Nevrosi quotidiane con profondità e ironia nella guida di Jesurum

A Palazzo Rasponi la presentazione del libro della psicanalista
Una galleria di ritratti in cui specchiarsi per la consapevolezza di sé

È un libro prezioso quello che Costanza Jesurum ha scritto nel 2015 e che presenterà a Ravenna a Palazzo Rasponi alle 17.30 di sabato 23 gennaio. Prezioso perché riesce là dove troppi falliscono: rendere comprensibili a tanti, se non a tutti, cose complesse senza banalizzarle e senza appiattirle, ma rendendole tangibili, misurabili, applicabili alla vita quotidiana. Del resto il titolo è quanto mai indicativo: Guida portatile alla psicopatologia della vita quotidiana, Edizioni minimum fax. E dentro ci troviamo un po’ tutti i nostri comportamenti nevrotici o patologici, nostri o dei nostri cari o dei nostri colleghi: dall’ansioso, al dipendente dello shopping compulsivo, dalla fase dell’adolescenza all’uso dei social, dalle “mandrillo” alla donna “schopenaur”.

Con ironia e leggerezza, Jesurum mette a nudo le possibili cause profonde di comportamenti che condizionano le nostre vite impedendoci di raggiungere, banalmente, un maggiore stato di serenità o benessere permettendoci di concentrarci sulle cose che davvero ci soddisfano. E lo fa tenendo insieme le contemporanee teorie psicoanalitiche, con la storia di queste teorie, e con il contesto sociale in continuo mutamento. Ci spiega perché oggi il profondo mutamento (e miglioramento, non si pensi a sguardi nostalgici sul passato che fu, perché proprio non ve n’è traccia) sul piano sociologico abbia fatto emergere situazioni, conflitti, comportamenti che un tempo restavano sopiti. Oppure come questo mutamento abbia creato le condizioni per l’insorgere di nuovi modelli e nuove questioni, tra tutti per esempio il fatto che la figura materna, oggi più che mai concentrata su un numero ridotti di figli, possa diventare anche più ingombrante di quanto non lo fosse in passato quando si trovava a dividere le energie su più figli. O come la famiglia che si trovi oggi un adolescente in casa attraversi nella sua interezza un momento di passaggio da contemplare nella sua totalità e affronti una sfida per cui non esiste un sapere che possa essere tramandato tra generazioni.

Il tutto senza demolire (tutt’altro) la famiglia e la possibilità di una relazione stabile tra due persone di sesso diverso o dello stesso sesso (mirabili in particolare tutti i passaggi in cui affronta il tema del femminile senza mai scadere in luoghi comuni sul maschile). E senza timore di contravvenire credenze popolari radicate, una per tutte: l’abito fa il monaco, ovvero di come per le donne l’abbigliamento rappresenti una questione di rappresentazione sociale di sé del mondo e abbia quindi molto più a che fare con il proprio posizionamento rispetto agli altri che con intenti seduttivi. E poi ancora omosessualità, anoressia, iracondia, una galleria e una serie di ritratti in cui specchiarsi per aumentare la consapevolezza di sé, per capire meglio gli altri, e anche per farsi due risate.

Psicanalista ella stessa, Jesurum, classe 1973, si muove con un’abilità da narratrice tra un linguaggio che mescola termini dotti a espressione romanesche, non rifugge le parolacce, non esita a citare serissimi studiosi che hanno fatto la storia della psicanalisi prendendo spunto dalla cultura più pop (come il film Pretty Woman). Mai giudicante, il libro suggerisce semplicemente al lettore che si riconosca in alcuni dei comportamenti, fondamentalmente autolesionisti, tracciati in ogni capitolo se non sia il caso di farsi due domande, e dove e quando una terapia possa essere d’aiuto. Autrice anche del blog beizauberei.wordpress.com, Jesarum è quanto mai prolifica di commenti e chiavi di lettura mai banali sui fatti della contemporaneità, sempre stimolanti. Insomma, un’occasione da non perdere per conoscerla di persona. Organizza Paola Bianchi del centro di psicoterapia Liberamente e, nella veste di profana, partecipa la sottoscritta.

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