Il magistrato ravennate Alessandro Mancini torna alla procura generale de L’Aquila

Il Csm ha accolto la sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato la decisione del Tar che a sua volta aveva respinto il ricorso di Mancini contro il trasferimento d’ufficio deciso nel 2022 per presunti legami con l’ex parlamentare Gianluca Pini

Alessandro ManciniIl magistrato ravennate Alessandro Mancini, procuratore capo a Ravenna dal 2013 al 2020, torna alle funzioni di procuratore generale alla Corte d’Appello de L’Aquila. Il Consiglio superiore della magistratura (Csm, organo di autogoverno della categoria) infatti si è espresso a seguito della sentenza del Consiglio di Stato che il 12 marzo scorso ha accolto l’appello di Mancini dopo che il Tar aveva respinto il ricorso di Mancini contro il trasferimento deciso dal Csm deciso a ottobre 2022.

A ottobre 2022 Mancini era stato stato trasferito d’ufficio (11 voti a favore, 8 contrari e 3 astensioni) perché, per il Csm, «non poteva esercitare, in piena indipendenza ed imparzialità» le sue funzioni. Il riferimento era ai rapporti personali tra il magistrato e Gianluca Pini, ex deputato romagnolo della Lega e imprenditore, indagato in un’inchiesta sulla fornitura di mascherine. Era stata la procura di Forlì, dove Mancini ha lavorato in passato, a trasferire al Csm gli atti che sono costati il trasferimento.

«Dalle chat – si leggeva nella delibera di trasferimento –, si evince, un rapporto di consolidata amicizia e frequentazione tra il procuratore generale dell’Aquila e l’ex parlamentare leghista. Pini aveva organizzato anche un incontro tra Mancini e Cosimo Ferri, magistrato in aspettativa ed ex deputato, perché quest’ultimo appoggiasse la nomina di Mancini alla procura generale aquilana».

Con la sentenza del Consiglio di Stato, recepita dal Csm, si chiude una vicenda giudiziaria che aveva sollevato ombre sui rapporti tra il magistrato e la politica.

Originario di Lugo, in magistratura da aprile 1986, Mancini è subentrato a Roberto Mescolini a capo della procura della Repubblica a Ravenna nel settembre 2013. Nel 1987 ha assunto le funzioni di pretore nella pretura mandamentale di Niscemi (Caltanissetta). Nel 1989 trasferimento a Ravenna alla procura circondariale poi nel 1996 il passaggio a Forlì come sostituto procuratore.

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