Il regista Carmelo Rifici riflette sulla tendenza alla sopraffazione del genere umano. Per la Stagione dei teatri di Ravenna, sul palco dell’Alighieri a fine aprile 2018
Dopo aver affrontato con originalità, nella stagione scorsa, le ossessioni di Treplev e Nina nel Gabbiano di Čechov, il regista Carmelo Rifici sceglie ora un affondo nel mito. Ifigenia, liberata è solo l’inizio dell’indagine che Rifici propone allo spettatore, chiamando Eraclito, Omero, Eschilo, Sofocle, Euripide, René Girard, Antico e Nuovo Testamento a fornire storie e riflessioni sulla vera protagonista del lavoro: la violenza dell’uomo come realtà inestirpabile e mistero senza fine. «Lo spettacolo – racconta Rifici – nasce dall’esigenza di indagare, ancora una volta, l’uso della violenza, sia a livello macroscopico sia nel microcosmo familiare. Ciò che mi inquieta fortemente è questa ineliminabile caratteristica dell’essere umano di distruggere, di chiudere. Nella sua continua evoluzione tecnologica e scientifica la nostra specie non ha mai fatto a meno delle guerre, del sangue, della sopraffazione. Perché?»
In scena al teatro Alighieri, venerdì 27 e sabato 28 aprile alle ore 21.
Abbonamenti fino a sabato 25 novembre. Biglietteria teatro Alighieri tel. 0544 249244 – Ravenna Teatro tel. 0544 36239.
Info: ravennateatro.com