Ancisi (Lpr): «Via Baiona è una pattumiera di fango vicino al mausoleo di Teodorico»

Il consigliere comunale di opposizione chiede al Comune di intervenire per ripristinare la strada sporcata dai camion che portano alle casse di colmata i materiali dragati dal fondo del Candiano

Un lotto di terreno agricolo di 260mila mq a lato di una strada urbana di grande traffico nella prima periferia di Ravenna è diventato un deposito dei fanghi dragati dai fondali del porto, trasportati dai camion, e ora via Baiona è una pattumiera scivolosa. È la segnalazione di Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione con Lista per Ravenna.

Il decano dell’opposizione rilancia una segnalazione ricevuta da cittadini: «Negli ultimi mesi la nostra zona che va dal ponte dello scolo Fagiolo alla rotonda Belgio è stata nel periodo secco invasa da polveri sottili provenienti dalle casse di colmata di fronte al Piccolo Hotel, poi dal fango sulle strade portato dai camion che escono dallo stesso cantiere. La strada è sempre ricoperta da fango che la rende pericolosa e i pozzetti sono intasati. Anche i ragazzi che ogni mattina prendono l’autobus alla fermata vengono costantemente sporcati dalle auto di passaggio. Passano nel pomeriggio con una spazzatrice, lavano le gomme, ma è insufficiente».

Già il 30 novembre Lpr aveva sollecitato un intervento dell’amministrazione comunale: «Il tratto di via Baiona a poche centinaia di metri dal Mausoleo e dal Parco Teodorico era continuamente sporco e coperto di terriccio. I mezzi che rovesciano i fanghi del porto in una decina di casse di colmata scavate sugli ex campi di grano, tra il distributore Ego e via Fosso Fagiolo, lasciavano sul suolo una fitta scia, che aveva perfino inscurito il colore della carreggiata. Avevamo avvertito che, con la riapertura del ponte sullo scolo Fagiolo dopo i lavori di assestamento, avvenuta poi sabato 3 dicembre, il traffico stradale – notoriamente intenso, in gran parte formato da automezzi pesanti, essendo passaggio obbligato verso le entrate est del cimitero, il distretto chimico, le numerose industrie successive e i lidi nord – avrebbe subito un pressante rischio di incidenti a causa dell’effetto pattinamento.
è successo così».

Ancisi ricorda che ci sono due aree logistiche di 40omila e 243mila metri quadrati interne alla zona portuale, sul lato destro del canale Candiano, destinate a casse di colmata da una decina di anni almeno, ma non ancora impegnate: «Sarebbero sufficienti per realizzare il progetto di “Hub portuale”, l’unico finora approvato dal Governo per scavare i fondali dagli attuali 10 metri scarsi a 12,50, estraendone i fanghi».

A fronte di questo scenario, il consigliere comunale ricorda che una norma di legge impone di affrontare e reprimere con urgenza questo dissesto: «L’articolo 15 del Codice della Strada vieta infatti di “spargere fango o detriti” sulle strade ai “veicoli provenienti da accessi e diramazioni”, prevedendo l’obbligo di ripristino dei luoghi “sporcati” nello stato in cui si trovavano prima. Invito perciò formalmente il sindaco ad attivare i propri uffici competenti. Si consideri quest’atto come diffida a procedere onde evitare che si instaurino i presupposti dell’omissione di atti d’ufficio».

Per evitarne il ripetersi della situazione, Ancisi chiede di verificare se possa essere utile un’ordinanza del dirigente del servizio Mobilità e Viabilità che imponga al direttore dei lavori le direttive necessarie, sottoponibili a verifica, affinché i mezzi in arrivo e soprattutto in uscita dal cantiere non lascino più detriti di qualunque genere lungo il loro percorso stradale.

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