La polizia postale fa lezione al liceo: consigli utili contro i rischi online

Incontro in aula magna al Nervi-Severini tra gli alunni e i poliziotti della sezione dedicata al contrasto dei reati digitali. Cos’è il cyberbullismo? Cosa comporta la condivisione di foto? Come difendersi con la app YouPol?

IMG 20240320 WA0005Oltre a offrire immense potenzialità comunicative, la rete internet va esplorata con consapevolezza, prudenza e atteggiamento critico, per gli innumerevoli rischi cui espone, non ultimi la perdita della libertà e il danno alla reputazione. È il messaggio che la polizia postale ha cercato di trasmettere a un gruppo di studenti del liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna in occasione di un incontro che si è svolto il 20 marzo.

In aula magna erano presenti gli alunni di diverse classi terze e altri erano collegati da remoto. Accanto alle spiegazioni orali, la proiezione di video ha dato una dimensione della realtà molto vicina agli studenti, identificando perfettamente i connotati di una generazione digitale ancora non pienamente consapevole sul web.

L’incontro con gli ispettori Michela Izzo e Antonio Scodalupi è stato organizzato dalla professoressa Elena Bonaldo, referente scolastica per il bullismo e il cyberbullismo, nel più ampio percorso di educazione alla legalità che la scuola persegue e riconosce come primaria frontiera formativa per le giovani generazioni.

Truffe informatiche, violazione della privacy, caricamento di contenuti inappropriati, adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri, pedopornografia digitale, cyberbullismo e molestie sessuali, rappresentano una parte dei reati che più frequentemente alimentano la rete.

In particolare l’emergenza dilagante del cyberbullismo ha reso necessario l’intervento del legislatore con la legge 71 del 2017 che ha provveduto, con disposizioni a tutela dei minori, alla prevenzione e al contrasto del fenomeno come la possibilità di richiedere al gestore del sito o al titolare del social network, l’immediato oscuramento, il blocco o la rimozione dei contenuti illeciti pubblicati online.

L’ispettore Codalupi ha illustrato i comportamenti più rappresentativi del cyber-bullo, con la precisazione della necessità di una reiterazione dell’azione lesiva, perché si possa identificare il reato come tale. Tra gli atti illeciti più diffusi che comportano la violazione del codice penale, si sono evidenziati la diffamazione online e gli atti persecutori seguiti anche dal ricatto. Si aggiungono le minacce, la sostituzione di persona, la molestia e altri reati, che le slide proiettate hanno evidenziato con grande chiarezza.

Attenzione alle autorizzazioni che spesso concediamo alle app sui telefonini perché pongono le immagini in esse contenute ad alto rischio di diffusione con particolare attenzione alla pericolosità dell’invio di messaggi e contenuti dall’esplicita connotazione sessuale.

L’ispettore ha sottolineato quanto sia necessario denunciare tempestivamente i fatti ad adulti, genitori o insegnanti e nei casi più gravi alle forze dell’ordine, tutelando la propria persona. Inoltre, è possibile servirsi della App YouPol che permette di trasmettere in tempo reale messaggi, immagini, testo, audio e video agli operatori della polizia, anche in forma anonima.

Tra i preziosi consigli dati, vanno ricordati la conservazione di tutto ciò che può essere utile alle forze di polizia per identificare l’autore del presunto reato; non condividere le password, perché questo significa consegnare la tutela delle proprie informazioni, immagini e video ad altra persona che in futuro potrebbe disporne in modo illecito; non rendersi complici di azioni illecite poste in essere da altri.

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24