Crescono gli ingressi nei monumenti E stop ai dati della Tomba di Dante

Dopo le polemiche dell’anno scorso i numeri non vengono diffusi Perde visitatori in centro la fondazione RavennAntica

tomba danteLa basilica di Sant’Apollinare in Classe è stato il monumento di gran lunga più visitato dell’Emilia-Romagna nel 2016, tra quelli di competenza statale, con circa 162mila ingressi, davanti al complesso momumentale della Pilotta di Parma (a quota 90mila). Il dato segna una leggera crescita rispetto al 2015 (quando furono 156mila). Ma è un numero ma ancora lontanissimo dagli anni Novanta, quando i visitatori erano circa il doppio (va segnalato che l’ingresso alla basilica però divenne a pagamento nel 1999). E in leggera crescita – a conferma del trend dell’ultimo quinquennio – sono in generale i monumenti statali con oltre 340mila ingressi complessivi a Ravenna a cui vanno aggiunti per completare il quadro della provincia i 10mila visitatori (anche qui in leggera crescita) registrati a Palazzo Milzetti a Faenza e i 2.600 (invece in leggero calo) della Villa romana di Russi. Analizzando nel dettaglio gli altri siti statali ravennati, invece, dietro la basilica di Classe si piazzano il Battistero degli Ariani (circa 73mila visitatori, in calo di poche centinaia di persone) e poi il Mausoleo di Teodorico, con quasi 68mila ingressi, circa 2mila in più del 2015 e il Museo Nazionale (che nel 2016 si ferma però a quota 20mila ingressi, perdendone circa 6mila in un anno). In leggera crescita infine il Palazzo di Teodorico (quasi 15mila biglietti, a ingresso gratuito, contro i 13mila del 2015) mentre sono stati staccati rispetto all’anno precedente alcune centinaia di biglietti unici in meno (circa 4.400 in totale), quelli che consentono l’ingresso a Museo Nazionale, Mausoleo di Teodorico e Sant’Apollinare in Classe.

Restano in testa, a Ravenna, i siti gestiti dalla Curia, che può contare su cinque (degli otto totali) monumenti patrimonio Unesco (tra i più noti la basilica di San Vitale e il mausoleo di Galla Placidia). Anche in questo caso il 2016 si chiude con un incremento: gli ingressi – è l’unico dato fornitoci dalla Curia – sono stati 438mila contro i circa 400mila del 2015.

Per quanto riguarda i siti della fondazione RavennAntica, dopo tre anni di crescita nel 2016 perdono oltre cinquemila visitatori i tre siti di Ravenna (stabile la Cripta Rasponi con circa 25mila biglietti, in calo San Nicolò, da 40mila a 38mila biglietti, e Domus dei Tappeti di Pietra, da 64mila a 60.592) mentre l’Antico porto di Classe ha chiuso il primo anno a regime a quota 21mila visitatori, il doppio del 2015 quando però aveva inaugurato e aperto i battenti solo a partire da luglio.

Per quanto riguarda infine i siti di competenza comunale, il Mar – il Museo d’Arte della città di Ravenna finito tra le polemiche in questi giorni per la scelta di non proporre quest’anno la tradizionale esposizione di punta – chiude il 2016 con circa 40mila visitatori (di cui 28.500 per l’ultima grande mostra, appunto), 3mila in meno rispetto al 2015; un gap colmato in qualche modo dal Museo Dantesco che è passato invece dai 5.680 ingressi del 2015 agli 8.341 del 2016.

Infine, dopo le polemiche dell’anno scorso con i 536mila ingressi stimati, dall’Amministrazione preferiscono non rendere pubblici i dati della Tomba di Dante, appunto perché solo una stima, per così dire, “a occhio” dei custodi, non sempre presenti fisicamente. «Non possiamo tenere in considerazione un dato che non è basato su alcuna bigliettazione ufficiale», taglia corto l’assessore Costantini per cercare di evitare il bailamme di un anno fa.

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