I lettori più giovani preferiscono i manga, ispirati da Netflix e Youtube

Lo stato dell’arte del fumetto, fra manie, curiosità, tendenze del mercato, secondo i titolari dell’Eternauta di Ravenna e Momomanga di Lugo

Sampei Manga

Il personaggio di Sampei. protagonista di un celebre anime giapponese, ora anche un manga

Da cliente a titolare della fumetteria. È la storia di Monia Bacchi. A gennaio saranno tre anni da quando la 37enne ha preso la gestione dell’Eternauta in via Baccarini a Ravenna: «Dal 2006 era il mio negozio di fiducia. Quando ho saputo che il viaggio delle titolari Alice e Maria stava finendo per altre avventure, ho deciso di continuare io».
La passione è diventata lavoro e ha cambiato anche le abitudini di lettura: «Ho meno tempo ma ho ampliato molto i gusti. Prima di tutto perché si è ampliata l’offerta: quando avevo 15 anni non c’erano così tante alternative come ora. Consumavo quasi solo manga e ora ho aggiunto altro». Ad esempio tra le new entry nella propria dieta c’è anche Zerocalcare: «Il suo editore è Bao Publishing che fa diverse cose molto interessanti e così con il tempo ho letto i suoi libri». Lo pseudonimo di Michele Rech viaggia anche nelle chiacchiere dei clienti: «Li sento che ne parlano ma non ho visto un effetto tra le richieste. Non c’è stato una ricaduta negli acquisti».

Il recente trasloco – in un locale più grande poco distante – è la dimostrazione che le cose per l’attività stanno andando
bene, pur attraversando una pandemia: «Alle superiori ero l’unica che leggeva fumetti e leggere un manga ti costava almeno l’etichetta di nerd, se ti andava bene. Ora è esploso l’interesse. Il merito è di Netflix e molti Youtuber: sono i canali principali da cui i giovani prendono spunti per approcciarsi alle letture, forse perché il lock- down li ha costretti in casa più del solito. Entrano da me e già cercano qualcosa di preciso».
Per i clienti con qualche anno in più invece il mercato propone nuove edizioni di storie note: «Sta per uscire una nuova serie di Sampei. Io credo che potrà interessare soprattutto a un pubblico di miei coetanei che come me ricordano quando lo guardavano in tv».
Le vendite online sono una fetta in espansione. Soprattutto per qualche operazione speculativa. «Sta prendendo piede il fenomeno delle cosiddette “variant”: di alcuni numeri esce anche una versione in edizione limitata con copertina diversa. In negozio costano appena 2-3 euro in più della versione normale ma vanno esaurite subito e le trovi il giorno stesso su Ebay a 200 euro».
Il vero appassionato, quello che raccoglie gli albi, usa meno i click: «Vuole vedere il fumetto, vuole controllare le sue condizioni. E li capisco perché anche io quando sono cliente faccio la stessa cosa. Se vedo che ha un segno non lo compro». Bacchi ci racconta la deriva un po’ feticista della sua passione: «Quando leggo mi metto i guanti e non apro mai troppo gli albi per non rovinare la rilegatura. E ognuno lo conservo imbustato. Sono consapevole che è una specie di malattia – dice con un sorriso – ma mi consolo sapendo che qualcuno ha sintomi peggiori». Ad esempio quelli che comprano due copie di ogni uscita: «Una da leggere e una da conservare. Ammetto che a volte ci ho pensato…».

Momomanga Lugo

Celeste Naldoni e Claudio Lolli della fumetteria Momomanga di Lugo

«Sfoglio i cataloghi delle uscite in America che di solito arrivano in Italia un anno più tardi, così mi metto avanti con la conoscenza di quello che avremo a disposizione per poter dare consigli ai clienti: avere una fumetteria per noi significa questo».
Claudio Lolli è uno dei tre soci di Momomanga a Lugo: con Ilva Babini e Celeste Naldoni ha appena festeggiato il decennale del negozio. La filosofia dell’attività è consolidata: «La mancanza di interazione con i nostri clienti è una bestemmia. Non possiamo essere solo una proposta di merce perché altrimenti c’è l’online e infatti il web non è mai stata una concorrenza per noi».
Dal suo bancone in via Foro Boario, Lolli descrive il mercato attuale: «Negli ultimi due anni c’è stata una crescita dell’interesse, soprattutto verso i manga, lo si vede anche nella distribuzione degli spazi nelle librerie classiche».
Le ragioni, secondo l’opinione del negoziante, possono essere molteplici: «Prima di tutto la lettura piace agli adolescenti, non è vero che i giovani non leggono. Il lockdown con l’obbligo di stare in casa può aver portato qualcuno in più a cercare altre forme di passatempo. È più facile avvicinarsi al fumetto giapponese per una ragione semplice: la produzione è enorme, è numericamente molto più ampia del fumetto occidentale. E non dimentichiamo che le piattaforme streaming come Netflix hanno riempito i cataloghi di anime facendo nascere la curiosità di conoscere il prodotto da cui nascono».

La clientela è variegata. C’è il settantenne appassionato, c’è la madre in cerca di qualcosa da leggere insieme al figlio che non sa ancora leggere, ma il profilo del nuovo cliente è un adolescente: «Diciamo tra 10 e 17 anni che di solito arriva già con qualche idea raccolta da altre fonti. E noi cerchiamo sempre di dare un consiglio». La proposta non manca: «Difficile stimare quanti fumetti abbiamo a disposizione. Probabilmente circa cinquemila titoli, ma di ogni titolo esistono più edizioni quindi è solo un numero indicativo».
E gli albi da sfogliare non sono nemmeno l’unico prodotto in vendita. Nei cento metri quadri di esposizione c’è tutto un mondo di merchandising: «Abbiamo sempre avuto un’attenzione verso tutta la pop culture e quindi statue, miniature, gadget: si parte da prodotti da 25 euro e si arriva a una statua da ottomila euro».

 

 

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