In biblioteca una ricostruzione con documenti dell’archivio storico che mette in risalto lo scenario della seconda metà dell’Ottocento a Ravenna
Alle 17 del giorno di inaugurazione si terrà la prima delle visite guidate già programmate. Visite guidate su prenotazione 16, 18, 25 marzo e 4 aprile, telefonando allo 0544.482112. Orari: lunedì 14 – 19, da martedì a sabato 9 – 18.30; chiuso domenica, lunedì mattina e festivi.
La mostra ha come obiettivo non solo di dare un saggio delle vaste competenze dell’ingegnere, faentino di nascita e ravennate d’adozione, ma anche di proporre spunti di studio e ricerca su Conti e sulla Ravenna tra fine Ottocento e inizio Novecento.
Sono in mostra i documenti dell’Archivio storico comunale – in questo caso soprattutto i progetti di Romolo Conti – assieme ad opere a stampa e manoscritte conservate nei fondi della biblioteca Classense, in un intreccio inscindibile di percorsi di ricerca e memoria.
Il percorso si sviluppa nelle sezioni dedicate alle notizie sulla sua vita, alle opere giovanili, ai lavori per la sistemazione della zona dantesca e alla scoperta delle ossa di Dante e prosegue con i lavori per il completamento della Darsena, con il progetto del cimitero monumentale di Ravenna, con le bonifiche e le pinete e con numerose altre imprese nel territorio comunale.
La conservazione e la messa a reddito delle pinete furono argomenti ai quali Conti dedicò uno dei suoi testi e si inseriscono in un altro suo ambito di competenza, quello degli studi sull’agricoltura e sulle bonifiche.
Proprio per le sue competenze in campo agronomico nel luglio del 1899 fu il primo presidente del Consorzio Agrario Cooperativo ravennate, che aveva lo scopo di favorire l’acquisto e la distribuzione di beni materiali e di strumenti per i soci e conseguentemente di favorire lo sviluppo di tecniche agronomiche innovative e più produttive.
La questione dei terreni comunali e delle pinete sono un aspetto imprescindibile del territorio ravennate di quegli anni, e infatti la gestione delle pinete diventerà presto oggetto dell’interesse di altre importanti personalità come Luigi Rava, al quale Conti era legato da parentela, e Corrado Ricci. E infatti sia Rava che Ricci conservano nelle loro biblioteche le opere di Romolo Conti.
Alla mostra si associano anche un ricco percorso virtuale, visitabile sul sito della Classense e un catalogo, in vendita nel bookshop della biblioteca.