Dopo le polemiche dell’anno scorso i numeri non vengono diffusi Perde visitatori in centro la fondazione RavennAntica
Restano in testa, a Ravenna, i siti gestiti dalla Curia, che può contare su cinque (degli otto totali) monumenti patrimonio Unesco (tra i più noti la basilica di San Vitale e il mausoleo di Galla Placidia). Anche in questo caso il 2016 si chiude con un incremento: gli ingressi – è l’unico dato fornitoci dalla Curia – sono stati 438mila contro i circa 400mila del 2015.
Per quanto riguarda i siti della fondazione RavennAntica, dopo tre anni di crescita nel 2016 perdono oltre cinquemila visitatori i tre siti di Ravenna (stabile la Cripta Rasponi con circa 25mila biglietti, in calo San Nicolò, da 40mila a 38mila biglietti, e Domus dei Tappeti di Pietra, da 64mila a 60.592) mentre l’Antico porto di Classe ha chiuso il primo anno a regime a quota 21mila visitatori, il doppio del 2015 quando però aveva inaugurato e aperto i battenti solo a partire da luglio.
Per quanto riguarda infine i siti di competenza comunale, il Mar – il Museo d’Arte della città di Ravenna finito tra le polemiche in questi giorni per la scelta di non proporre quest’anno la tradizionale esposizione di punta – chiude il 2016 con circa 40mila visitatori (di cui 28.500 per l’ultima grande mostra, appunto), 3mila in meno rispetto al 2015; un gap colmato in qualche modo dal Museo Dantesco che è passato invece dai 5.680 ingressi del 2015 agli 8.341 del 2016.
Infine, dopo le polemiche dell’anno scorso con i 536mila ingressi stimati, dall’Amministrazione preferiscono non rendere pubblici i dati della Tomba di Dante, appunto perché solo una stima, per così dire, “a occhio” dei custodi, non sempre presenti fisicamente. «Non possiamo tenere in considerazione un dato che non è basato su alcuna bigliettazione ufficiale», taglia corto l’assessore Costantini per cercare di evitare il bailamme di un anno fa.