Cattelan a Lugo in veste di editore: «Trovare giovani che scrivono è difficile»

Da X Factor ai libri, il presentatore ha intrattenuto il pubblico raccontando la nascita di Accento. «Il primo libro letto? La biografia di Roberto Baggio»

Alessandro Cattelan a Lugo

L’energia di Alessandro Cattelan è contagiosa, così come la sua semplicità mista a simpatia. Il suo essere senza filtri fa sì che, quando lo incontri dal vivo, l’emozione che si ha di solito di fronte ai personaggi famosi si viene a perdere perché ti sembra di conoscerlo già da una vita.

È con la stessa verve di sempre che ieri sera, lunedì 12 giugno, il presentatore è salito sul palco di ScrittuRa Festival a Lugo insieme a Matteo Cavezzali per raccontare la sua ultima impresa di successo. Dopo X Factor, la tv, la radio e il teatro, infatti, Alessandro Cattelan è approdato di recente nel mondo dell’editoria fondando nel 2022 la casa editrice Accento. Una mossa azzardata, se pensiamo alla crisi che il settore conosce da sempre. «Altri nella tua situazione avrebbero comprato quote di una società di calcio, o avrebbero aperto una catena di pizzerie», gli fa notare Cavezzali con divertito stupore.

Cattelan però non è tipo da scelte comode, come dimostra la decisione di lasciare la conduzione di X Factor all’apice del successo per dedicarsi ad altro. Una scelta, questa, avvenuta in un momento particolare della sua vita: «Il periodo della pandemia ha coinciso con i miei quarant’anni, quel periodo in cui tiri un po’ le somme e decidi di fare qualcosa di diverso. Da lì sono usciti la mia esperienza teatrale, che non avevo mai fatto, la decisione di abbandonare X Factor e la decisione di iniziare un progetto imprenditoriale in un ambiente in cui sapevo di avere non tanto l’esperienza ma almeno un gusto da portare agli altri».

Alessandro Cattelan, con Matteo Cavezzali, a LugoCon i libri però, non è stato un colpo di fulmine, anzi. «Da ragazzo – racconta – non c’era verso di farmi leggere, tutto quello che volevo fare era giocare a pallone». Quando poi, a diciannove anni, si trasferisce a Milano per iniziare a lavorare a Mtv, si trova di fronte persone che sfoggiano una cultura musicale, cinematografica e letteraria a lui sconosciuta, e per la prima volta sperimenta il disagio di non sapere cosa dire. Così ha luogo il suo battesimo con la lettura, tutt’altro che “impegnato”: «Una persona che ha notato questo disagio mi ha regalato il primo libro che ho letto nella mia vita, che era Una porta nel cielo, la biografia di Roberto Baggio scritta da Ivan Zazzaroni», confessa tra le risate del pubblico. «Però – osserva – è stato importantissimo perché mi ha fatto capire che leggere non ti uccide, puoi benissimo arrivare in fondo e divertirti». In seguito, il suo interesse di lettore si è ampliato sempre di più, spingendolo a recuperare biografie, saggi, romanzi classici e contemporanei. Chi lo segue su Instagram, d’altra parte conosce bene la sua passione per la lettura, che qualche anno fa è sfociata nel fenomeno virale delle “recensioni veloci”: una foto degli ultimi libri letti, impilati l’uno sull’altro, accompagnata da un commento brevissimo: “si”, “no”, “bah”, “SIIIII” e così via. Da qui nasce l’idea della casa editrice, concepita come un mezzo per condividere con gli altri il proprio gusto in fatto di libri, ma anche per aiutare scrittori esordienti a emergere. «Inizialmente volevo una casa editrice che pubblicasse solo giovani under 25, poi però mi sono reso conto che essere giovani non è un merito, non è un sinonimo di talento. Quindi abbiamo dirottato su “esordienti”. So quanto sia difficile esordire, trovare qualcuno disposto a investire dei soldi suoi in un’idea tua». C’è poi un altro aspetto da considerare, e cioè che «ci siamo resi conto della difficoltà di una casa editrice che mirasse solo ai giovani scrittori perché i giovani di oggi hanno mille modi per esprimersi e sono tutti validi. Tra questi, scrivere è di sicuro il più faticoso. È strano trovare un ragazzo che abbia voglia di affrontare la fatica e la frustrazione che ti impone la scrittura».

In Accēnto Cattelan ha riunito una squadra piccola ma compatta, mettendo in pratica quanto appreso dalla tv e dalle altre esperienze pregresse. «Sui testi siamo d’accordo, ma sulle copertine litighiamo tantissimo, tipo asta del fantacalcio all’ultimo stadio». Le edizioni di Accēnto, infatti, si caratterizzano per una particolare cura estetica affidata al duo di grafici Paper Paper, ma anche per la selezione dei titoli: oltre ai già citati esordienti, accolti nella collana Accento acuto, ci sono Accento Grave («la collana dei libri fuori catalogo che è grave manchino nelle librerie italiane») e Dieresi, dedicata ai saggi. Tra i titoli proposti spiccano Madama Matrioska di Anja Boato, Manuale di caccia e pesca per ragazze di Melissa Bank e Baba di Mohamed Maalel.

Oggi Alessandro Cattelan guarda al presente, per nulla nostalgico del passato (alla domanda «Ti manca X Factor?» risponde con un tranquillo ma deciso «no»), e incerto, o forse semplicemente cauto e reticente, riguardo al futuro. Sembra aver trovato la sua dimensione ideale tra l’appuntamento quotidiano a radio Deejay, la televisione con “Stasera c’è Cattelan” e “#EPCC”, il teatro («l’unica esperienza – confessa – ad avermi messo seriamente in crisi») e, naturalmente, anche i libri.

Ma una cosa è sicura: colui che è considerato da molti il più bravo conduttore italiano non è tipo da starsene seduto tranquillo a godersi il meritato riposo. Ha altre idee da sperimentare, nuove avventure da intraprendere, e c’è da scommettere che saranno, come sempre, un grande successo.

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