Nuovo appuntamento con la rassegna curata da Ravenna Teatro che porta in scena il passato della città attraverso esperti e studiosi
Quella di Gagì (il soprannome è legato al fatto che il brigante fosse biondo di capelli, gli altri sono Tegna, Cippon e Chilazzo) è una delle quattro teste mummificate oggi di proprietà dell’Ausl Romagna e sarà la loro conservatrice, Sonia Muzzarelli, a raccontarne la vicenda salendo sul palco insieme alla studiosa Claudia Bassi Angelini, all’iconografo Giovanni Gardini del Museo Diocesano di Faenza, allo storico Alessandro Luparini direttore della Fondazione Casa Oriani, alla storica Laura Orlandini dell’istituto della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Ravenna.
L’appuntamento, con letture di Luigi Dadina e musiche dal vivo di Mondoriviera, approfondirà la storia della “setta” che negli anni Sessanta dell’Ottocento portò Ravenna alla ribalta delle cronache nazionali, quando tra le vie della città si verificò una serie di omicidi all’apparenza inspiegabili, ma legati da un’unica matrice. In una terra attraversata da accesissime passioni politiche, da una modernità piena di contrasti, il processo agli accoltellatori portò sulla scena pubblica i conflitti di un’epoca, tra sogni di rivoluzione e banditi di professione.
Storie di Ravenna è ideato e curato da Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Federica Ferruzzi, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini, Roberto Magnani, Laura Orlandini, Alessandro Renda. È consigliato l’acquisto in prevendita (ingresso unico 5 euro) su ravennateatro.com, alla biglietteria del teatro da un’ora prima di ogni spettacolo.