 250mila euro alle compagnie di navigazione.
Ad oggi, nel porto di Ravenna, sono ancora sottoposte a fermo due navi, una di bandiera Danimarca, coinvolta nel sinistro che ha determinato l’affondamento del peschereccio Lugarain lo scorso 19 ottobre, ed una di bandiera Panama.
Di pari passo stanno procedendo anche le attività del medesimo nucleo ispettivo sulle navi italiane, sia per quanto riguarda la certificazione di sicurezza che per quanto concerne le visite sulla preparazione degli equipaggi. Negli ultimi 8 mesi le ispezioni a bordo sono state più di 80, di cui 8 effettuate in territorio estero. Anche nel corso di queste attività sono state in alcuni casi rilevate irregolarità che hanno condotto il personale ad elevare sanzioni amministrative.