Un agricoltore alluvionato fa ricorso contro il Comune e chiede 460mila euro

Un imprenditore ritiene che una barriera alzata dai tecnici comunali abbia impedito all’acqua di defluire e prolungato la presenza dell’acqua sui campi

Alluvione

Foto di repertorio

Un imprenditore agricolo di Faenza ha presentato un ricorso al Tar di Bologna contro il Comune e chiede un risarcimento di 460mila euro per danni subiti dalla seconda alluvione di maggio ai suoi campi in via Cimatti, dopo la curva per Santa Lucia e a pochi passi dall’argine del Marzeno. La notizia è riportata dal Corriere Romagna in edicola oggi, 28 gennaio, con un articolo firmato da Michele Donati.

Secondo il quotidiano locale, l’argomento del ricorso sarebbe un’ordinanza del sindaco del 16 maggio scorso. I tecnici comunali avevano realizzato una barriera alta un paio di metri su una porzione privata di terreno a ridosso dell’argine dopo le criticità della prima alluvione. L’ordinanza vietava la distruzione del manufatto e l’accesso ai campi ma l’opera si rivelò poi inutile ma a causa di quella barriera l’acqua fuoriuscita dal fiume stazionò nei suoi terreni, prolungando i tempi del deflusso e di fatto condannando a morte le piante.

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