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    Categoria: cultura

Prosa all’Alighieri: su il sipario con Non ti pago dei De Filippo

Dieci titoli in cartellone a partire dal 5 novembre

Si inaugura con Non ti pago, una commedia dei De Filippo – Eduardo autore, il figlio Luca regista e protagonista –, la stagione di prosa 2015-16 all’Alighieri con l’organizzazione e la direzione di Ravenna Teatro. Il titolo d’esordio fa parte di un cartellone di 10 spettacoli, dedicati alla drammaturgia contemporanea e a celebri autori del Novecento: Cechov, Schnitzler, Miller, Sciascia, fino ai più attuali Zeller e Vacis e al ravennate Marco Martinelli. In programma anche due messa in scena ispirate a grandi registi cinematografici come Ettore Scola e Rainer Werner Fassbinder. Fra i protagonisti, oltre il già citato Luca De Filippo (nella foto sopra), Massimo Ghini (nella foto sotto a destra), Galatea Ranzi, Massimo Ciavarro, Giulio Scarpati, Valeria Solarino, Elio De Capitani, Marco Paolini, Luigi Dadina, Ermanna Montanari, Sandro Lombardi, Fausto Russo Alesi, Monica Piseddu, Stefano Randisi ed Enzo Vetrano.

 

Fra le attività collaterali prosegue il percorso di “In corpo 9“ con incontri, documentari e un concorso. Nel dettaglio, alla Sala Corelli dell’Alighieri, riprenderanno i tradizionali “Incontri con le Compagnie“, momenti di approfondimento sulle tematiche degli spettacoli, retroscena degli allestimenti e conversazioni con attori e registi. Torna per il terzo anno anche Il “Circolo delle lettrici e dei lettori“ al teatro Rasi in cui si discuterà di testi legati ai titoli della stagione e, due incontri cinematografici dal titolo “Lezioni di cinema a teatro“, a cura di Fabrizio Varesco, in collaborazione con Ravenna Cinema. Inoltre, spettatori curiosi e appassionati hanno costituito il gruppo “Teatro Perché?“ che raccoglie un pubblico di giovanissimi e le loro famiglie per un confronto sugli spettacoli e ha ideato il premio letterario “Critici per caso“ a cui possono partecipare tutti gli spettatori inviando una recensione (in palio buoni libro e abbonamenti).

La recente presentazione della stagione di prosa è stata l’occasione per informare il pubblico ravennate sullo stato dell’arte di Ravenna Teatro, dopo la revisione dei parametri di valutazione e di finanziamento delle strutture teatrali nazionali da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. A questo proposito la direttrice artistica Marcella Nonni ha rivelato che il Mibac ha determinato un elevato punteggio per qualità artistica di Ravenna Teatro (29 punti su 30, per uno dei tre parametri fondamentali per la determinazione del contributo statale) confermando la struttura ravennate Centro di Produzione Teatrale. «Siamo molto orgogliosi che il nostro progetto artistico abbia ottenuto un punteggio così significativo – ha commentato Nonni –. Dopo il Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, unico ad aver ottenuto 30 su 30, ci è stato riconosciuto il punteggio più alto fra tutti i comparti di assegnazione – che sono Teatri Nazionali, Teatri di rilevanza culturale, Centri di produzione teatrale – a pari merito con il Css di Udine. Questo qualifica l’intera attività per il prossimo triennio e rafforza le nostre motivazioni a far crescere la proposta culturale del nostro territorio, in Italia e in Europa».

Per quanto riguarda gli spettatori, quest’anno, la stagione propone una nuova formula di abbonamento che prevede sui dieci titoli in programma, sei spettacoli fissi e due a scelta. È possibile sottoscrivere gli abbonamenti alla Stagione fino al lunedì 26 ottobre presso la biglietteria del teatro Alighieri. I biglietti per i singoli spettacoli saranno in vendita dal 31 ottobre. Per ricevere ulteriori informazioni su formule di abbonamento e promozioni speciali scrivere a stagionediprosa@ravennateatro.com o telefonare agli uffici di Ravenna Teatro aperti al pubblico da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17 (tel. 0544 36239). Il programma è disponibile anche sul sito www.teatrodellealbe.com/prosa mentre per aggiornamenti in tempo reale consultare Ravenna Teatro su FB e @RavennaTeatro su Twitter.


Ecco di seguito alcune note sugli spettacoli in cartellone.

I sei titoli fissi

Apre la stagione una delle più brillanti commedie di Eduardo De Filippo, Non ti pago, interpretata e diretta dal figlio di Eduardo, Luca De Filippo, che sarà a Ravenna nell’unica rappresentazione in Emila-Romagna dal 5 all’8 novembre. Luca De Filippo, portando avanti la tradizione del padre, mette in scena la disavventura di Ferdinando Quagliolo. Quando a Mario Bertolini, suo futuro genero, capita una ricca quaterna datagli in sogno proprio dal defunto padre, Ferdinando si rifiuta di pagargli la vincita e rivendica il diritto di incassare la somma per sé. Solo Eduardo riesce a tradurre in commedia un’umanità dolente e sfaccendata, che nella cruda quotidianità fatta di paure, angosce e miseria, non rinuncia alla speranza e all’ingenua attesa di un colpo di fortuna che determini un futuro migliore.

Sarà poi la volta degli amatissimi Stefano Randisi e Enzo Vetrano che porteranno in scena L’onorevole, dal 1 al 6 dicembre (al teatro Rasi). Scritto da Leonardo Sciascia nel 1965 il testo descrive in modo lucido e spietato le connivenze tra politica, affari, alti prelati e criminalità organizzata, assume oggi il carattere di un’amara profezia di ciò che accade in Italia in questi anni.

Si proseguirà con la commedia Un’ora di tranquillità, scritto dal trentaseienne francese Florian Zeller con Massimo Ghini, Galatea Ranzi e Massimo Ciavarro all’Alighieri dal 14 al 17 gennaio.  È una commedia brillante giocata tra equivoci e battute esilaranti in cui un uomo cerca disperatamente un momento di serenità senza aver fatto però i conti con bisogni e frustrazioni di parenti e amici.

Torna a Ravenna dopo Oscura immensità, Giulio Scarpati, questa volta in scena con Valeria Solarino (nella foto sopra) nell’adattamento del capolavoro cinematografico di Ettore Scola, Una giornata particolare, dal 25 al 28 febbraio. Nello spettacolo Antonietta inizia a dubitare sulle verità propagandate dal fascismo e acquista maggiore rispetto di sé; Gabriele, omosessuale in procinto di essere spedito al confino, costretto tutta la vita a fingere e a nascondersi, esce allo scoperto. Scarpati e Solarino portano in teatro l’intima vicenda che fu interpretata sul grande schermo da Sophia Loren e Marcello Mastroianni, quella giornata particolare per i due protagonisti e per la storia del nostro paese.

Torna anche Elio De Capitani (nella foto in basso a destra) con il Teatro dell’Elfo che dopo Frost/Nixon propone un altro testo teatrale americano diventato cult, Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller, dal 19 al 22 marzo. Vecchio e stanco, Loman non riesce più a tenere il passo con un lavoro stressante e con l’incombere di una crisi economica, perdendo quell’ottimistica – e tutta americana – fiducia nel futuro. Death of a Salesman – questo il titolo originale – mantiene la sua capacità di essere sempre attuale: i Willy Loman sono gli esodati di oggi a cui è stato sottratto il proprio ruolo non solo produttivo, ma anche sociale e morale. Per questo spettacolo Elio De Capitani ha ricevuto il Premio Hystrio per l’interpretazione e il Premio Internazionale Ennio Flaiano per la regia.

La stagione si concluderà dal 10 al 13 maggio con un originale Amleto a Gerusalemme -
 Palestinian Kids Want to See the Sea, con Marco Paolini e gli attori del laboratorio teatrale condotto da Gabriele Vacis e gli attori professionisti del Teatro Nazionale Palestinese. Vacis e Paolini tornano insieme dopo essere stati protagonisti della felice stagione del teatro di narrazione, che ha portato al successo di spettacoli come Il racconto del Vajont. In questo spettacolo il regista indaga la fragilità e la potenza della gioventù di Amleto a cui è chiesto di portare un peso che non può né reggere né respingere. «Il destino pianta nel cuore di Amleto una quercia – recita Vacis – ma il cuore di Amleto è un vaso prezioso che le radici della quercia, crescendo, spezzano».

 

I quattro spettacoli a scelta

Sandro Lombardi e Federico Tiezzi portano all’Alighieri Il ritorno di Casanova di Arthur Schnitzler, il 23 e il 24 gennaio. Sandro Lombardi – vincitore di ben 6 premi Ubu come migliore attore – è l’avventuriero veneziano, ormai stanco di peripezie erotiche e nauseato dal suo passato di diplomatico da strapazzo, qui ritratto da Schnitzler, cantore della Vienna spumeggiante e feroce nel declinante Impero Asburgico. Il Ritorno di Casanova è una tragicommedia della coscienza moderna, attenta ai propri istinti e falsi valori nel tentativo di sfuggire alla vecchiaia e alla morte.

Uno dei più amati classici del ‘900, Il Gabbiano di Anton Čechov, sarà in scena il 9 e il 10 febbraio con la produzione del Piccolo Teatro di Milano e di LuganoInScena, per la regia di Carmelo Rifici, che è stato a lungo collaboratore di Luca Ronconi. Come l’ignara felicità di un gabbiano viene stroncata dalla oziosa indifferenza di un cacciatore, così Trigorin approfitta della femminile smania di aprire le ali di Nina e la porta via con sé a fare l’attrice. Nel Gabbiano le vite s’intersecano indelebilmente nel territorio fatale dell’amore, chiuso dentro il cuore dei personaggi stessi che a volte non sanno più dove metterlo.

Tra gli spettacoli a scelta c’è il nuovo lavoro di uno dei più apprezzati registi italiani in Europa: Antonio Latella che dopo Un tram che si chiama desiderio si cimenta con la poetica del regista tedesco Rainer Werner Fassbinder con Ti regalo la mia morte, Veronika, con l’attrice Monica Piseddu, il 16 e il 17 febbraio. Latella, vincitore del premio Le Maschere del Teatro Italiano 2015, rilegge i miti del cinema di Fassbinder. Partendo dalla vicenda di Veronika Voss incontra alcune tra le figure femminili che il regista ci ha consegnato con la sua grande e unica opera, in cui sguardo cinematografico e biografia personale tendono inevitabilmente a coincidere. Monica Piseddu incarna perfettamente la fuga dalla razionalità della diva sul viale del tramonto e vittima della morfina, circondata da ricordi e personaggi che diventano apparizioni in bianco e nero.

Nell’anno in cui Ravenna è “Città Europea dello Sport 2016“, il Teatro delle Albe dopo aver fatto letteralmente il giro d’Italia, torna a Ravenna il 9 e il 10 marzo con Pantani di Marco Martinelli, vincitore del Premio Ubu per la drammaturgia, in scena Ermanna Montanari, vincitrice del Premio Duse per questa interpretazione, e Luigi Dadina che è stato candidato Ubu a miglior attore non protagonista per il ruolo del padre del campione romagnolo.