Alla scoperta del cantiere del restauro della vasca del Mausoleo di Teodorico

Sabato 13 maggio verranno presentati al pubblico i primi dati dell’operazione di recupero

Restauro Vasca Mausoleo TeodoricoIn occasione della Notte dei musei 2023, verranno presentato al pubblico i primi dati del restauro della vasca in porfido d’Egitto del Mausoleo di Teodorico di Ravenna, annunciato agli inizi di febbraio.

Appuntamento sabato 13 maggio alle 20.30 nello spazio conferenze della biglietteria. Dalle 21.30 alle 22.30 sarà possibile accedere al cantiere nella cella superiore del Mausoleo.

Il progetto di restauro, a cura della direttrice Sandra Manara, è stato condotto dalle maestranze del Laboratorio del restauro di Ravenna, e totalmente finanziato dalla fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna attraverso lo strumento dell’Art Bonus, che consente anche ai cittadini e agli imprenditori di contribuire a sostenere il patrimonio culturale detraendo fiscalmente le donazioni elargite.

«Questa operazione – dice Sandra Manara, direttrice dei siti teodoriciani di Ravenna – non solo ci ha permesso di riprendere la ricerca di quanto avvenuto nella storia più recente a questo manufatto dal grande valore simbolico, ma anche di formulare ipotesi conservative e integrative alla luce dei più recenti approcci».

«Una delle maggiori soddisfazioni – aggiunge Giorgio Cozzolino, direttore regionale musei Emilia-Romagna – è risultata dalla scelta di mantenere aperto il cantiere di restauro: ciò ha permesso ai visitatori, e in particolare a centinaia di alunni delle scuole in uscita didattica, di apprezzare il mestiere del restauratore».

Per partecipare all’evento non è necessaria la prenotazione.

Il Mausoleo di Teodorico: un po’ di storia

Il Mausoleo di Teodorico, una delle più insigni costruzioni funerarie degli Ostrogoti in Italia, si erge maestoso nel cuore di Ravenna, oltrepassata la linea ferroviaria. Questo monumento unico, riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, fu edificato attorno al 520 d.C. per volontà di Teodorico stesso.

La sua architettura rappresenta un intrigante crocevia tra l’antica tradizione costruttiva romana e influenze orientali, esprimendo l’intersecarsi di culture nel tempo degli Ostrogoti.
L’edificio, realizzato interamente in blocchi di pietra d’Aurisina posti a secco, si dispiega in due ordini sovrapposti, decagonali.
Su tutto svetta una stupefacente cupola monolitica, unica nel suo genere, di 10,76 m di diametro e 3,09 m di altezza, pesante circa 290 tonnellate.

Incise sulla sua sommità vi sono le iscrizioni dei nomi di otto Apostoli e quattro Evangelisti. Ancora oggi, il trasporto e la posa di questo monolite suscitano dibattiti tra gli studiosi. Una fenditura presente sulla cupola, secondo la leggenda, sarebbe stata causata da un fulmine divino, punitivo per i delitti di Teodorico.

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